Assegnazione di incarichi di livelli superiori, il giudice del lavoro condanna il Cas: "Condotta antisindacale"

Assegnazione di incarichi di livelli superiori, qualifiche date ad alcuni dipendenti senza specifiche informazioni riguardo il criterio di scelta e diversi trasferimenti. Erano queste le azioni messe in atto da Salvatore Minaldi, dirigente regionale in pensione e assegnato al Cas a titolo gratuito, quando, fra agosto del 2022 e poi in integrazione qualche mese dopo, con un ordine di servizio, a pochi giorni dalle elezioni, aveva cambiato il quadro dell'apparato organizzazionale e gestionale del consorzio, senza confrontarsi con i sindacati che hanno protestato. Lo Sla Cisal - sostenuto dall'avvocato Mariella Sciammetta - ha fatto di più portando la questione davanti al giudice del lavoro e ha vinto il ricorso. 

Con la sentenza del 30 marzo 2023 il giudice Valeria Todaro del Tribunale di Messina ha negato tutti gli effetti dell'ordine di servizio intimando al Cas di "porre fine al comportamento antisindacale nonché di astenersi in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi", si legge. La rimodulazione degli incarichi, infatti, secondo quanto previsto dal nuovo contratto nazionale del lavoro, stabilita in maniera completamente autonoma dalla dirigenza del Cas, avrebbe fatto sì che i dipendenti, destinati a svolgere per oltre sei mesi una mansione secondo un diverso inquadramento, anche di livello superiore, avrebbero avuto diritto all'acquisizione di quel nuovo livello per cui erano stati impiegati. 

"Questa è una bella pagina della giustizia del Lavoro di Messina giunta dopo tanti inutili ricorsi all’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori in varie aziende", ha commentato Graziella Franchina, appena rinnovata della sua carica congressuale di Rimini quale Rappresentante Territoriale del Sindacato Lavoratori Autostradali. La sentenza con effetto immediato ha stabilito l'immediata invalidazione degli ordini di servizio arriva quasi al termine del mandato del direttore Minaldi".

Il Consorzio era difeso dall'avvocato Giovanni Caruso.