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VIDEO | Assoluzione De Luca, lo sfogo dopo la sentenza: "Grazie ai messinesi, ma ora le dimissioni"

Il sindaco al termine dell'udienza ribadisce la volontà di lasciare l'incarico per ragioni politiche e non legate ai procedimenti giudiziari che lo hanno visto coinvolto nel corso degli ultimi 18 anni. Intanto prepara le contromosse. L'avvocato Taormina: "Finito il calvario di uno dei politici più onesti, ora comincia quello dei magistrati"

"Voglio ringraziare i messinesi che mi hanno eletto sindaco nonostante l'arresto 7 mesi prima. Secondo quelle che erano le regole del pregiudizio dovevo stare fuori dal mondo politico già dal 27 giugno del 2011, cioè dal primo arresto. A differenza di altri politici non ho mai avuto alcun timore nel continuare il mio ruolo politico perché certo delle mie verità che sono diventate verità processuali", commenta così Cateno De Luca al termine dell'assoluzione per il processo caf Fenapi. 

Processo Caf Fenapi, De Luca in tribunale sotto la pioggia battente: "Sono sereno, finora ho trovato sempre giustizia"

"La mia storia dimostra che la legge Severino non è giusta e uno stato non può anticipare la politica con una doppia condanna", sostiene ancora ripercorrendo 18 anni di "attacchi strumentali da parte della procura", ha dichiarato. Una ferita su cui il sindaco ha insistito anche nel lungo sfogo in diretta facebook non appena uscito dal tribunale, ribadendo l'amarezza per non essere gradito all'ambiente giudiziario, che mi ha "perseguitato per 18 anni, intercettandomi e cercando ad hoc reati che non avevo commesso", ha spiegato ancora il sindaco. 

“Assolto perché il fatto non sussiste", arriva la sentenza del processo Fenapi

Sulle dimissioni nessun dubbio. "La sentenza di oggi non inciderà sulla mia scelta di dimettermi da sindaco, sono due cose slegate", ha detto ancora. Una decisione che potrebbe essere ufficializzata già domani, ma che avrà 20 giorni di tempo per diventare effettiva. A pesare è il quadro pandemico per cui De Luca ha già ribadito essere valida l'ordinanza di chiusura delle scuole e per cui sono state messe in campo anche delle misure per contrastare l'emergenza

L'arringa di De Luca 

Intanto dà mandato per il risarcimento danni

Intanto dopo le lacrime sono pronte anche le reazioni. L'avvocato di De Luca, Carlo taormina ha annunciato di aver ricevuto mandato per chiedere non solo il risarcimento dei danni morali e materiali subiti ma anche per azioni disciplinari nei confronti di alcuni magistrati.

"L’anno comincia bene - scrive Taormina - Oggi la sentenza del tribunale di Messina presieduto dalla dottoressa Monforte, sul processo contro il Sindaco di Messina, Cateno De Luca, iniziato cinque anni fa e che determinò il suo arresto due giorni dopo essere stato eletto deputato alla Regione Sicilia. Fu accusato di associazione per delinquere, riciclaggio, frode fiscale, fatturazione per operazioni inesistenti, falso in bilancio. Oggi è stato assolto da tutto perché il fatto non sussiste. Finisce così il calvario giudiziario di uno dei pochissimi politici onesti del nostro Paese. Un calvario giudiziario che lo ha portato più volte in carcere e che si è tradotto sempre nella esclusione di ogni responsabilità. Inizia ora il calvario giudiziario dei magistrati - continua il legale - che sono i responsabili della persecuzione giudiziaria perpetrata nei confronti del Sindaco De Luca. Oltre alle procedure per riparazione di ingiusta detenzione,ho ricevuto mandato ad esercitare azione per danni materiali e morali nei confronti di quei magistrati e per sporgere denunzie per abuso di ufficio, falso ideologico in atti pubblici e calunnia contro gli stessi magistrati. Il tutto,insieme alla produzione di un dossier all’Ispettorato del Ministero della Giustizia per l’esercizio delle azioni disciplinari nei confronti di pubblici ministeri e giudici che, in concorso tra loro, si sono resi responsabili di uno scempio che ha pochi precedenti. Et de hoc satis!".

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