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Cronaca

Il concorso per addetto stampa al Policlinico fu regolare, Rossellini: “Ricorreremo in Cassazione”

Il giornalista al centro di una contesa giudiziaria e amministrativa ancora in corso, non si rassegna alla sentenza della Corte d'appello che ribalta quella di primo grado con le condanne. Il caso

Il Tar si era detto incompetente, il giudice del lavoro anche, il Cga aveva rimandato al Tar, e la giostra è ricominciata. Ma ancora il Tar deve fissare l’udienza.

Poi la contesa in sede penale. Condanne in primo grado, assoluzione in Corte d’appello. 

La vicenda del concorso di addetto stampa del Policlinico di Messina ha fatto davvero venire il mal di testa. Di sicuro lo ha patito il giornalista Gianluca Rossellini che per anni è rimasto incastrato in quello che potrebbe essere definito un girone dantesco. 

La  Corte d’appello di Messina presieduta dal giudice Alfredo Sicuro, ha ribaltato ieri, infatti, la sentenza di primo grado dello scorso anno sancendo che non ci furono irregolarità nel concorso bandito dal Policlinico e assegnato alla giornalista Valeria Arena.

Assolte perché il fatto non sussiste oltre la Arena, condannata ad aprile a un anno e 4 mesi, anche le giornaliste Laura Oddo e Alessandra Ziniti e l’ex direttore delle risorse umane Giuseppa Sturniolo.  Annullata la provvisionale disposta a favore della parte civile, il giornalista Gianluca Rossellini. Si tratta di seimila euro che ora Rossellini dovrà restituire.

Rossellini, tramite il suo legale Antonio Catalioto, ha già annunciato che farà ricorso in Cassazione. 

“Ricorreremo in Cassazione, ma non solo. Presenteremo altre denunce penali. Io non credo più nella giustizia – dice a caldo e amareggiato -  ma dopo otto anni non mi fermo”.

La disputa giudiziaria nasce quando Rossellini, nel 2014, chiede l’annullamento della delibera del direttore generale dell’azienda universitaria ospedaliera di Messina, la n. 971/2012 (e tutti gli atti conseguenti). La delibera approvava  la graduatoria di merito della selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di un incarico Co.Co.Co. a tempo determinato, della durata di due. Ma Rossellini aveva ravvisato delle anomalie, compresa la firma dell’elaborato della prova scritta con nome e cognome della Arena. 

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