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Cronaca

La crisi fa strage dei bar, almeno 60 i locali chiusi in un anno: ecco chi ci lascia e perchè

Da Bertucelli a Paradiso al “Caffè dello Stretto” di via Palermo una moria legata ancora all'emergenza covid che ha cambiato anche stile di vita e perfino tipologia di consumi. Il presidente di Confcommercio: "Si tratta delle attività meno innovative o dove i titolari sono vicini alla pensione. In atto sinergie con l'amministrazione per evitare il tracollo totale"

Ancora esercizi commerciali che abbassano le saracinesche. E’ una lenta e inesorabile moria di bar in città, un bollettino di guerra che si combatte metro dopo metro.  Gli ultimi a chiudere baracca e burattini sono quello “storico” della via Palermo bassa, “Caffè dello Stretto”, Bertuccelli davanti alla fontana di Paradiso, altri due sul viale Giostra e in piazza Martiri di Ungheria dove il titolare aveva avviato da un anno l’attività ma i costi della bolletta triplicati hanno costretto ad abbandonare. Anche il Bond di via Ugo Bassi si appresta a fare la stessa fine.

Stop dunque a caffè, brioches e bibite ma anche in altri settori della ristorazione l’economia arranca e si sente solo la litania delle imprese in crisi prima per il covid poi per il caro bollette, prima ancora non si sa per cosa. 

Sono circa una trentina i locali chiusi quest'anno, nel 2022. Il dato fino a settembre, ma secondo stime ancora provvisorie è destinato almeno a raddoppiare. Nel 2021 sono stati circa 90 a chiudere definitivamente. "Si tratta delle attività meno innovative o dove i titolari sono vicini alla pensione - è l'analisi del presidente della Confcommercio Carmelo Picciotto - che per le difficoltà che si sono accavallate in questi anni non sono riusciti a fronteggiare la situazione. Tra l'altro è in atto un fenomeno anche in città che ha preso il sopravvento con il periodo del covid che ha cambiato profondamente lo stile di vita e perfino le tipologie di consumo. Mi riferisco al take away, al nuovo trend dell'asporto, che impone alle attività che vogliono rimanere a galla competenze e una gestione diversa rispetto al passato. La situazione non è facile, ma sono convinto che attraverso le azioni portate avanti in sinergia tra Confcommercio e amministrazione comunale si riuscirà a fare riaprire alcune di queste aziende già chiuse e ad evitare il tracollo totale".

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