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VIDEO | “Il centro Nemo non può chiudere”, la protesta si sposta alla Regione

La Uil davanti alla Regione dopo lo stop alla convenzione tra il Policlinico e il centro della Fondazione Aurora

 “Lo abbiamo detto e lo ribadiamo, il centro Nemo non può chiudere”. Così Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, davanti alla Regione dopo lo stop alla convenzione tra il Policlinico e il centro della Fondazione Aurora.

Secondo i vertici della Uil la professionalità dei lavoratori del Centro Nemo che per oltre otto anni hanno offerto assistenza ad oltre cinquemila pazienti affetti da malattie neuromuscolari (sla, sma, distrofie) non può essere cancellata.

La presenza di Tripodi insieme a Giuseppe Calapai, segretario generale Uil Fpl e a un nutrito gruppo di manifestanti davanti la Palazzo d’Orleans è finalizzata a tutelare pazienti, famiglie e lavoratori del Centro Nemo anche dopo le proteste di alcune mamme che hanno segnalato i primi disagi al Policlinico nell’assistenza ai loro piccoli.

Secondo la Uil si è assistito ad un “indecente copione” con pesanti responsabilità del presidente Nello Musumeci, dell’assessore Ruggero Razza, del commissario del Policlinico di Messina Bonaccorsi e del rettore dell’Università Salvatore Cuzzocrea “che sono sotto gli occhi di tutti”.

Proprio ieri, sui disagi per pazienti e famiglie è intervenuto il ministero alla salute, sollecitato dal Garante per l’Infanzia, Fabio Costantino, chiedendo una dettagliata relazione all’assessorato regionale alla salute sul caso Nemo e le vicende segnalate.

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