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Cronaca

Il Viminale “allenta” sulle processioni, monsignor Di Pietro: “Prematuro, scelta la strada della prudenza”

La Diocesi di Messina “in comunione con i vescovi di Sicilia” frena sulle manifestazioni religiose. “Il ministero dell'Interno apre alcune maglie in vista del Corpus Domini ma le conseguenze che sarebbero imprevedibili”. E sulla Vara...

Una comunicazione del ministero dell’Interno alla Cei (Conferenza episcopale italiana) ha allentato le rigide restrizioni per le processioni in vista della solennità del Corpus domini dando di fatto il via libera a eventi organizzati all'esterno delle chiese "adeguandosi alle indicazioni anti-contagio" con mascherine e distanziamento tra i fedeli. I vescovi siciliani però scelgono la via della prudenza e definiscono "prematuro" organizzare processioni.

"Nell’accogliere favorevolmente tali aperture - si legge in una nota - i vescovi siciliani ritengono prematura la ripresa delle processioni, consapevoli che il fervore religioso dei fedeli e il loro attaccamento alla Beata Vergine e ai Santi non facilitano l’attuazione puntuale delle disposizioni di contenimento del contagio. Dispiace, peraltro, che la ristrettezza dei tempi non rende possibile neanche l’omaggio pubblico alla Santissima Eucaristia nella solennità del Corpo e Sangue del Signore. Sperando che presto si possa tornare a venerare la Madonna e i Santi secondo le tradizioni tipiche di ogni Chiesa locale, i vescovi affidano alla loro intercessione l’amata terra di Sicilia, affinché sia presto definitivamente liberata dalla terribile pandemia".

La decisione della Diocesi di Messina

Anche la Diocesi di Messina ha scelto la strada della prudenza “in comunione con i vescovi di Sicilia”, spiega a MessinaToday monsignor Cesare Di Pietro. “Si tratta di una decisione a tutela della salute pubblica - spiega il  vescovo ausiliare dell'Arcidiocesi - La disposizione ministeriale non concede infatti tourt tout court le processioni, semplicemente apre alcune maglie con conseguenze che per questo tipo di manifestazioni sarebbero imprevedibili. Per questo resta valida la comunicazione del 30 maggio che sospensione processioni religiose e dmanifestazioni esterne fino al 15 ottobre”.

In tutto il territorio dell’Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela resta dunque prevista la sospensione di ogni manifestazione esterna delle feste patronali, parrocchiali e di qualunque altro genere, quale (a titolo soltanto esemplificativo e non esaustivo) processioni, trasferimento pubblico di immagini sacre, fiaccolate o momenti di preghiera all’aperto che creino assembramenti incontrollabili o non consoni alla normativa vigente.

“Ci saranno comunque delle iniziative, all’interno della Cattedrale di celebrerà il Corpus domini, con l'esposizione del Vascelluzzo e naturalmente con tutte le misure previste, compresi i imiti di capienza – continua monsignor Di Pietro -  La liturgia sarà sempre garantita e il tempo prolungato. Nel frattempo per quanto riguarda la Vara, che siamo in dialogo con l’amministrazione comunale, gli assessori, il vicesindaco per valutare almeno l’esposizione in piazza Duomo contingentando gli accessi”.

Il via libera del Viminale

Il capo dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Viminale, Michele di Bari, ha inviato ai prefetti una nota con le precauzioni sanitarie da rispettare nello svolgimento delle processioni religiose, anche in vista della prossima festa del Corpus Domini. La nota riprende la proposta formulata dalla Cei lo scorso 5 giugno e il successivo parere espresso dal Comitato tecnico scientifico. Tra le precauzioni sanitarie è raccomandato l'uso di dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie; non è consentito il bacio da parte dei fedeli di reliquie statue o oggetti religiosi portati in processione; non è consentito partecipare alla processione in caso di sintomi influenza o respiratori; qualora la processione superi i mille partecipanti, dovrà essere organizzata in più blocchi separati. Devono essere evitati ogni tipo di aggregazione o assembramento dei fedeli.

"Il Cts - si legge in una nota della Cei - rileva alcune criticità nella possibilità di controllo del rischio di contagio da Sars-CoV-2 nello svolgimento di alcune processioni" e "ritiene che, ferme restando le raccomandazioni predette, la loro fattibilità ed applicazione debba avvenire sotto la diretta responsabilità delle autorità sanitarie, civili e religiose".

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