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Cronaca

Concorsi truccati all'università: rischiano il processo in 21 tra professori, medici e poliziotti

Chiusa l'inchiesta del Nas con la quale, ad aprile, era emerso che almeno in 5 casi i vincitori dei bandi per il Policlinico sarebbero stati scelti a tavolino e non per merito. Dalle intercettazioni emergeva anche "il patto di alternanza" tra i docenti Gaspare Gulotta e Mario Latteri per favorire i candidati

Il merito non avrebbe avuto alcun valore e, per vincere i concorsi banditi dall'univeristà di Palermo per il Policlinico, sarebbe invece bastato appartenere alla corrente "giusta", rientrare nel "patto dell'alternanza, uno lo piazzi, uno lo piazzo io", che sarebbe stato siglato dai professori Gaspare Gulotta e Mario Adelfio Latteri del Dipartimento di discipline chirurgiche, oncologiche e stomatologiche. Questo era emerso ad aprile scorso nell'ambito di un'inchiesta del Nas dei carabinieri e il procuratore aggiunto Sergio Demontis ed i sostituti Andrea Fusco e Luisa Bettiol hanno notificato ai due docenti e ad altre 19 persone l'avviso di conclusione delle indagini.

Il prof, il salotto privato e i giochi di potere

I termini per gli interrogatori sono scaduti, quindi a breve i pm avanzeranno la richiesta di rinvio a giudizio. Alcune posizioni, come quella del figlio di Gulotta, Leonardo, specializzando a Messina, sono state stralciate. Il Riesame, accogliendo i ricorsi degli avvocati Monica Genovese e Giovanni Cascioferro, aveva già revocato all'indagato sia la misura interdittiva che quella cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

"Lungi dal costituire avamposto di tutela della salute degli utenti del Policlinico, il reparto diretto da Gaspare Gulotta si profila piuttosto come una specie di salotto privato nel quale vengono discussi giochi di potere del professore e nel quale spadroneggia, impunito, creando logiche di sistema del tutto illegali", così aveva scritto il gip Donata Di Sarno, nell'ordinanza che aveva portato ai domiciliari Gulotta e la figlia Eliana, medico in servizio al Civico.

Il giudice aveva anche messo in evidenza lo "strapotere" di Gulotta (che ha sempre respinto le accuse) che, con abilità e accordi sottobanco - con tanto di pizzini inviati per posta e di linguaggio cripritico dove si sarebbe parlato dei concorsi facendo riferimento a cassate e altri dolci - si sarebbe assicurato di non perdere la sua egemonia neanche dopo essere andato in pensione.

Il prof arrestato: "Noi affidabili come boss, oggi tutti denunciano..."

Cinque i concorsi che tra il 2019 ed il 2020 sarebbero stati truccati per favorire candidati che non avrebbero avuto i requisiti a scapito di altri. Non solo. A Gulotta è contestata anche la truffa perché da un lato avrebbe dichiarato, con la complicità di altri medici indagati, di aver preso parte a degli interventi al Policlinico che in realtà non avrebbe eseguito e, dall'altro, perché avrebbe fatto tutta una serie di visite private (anche nel suo studio di Santa Margherita Belice, in provincia di Agrigento, suo paese d'origine) senza dichiararlo.

Ecco chi rischia il processo

Nello specifico, adesso rischiano il processo, oltre a Gulotta e Latteri e la figlia del primo, Eliana, anche una serie di membri delle varie commissioni esaminatrici, ovvero Robeto Coppola (nato a Roma), Vito D'Andrea, Giuseppe Maria Antonio Navarra (originario di Catania e primario al Policlinico di Messina nel frattempo reintegrato) e Ludovico Docimo (originario di Napoli), Vittorio Altomare (originario della provincia di Cosenza), alcuni candidati "favoriti" come Antonino Agrusa (di Cinisi) e Giuseppe Salamone, docenti che avrebbero preso parte alla stesura dei bandi incriminati, come Attilio Ignazio Lo Monte e Giuseppina Campisi (originaria di Sciacca), e una serie di medici del Policlinico (che per lo più avrebbero attestato falsamente la presenza di Gulotta in sala operatoria), come Gianfranco Cocorullo, Giuseppe Di Buono, Gregorio Scerrino e Giovanni Guercio. Chiusa l'inchiesta anche per il medico del pronto soccorso del Policlinico, Fiorella Sardo, che avrebbe rilasciato certificati falsi alla figlia di Gulotta, così come il medico di famiglia Maria Letizia La Rocca (che lo avrebbe fatto anche per il figlio).

Nel caso della figlia di Gulotta, i referti - secondo la Procura - sarebbero serviti poi per denunciare l'ex marito della donna al commissariato Zisa, sostenendo l'ipotesi di maltrattamenti che non sarebbero invece mai avvenuti. E, sempre nell'ambito di questa presunta calunnia ai danni dell'uomo, i pm hanno chiuso l'inchiesta anche per due poliziotti della Dia, Gaspare Cusumano e Salvatore Bosco, che avrebbero aiutato il professore ad ottenere informazioni riservate sull'ex genero e la sua famiglia. Infine rischia il processo anche Alessandra Lo Iacono che avrebbe chiesto ed ottenuto alcuni farmaci e siringhe rubati al Policlinico da un altro indagato, la cui posizione è stata però stralciata.

Fonte: Palermotoday

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