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Cronaca

Green pass al teatro, Caspanello: "Pubblico discriminato, ecco perché ho annullato gli spettacoli"

La compagnia Teatro Pubblico Incanto ha interrotto le repliche in programma dopo una votazione interna dell'ente associativo. "Lo Stato ha scelto uno strumento poco rispettoso delle differenze e non vogliamo partecipare alla disfatta della cultura", ha spiegato il direttore artistico

"Il green pass è uno strumento poco rispettoso di alcune differenze fra il pubblico e non vogliamo partecipare alla disfatta della cultura". Questa la spiegazione di Tino Caspanello direttore artistico del Teatro Pubblico Incanto che dopo l'entrata in vigore del green pass obbligatorio per assistere agli spettacoli teatrali ha deciso di annullare le repliche del cartellone della compagnia. "L'ente associativo ha votato a maggioranza decidendo per questa misura - ha aggiunto - Sono tanti i casi limite esclusi dalla normativa del green pass. Se per esempio una persona che non può vaccinarsi va a teatro dopo aver fatto il tampone, si siede accanto a un vaccinato che lo contagia dove sta la giustizia di questa misura?". 

Mentre il ministro degli Interni ribadisce che il green pass è come il "andare al cinema e mostrare il biglietto", tuttavia cinema, teatri e luoghi di cultura penalizzati dalle chiusure imposte per un anno e mezzo dai decreti per contenere la pandemia non si sono ancora ripresi. "E questo strumento resta discriminante anche perché costringe chi non vuole o non può vaccinarsi a pagare per fare un tampone e poi pagare il biglietto per andare a teatro", spiega ancora Caspanello. "Ci siamo detti che davanti a queste difficoltà era meglio interrompere la programmazione". La soluzione, proposta dall'artista, sarebbe quella di eseguire i tamponi gratuitamente prima di ogni spettacolo teatrale. "Tra l'altro è assurdo che nel ristorante all'aperto si possa entrare tranquillamente, mentre al teatro all'aperto no - ha concluso - Noi siamo stati disposti a rispettare tutte le norme, persino a fare un tampone ogni 48 ore prima delle prove, ma non possiamo reggere il peso del pubblico non vaccinato messo in un angolo". 

Diplomato in scenografia all’Accademia Pietro Vannucci di Perugia, Tino Caspanello fonda nel 1993 la compagnia teatrale Pubblico Incanto. E’ il suo passaggio alla regia ma soprattutto alla scrittura che ci regala lo splendido “Mari”, testo a cui viene assegnato il premio speciale della giuria a Riccione nel 2003. Da quel momento i testi di Caspanello vengono rappresentati e pubblicati in giro per il mondo, dalla Francia a Hong Kong. E proprio in Francia, a Grenoble, Tino trova la sua seconda casa. Oggi è considerato dalla critica internazionale come uno dei principali autori della Nuova Drammaturgia Siciliana.  La sua prosa asciutta, rarefatta, che affonda le radici nella terra da cui nasce, fa dei testi di Caspanello un raro esempio di coerente e poetica  scrittura teatrale contemporanea.

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