Collereale sommersa dai debiti, vertice per comunicare lo stato di crisi
L'Ipab con un patrimonio enorme di circa 50 milioni fra immobili e terreni starebbe pagando lo scotto di una trattativa privata per la vendita del palazzo ex Rotino non andata a buon fine
Stato di crisi a Collereale. Da almeno undici mesi l’Ipab non riesce a pagare gli stipendi arretrati né i contributi, né tasse e nemmeno i fornitori. Una condizione sempre più grave di cui si discuterà martedì prossimo.
E’ stata convocata infatti l’assemblea dei dipendenti alla presenza dei vertici di Collereale per rappresentare lo stato di crisi. Sono oltre un centinaio i dipendenti che rischiano di trovarsi senza lavoro da un giorno all’altro.
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L’Ipab di Collereale, che ha un patrimonio enorme di circa 50 milioni fra immobili e terreni ma non riesce neanche a riscuotere tutti gli affitti, da anni ha messo in vendita il palazzo ex Rotino, isolato 154 del Viale San Martino, per ripianare debiti. Ma il tentativo si è trasformato in un boomerang per l'Ipab che sta pagando lo scotto di una trattativa non è andata a buon fine.
Circa quattro anni fa, infatti, si era registrata una proposta di acquisito per 47 milioni da parte una società cinese per il quale è stata presentata di recente una denuncia penale ipotizzando un tentativo di truffa. Una vicenda che sarebbe costata fino ad oggi a Collereale due milioni di euro fra spese legali interessi e anticipo per una mediazione che sarebbe dovuta costare complessivamente circa 4 milioni e 700, vale a dire il 10 per cento del valore complessivo della vendita naufragata.
Una situazione che ha messo in serie difficoltà l’Ipab con disavanzo finanziario, che ora rischia di esplodere con bilanci non approvati. La vendita, prima a trattativa privata, oggi è pubblicata con bando pubblico e prevede la cessione in blocco di compendio immobiliare a partire da circa 14 milioni.