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VIDEO | Dia confisca oltre 7 milioni di euro, D'Uva e De Luca: “Commistione mafia-imprenditoria danneggia cittadini onesti”

Plauso dai deputati del M5Stelle: "Un'operazione complessa e significativa che evidenzia quanto sia diffuso, seppur latente, il fenomeno dell'estorsione e quanto questo sia fonte di "reddito" per i clan"

"Un'operazione complessa e significativa che evidenzia quanto sia diffuso, seppur latente, il fenomeno dell'estorsione e quanto questo sia fonte di "reddito" per i clan".

Così il deputato messinese Francesco D'Uva commenta l'operazione della Direzione investigativa antimafia che ha eseguito un decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Messina, a carico di un imprenditore edile di Barcellona Pozzo di Gotto, risultato "contiguo alla famiglia mafiosa barcellonese storicamente egemone nella fascia tirrenica della provincia messinese".

Il provvedimento scaturisce dalle indagini economico-finanziarie condotte dalla Dia in stretto raccordo con la Procura distrettuale diretta da Maurizio De Lucia. La confisca ha interessato due imprese edili del Messinese, 21 immobili tra la provincia di Messina e Crotone, 9 autoveicoli e un motociclo e rapporti finanziari il cui valore complessivo è stimato in ben oltre 7 milioni di euro riconducibili a Domenico Giuseppe Molino, già coinvolto nell'indagine denominata Gotha VII. Con il procedimento 'Gotha VII' è stata confermata, spiega la Dia, la "caratura criminale" dell'imprenditore, condannato per estorsione aggravata per aver agevolato l'attività di Cosa nostra. Diversi collaboratori di giustizia hanno indicato l'imprenditore edile "intraneo al gruppo mafioso dei barcellonesi".

Le indagini hanno permesso di accertare come le ingenti disponibilità economiche e patrimoniali accumulate dall'uomo nel periodo oggetto d'indagine non fossero giustificate da "fonti lecite di guadagno", ma espressione di "reinvestimento dei proventi derivanti dall'attività estorsiva alla quale l'imprenditore è stato dedito con costanza". 

"Cifre vertiginose - ha detto D'Uva - provenienti da comprovate fonti illecite, frutto di un intreccio perverso tra mafia e mondo dell'imprenditoria edile. Questi criminali danneggiano i cittadini e gli imprenditori onesti che, con tanti sacrifici, danno impulso alla realtà produttiva della nostra terra. Non smetterò mai di ripetere che, rispetto a queste condotte malavitose, siamo tutti persone offese". 

Anche il deputato dell'Ars Antonio De Luca sottolinea quanto "preoccupanti siano gli esiti di questa indagine. La commistione tra imprenditoria e criminalità organizzata danneggia chi, rispettando le norme, contribuisce a creare quell'economia sana e quelle opportunità lavorative necessarie a rilanciare l'economia della nostra comunità. La rinascita economica e sociale della Sicilia passa anche da qui, dal rispetto della legge e dalla difesa della libera imprenditoria". 

I rappresentanti del MoVimento 5 Stelle concludono: "Ringraziamo le forze dell'ordine, la DIA e la Procura Distrettuale diretta dal dott. Maurizio De Lucia per l'immenso lavoro svolto. È attraverso la loro dedizione e il loro impegno che si riesce a ripristinare la legalità lì dove è stata lesa dalla criminalità organizzata".

articolo modificato alle 16.20 del 12 ottobre 2021 // aggiunto il nome dell'imprenditore

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