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Cronaca

"Estate tranquilla", conclusa l'operazione dei Nas: 110 ispezioni in locali e strutture ricettive

Hotel, ristoranti, esercizi commerciali, ma anche strutture per anziani e case di cura nel mirino dei carabinieri. I controlli hanno avuto lo scopo di tutelare i consumatori contro le frodi alimentari, prevenendo anche pericoli potenziali per la salute

Con la fine della stagione estiva, Il Nas di Catania ha concluso l’operazione “Estate Tranquilla”, un artcolato piano di controllo sviluppato sull’intero territorio nazionale dal Comando carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, finalizzato a tutelare la salute pubblica e verificare il rispetto della qualità e della sicurezza dei servizi offerti durante il periodo vacanziero e turistico. Dal mese di giugno ad oggi sono state effettuate 110 ispezioni che hanno determinato l’accertamento di irregolarità in 24 strutture, a seguito delle quali sono state segnalate alle Autorità Giudiziaria e Sanitaria 28 operatori di settore e contestate oltre 30 sanzioni per un valore complessivo di 29.500 euro. Nel corso dei controlli sono stati sequestrati 1.164 kg di alimenti non idonei al consumo, eseguendo provvedimenti di chiusura / sospensione per 9 imprese commerciali irregolari.

Strutture ricettive e turistiche

I principali obiettvi sono stati gli esercizi e le attività del settore turistico, situati nelle aree frequentate dai vacanzieri tra cui ristoranti, agriturismi, stabilimenti balneari, villaggi turistici, discoteche, stabilimenti termali e centri benessere, non escludendo i punti di ristoro delle grandi vie di comunicazione, stazioni, aeroporto e porto. Buona parte delle verifiche ha interessato il settore della ristorazione: su 70 locali di somministrazione ispezionati, 12 hanno evidenziato importanti criticità. Tra le violazioni più significative la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, pietanze dichiarate come fresche sebbene preparate con prodotti congelati e l’impiego di materie prime non tracciate e prodotti semilavorati di origine sconosciuta e provenienza incerta, per i quali 9 gestori di esercizi di ristorazione sono state deferite e segnalati i responsabili alle autorità sanitarie e giudiziarie competenti. Nei casi più gravi sono stati disposti sequestri e provvedimenti di sospensione o chiusura nei confronti di 8 attività tra ristoranti, gelaterie e punti di ristoro. Le violazioni più diffuse hanno riguardato l’inadeguatezza di cucine e depositi e la mancata tracciabilità ed o etichettatura degli alimenti utilizzati per la preparazione dei cibi. Tra le strutture sottoposte e a provvedimenti dell’autorità a seguito dell’intervento dei carabinieri del Nas di Catania, si annoverano gli impianti acquatici posti all’interno di 4 parchi ricreativi nelle provincie di Catania e Messina. E’ stato scoperto che le acque utilizzate nelle piscine non erano conformi, considerata la presenza di batteri patogeni oltre i limiti imposti dalla legge. Disposta la chiusura del punto ristoro ubicato all’interno di uno stabilimento balneare del litorale tirrenico messinese perché privo di registrazione sanitaria. Presso due campeggi della fascia ionica catanese sono stati sequestrati ingenti quatitativi di carne e pesce privi di etichettatura e di origine sconosciuta. Sospesa invece l’attività di un laboratorio di produzione alimenti che versava in precarie condizioni igienico-sanitarie all’interno di un agriturismo della zona etnea. Nel catanese una gelateria propinava alla clientela prodotti dolciari realizzati con fragole congelate in cattivo stato di conservazione, con evidenti tracce di muffe e di provenienza incerta. All’interno di un bar-gelateria del catanese sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi tranci di pescespada di provenienza sconosciuta ed incontrollata, stoccati all’interno dei frigoriferi del laboratorio.

Case di cura

Sul fronte delle strutture di cura e socio-assistenziali sono stati eseguiti 21 controlli, con 6 esiti non regolari e 2 strutture oggetto di chiusura o sospensione dell’esercizio. Le più frequenti difformità riscontrate riguardano carenze strutturali ed organizzative delle strutture ricettive, sovrannumero di anziani all’interno delle stanze, l’insufficiente erogazione delle cure, specie per gli anziani non autosufficienti, causate dal limitato numero di operatori, privi di qualifica professionale. I titolari di una casa di riposo e di una struttura socio-assistenziale di prima accoglienza del messinese sono stati deferiti perché avrebbero attivato e condottoo le rispettive strutture senza il rispetto delle norme di sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro e con carenze di natura strutturale. Altre irregolarità sono state riscontrate in altre case di riposo per anziani nel catanese, quali la somministrazione di farmaci scaduti di validità, di alimenti in cattivo stato di conservazione e la mancata comunicazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza delle persone alloggiate. Una di queste strutture è stata segnalata per la chiusura immediata data la presenza di anziani totalmente non autosufficienti e privati di adeguata assistenza sanitaria.

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