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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, nuovo grido di allarme di Laccoto all'Asp: "Centinaia di famiglie prigioniere in casa"

Il deputato regionale e sindaco di Brolo lancia una nuova richiesta urgente per i ritardi negli esiti dei tamponi per chi è costretto a non uscire

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MessinaToday

Sull’emergenza Covid e le recenti prese di posizione dei Sindaci, il deputato regionale Giuseppe Laccoto ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Da mercoledì 18 novembre, da quando abbiamo lanciato un appello al Presidente Musumeci e all’Assessore Razza per far adottare ai vertici delle ASP provvedimenti urgenti giustificati dall’emergenza che stiamo vivendo, nulla è cambiato. Anzi, la situazione peggiora e centinaia di famiglie continuano ad essere ostaggio delle inefficienze, dei ritardi e della disorganizzazione del sistema sanitario territoriale. Il grido d’allarme lanciato dai Sindaci del Distretto Socio Sanitario n. 31 di Sant’Agata Militello è lo stesso di tutti gli amministratori della provincia di Messina, ma non è possibile che nessuno ascolti, che nessuno risponda! Davvero nessuno sembra avere a cuore la sorte di tante famiglie, specialmente quelle a basso reddito, la cui “prigionia” in casa rischia di avere pesantissime ripercussioni a livello psicologico, sociale ed economico. Non si può sfuggire dalle proprie responsabilità: bisogna agire immediatamente! L’Asp deve subito potenziare numericamente il personale dei propri laboratori, portare la loro operatività h24 e dotare tutti gli ospedali di un macchinario per il processo dei tamponi molecolari. In alternativa, si deve concedere ai Sindaci il potere di revocare la quarantena alle persone dopo l’esito di un tampone negativo eseguito in un laboratorio privato. Non è tempo di discussioni o di polemiche sterili: è il tempo delle decisioni e della responsabilità, bisogna dare risposte immediate ai cittadini che non possono subire le storture di un sistema che va profondamente riformato”.

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