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Cronaca Ucria

Ucria, la procura: "Russo oltre la legittima difesa, i Contiguglia colpiti entrambi in faccia"

Novità sul duplice omicidio spiegate dal procuratore Angelo Cavallo e dai carabinieri. Chiesta la convalida del fermo per Salvatore Russo che dopo aver preso la pistola ai rivali sarebbe andato oltre la legittima difesa. Tra i cinque e i sei gli aggressori. Indagato a piede libero il cognato del ventinovenne di Paternò

La conferenza stampa sul duplice omicidio di Ucria fa emergere ulteriori novità. Secondo quanto spiegato dal procuratore capo di Patti Angelo Cavallo e dai carabinieri che stanno seguendo le indagini. Intanto è stata chiesta la convalida del fermo e la custodia cautelare per Salvatore Russo, 29 anni, di Paternò. Il Gip ha fissato l'interrogatorio in tarda mattinata e deciderà entro lunedì. Secondo quanto illustrato non ci sono testimoni oltre l'indagato e il cognato. L'inchiesta è solo all'inizio, servono accertamenti dettagliati. 

Unico dato oggettivo è arrivato dal primo interrogatorio di Russo dove l'indagato ha ammesso di aver sparato e ha fatto ritrovare la pistola con matricola abrasa che aveva nascosto in un edificio abbandonato di fronte la sua abitazione.

Il retroscena: Russo frequentava il poligono di tiro

Tutto nasce - hanno spiegato gli inquirenti -  da una lite per un parcheggio abusivo, ricavato dai Contiguglia dipingendo una R sull'asfalto e mettendo il suo numero di targa, di cui Russo si sarebbe impossessato. Alle 2 del 14 agosto il ragazzo aveva litigato con un anziano, sempre per il posto auto, venendo alle mani. Alle 20,30 del 15 agosto qualcuno bussa alla porta del catanese, si accorge di tante persone fuori dalla sua casa. Spaventato tenta di uscire per raggiungere la caserma dei carabinieri ma viene bloccato e spinto dentro. Si accorge della presenza della pistola. Riesce a togliere l'arma di mano agli aggressori e spara. Le vittime, Antonino Contiguglia, 60 anni, e il nipote Fabrizio di 30, vengono colpiti in faccia dai proiettili e muiono sul colpo. Russo avrebbe sparato ad altezza uomo. Gli aggressori non sarebbero stati soltanto lo zio e i due nipoti, ferito al Papardo si trova Salvatore Contiguglia, ma cinque o sei persone secondo i primi risultati dell'indagine. Gli investigatori presumono che Russo sarebbe andato oltre la legittima difesa perché avrebbe mirato ai volti delle vittime, sono stati ritrovati a terra bossoli sparati ad altezza uomo. 

Si pensa che Russo non conoscesse i precedenti dei presunti aggressori. In particolare, Antonino Contiguglia era coinvolto nelle inchieste Mare Nostrum Romanzo, Icara, Scacco matto ed era membro del clan Chiofalo. Contiguglia, inoltre, era cognato del boss messinese Iano Ferrara. 

Come atto dovuto, risulta indagato il cognato di Salvatore Russo, Daniele Balsamo di 39 anni, residente a Forlì. L'uomo si trova a piede libero, divideva l'abitazione con il ventinovenne di Paternò. 

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