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Cronaca Centro / Via Giuseppe la Farina

L'atto di accusa di sindaco e assessore contro Asp e Regione, l'esposto in procura

Analizziamo in dettaglio cosa scrivono Cateno De Luca e Dafne Musolino che chiedono alla magistratura di accertare le responsabilità dell'azienda sanitaria

Quali sono le accuse che il sindaco Cateno De Luca e l'assessore Dafne Musolino rivolgono in maniera dettagliata all'Asp nella gestione dell'emergenza coronavirus? Questo il testo dell'esposto trasmesso alla magistratura e inviato anche al presidente della Regione, all'assessore regionale alla Salute, al commissario Covid Furnari e al Capo di Gabinetto dell'assessore Razza, Ferdinando Croce. Il periodo di riferimento è marzo-dicembre 2020. 

"Dal mese di marzo 2020 a causa della pandemia da Sar-Cov 2 (covid 19) - si legge - anche la città di Messina ha subito e continua a subire le nefaste conseguenze della più grave crisi sanitaria verificatasi a livello mondiale dal secondo dopoguerra ad oggi, i cui risvolti e le cui conseguenze riguardano anche gli aspetti economici, i rapporti commerciali, le relazioni sociali e, prioritariamente, tutti gli aspetti relativi alla tutela e prevenzione della salute pubblica. In tale contesto il ruolo primario che la Legge attribuisce all’Asp a livello nazionale e regionale in particolar modo, ha esposto la città di Messina, a causa delle conclamate inefficienze di cui la predetta Azienda, e per essa il suo Direttore Generale, si è resa protagonista, ad ulteriori criticità sia sotto il profilo sanitario che sotto quello della gestione degli aspetti legati alla emergenza sanitaria, quali quelli relativi al tracciamento dei contagi, alla individuazione dei cluster di contagio, al contenimento del contagio stesso, nonché alla gestione dei rifiuti speciali prodotti dai soggetti contagiati e da quelli potenzialmente contagiati.
Tutte le superiori criticità sono state nel tempo espressamente contestate dal Sindaco di Messina e dall’Amministrazione comunale mediante una serie di atti, convocazione di tavoli tecnici, disposizioni alla Polizia Municipale per l’esecuzione di attività di indagine e di acquisizioni documentali, tutte volte ad evidenziare una gestione da parte dell’ASP assolutamente inadeguata alla emergenza sanitaria in atto e finalizzata ad ottenere una risposta concreta da parte della suddetta Azienda che, invece, si è trincerata in questi mesi dietro un atteggiamento apparentemente collaborativo ma che nella realtà si è dimostrato invece attendista e omissivo". 

 Dotazione dei posti letto di terapia intensiva, tempi per l’attuazione del piano di realizzazione dei nuovi posti 

"Con riferimento alla prima problematica, quella relativa ai posti letto disponibili per la Terapia Intensiva Covid e per la degenza ordinaria COVID, in assenza di una informazione ufficiale, stante il continuo rimbalzare di notizie contraddittorie, smentite e precisazioni che non consentivano di comprendere di quanti posti letto (tra terapia intensiva e degenza ordinaria) disponesse effettivamente la città di Messina, si decideva di convocare tutte le strutture sanitarie pubbliche della città per avere un quadro aggiornato della situazione.
La prima convocazione avveniva in data 23 ottobre 2020, in una video conferenza alla quale prendevano parte il Rettore dell’Università degli Studi di Messina per il Policlinico Universitario Prof. Salvatore Cuzzocrea, il Direttore Generale del Papardo dott. Paino, il dott. Crisicelli Commissario Covid per l’Asp di Messina, il dott. Vincenzo Barone D.S. dell’IRCSS Neurolesi di Messina. Nel corso della riunione si apprendeva che per tutta la città di Messina e la sua provincia erano disponibili solo n. 12 posti letto di terapia intensiva realizzati dal Policlinico Universitario. Si apprendeva inoltre che secondo il piano regionale, redatto dall’Assessorato Regionale alla Salute, i posti per Messina e provincia avrebbero dovuto essere 19, ossia 12 presso il Policlinico e n. 7 presso il Papardo ma – sorprendentemente – i detti ultimi 7 posti non erano stati realizzati perché i vertici dell’A.O. Papardo – Piemonte non avevano  ben compreso la mission, pensando che sarebbe bastato ricavare n. 7 posti letto di sub intensiva presso il reparto di pneumologia per potere ritenere soddisfatta l’offerta sanitaria! A seguito della denuncia pubblica resa dal Sindaco nel corso della diretta Facebook del 23 ottobre 2020, con la quale tutti i cittadini messinesi sono stati informati che la rete ospedaliera cittadina disponeva solo di n. 12 posti letto di terapia intensiva covid, la macchina sanitaria di Messina si metteva faticosamente in moto, cercando di recuperare il tempo perso fino a quella data!
L’Amministrazione comunale provvedeva a convocare le Direzioni Sanitarie ed il Commissario Covid territoriale nei successivi venerdì del 30 ottobre, il 6, 13, 20, 27 novembre, il 4 e l’11 dicembre 2020 per avere un quadro preciso della situazione con riferimento alla effettiva capacità di assistenza e cure sanitarie per i cittadini di Messina e della provincia. Grazie a questi tavoli di confronto, che richiamavano anche l’attenzione dell’Assessore Regionale alla Salute che difatti provvedeva ad assicurare la partecipazione alle riunioni anche del suo capo di Gabinetto Avv. Ferdinando Croce, si riusciva ad ottenere un quadro più preciso ed aggiornato della situazione. Le riunioni avevano anche l’effetto di rendere evidenti le gravi criticità della gestione della emergenza sanitaria COVID, tanto che lo stesso Assessore Regionale, recependo le osservazioni e le contestazioni formulate nel corso di tali incontri da parte dell’Amministrazione comunale, decideva di presentare una proposta di delibera regionale (con nota prot. 50716 del 24/11/2020) con la quale dotare, in tempi rapidi, le ASP delle città metropolitane di Messina, Catania e Palermo di maggiori risorse umane e materiali per la gestione dell’emergenza. La proposta veniva approvata dalla Giunta Regionale con Deliberazione GR n. 553 del 27/11/2020 con la quale, facendo propria la richiesta  di potenziamento delle unità di crisi operanti presso le Aziende Sanitarie Provinciali Metropolitane, la giunta regionale autorizzava l’Assessorato regionale alla salute all’adozione urgente di tutte le iniziative conseguenziali". 

 Mancato tracciamento contatti dei soggetti positivi, soprattutto nell’ambito scolastico e mancata attuazione delle misure di contenimento del contagio previste dalla circolare Assessore alla Salute del 24/9/2020

"Uno degli aspetti nei quali la gestione del DG La Paglia si è rivelata più carente ed insoddisfacente è quella relativa alla mancata adozione delle più elementari misure di contenimento e prevenzione del contagio nell’ambito scolastico.
Le criticità relative al superiore settore emergevano tutte in modo drammatico nel corso dell’incontro che il Comune di Messina organizzava con il Provveditore agli Studi, i Dirigenti Scolastici e l’Asp di Messina, i cui esiti sono stati già esposti nella nota prot. 276542 del 24/11/2020 trasmessa ai Ministri dell’Istruzione e della Salute, al Presidente della Regione Siciliana, all’Assessore regionale alla Salute, alla stessa Asp ed anche alla Procura della Repubblica". 

Tempi di attesa indefiniti ed incontrollati per la esecuzione del test molecolare di conferma dell’eventuale contagio da test rapido e tempi di attesa per la comunicazione degli esiti, con conseguente impossibilità dei soggetti in quarantena di conoscere la fine del periodo di quarantena

Sicuramente la gestione dei tamponi molecolari, i tempi di esecuzione degli stessi, la comunicazione degli esiti, l’aggiornamento della piattaforma hanno rappresentato fino ad ora la maggiore criticità nella gestione dell’emergenza sanitaria covid da parte dell’ASP di Messina. Sono numerosissime le segnalazioni di soggetti, risultati positivi a tampone rapido, che rimangono in attesa per giorni e giorni prima che l’Asp li convochi per l’esecuzione del tampone molecolare.
E anche dopo l’esecuzione di questo test, l’attesa non è terminata, perché i tempi di comunicazione degli esiti spesso sono lunghissimi. Ma si sono registrati anche casi di soggetti che non hanno mai ricevuto la comunicazione dell’esito del test molecolare e, per alcuni ancora più sfortunati, l’Asp ha addirittura comunicato di avere smarrito l’esito dell’esame!
Come se ciò non bastasse, l’Asp non procede ad aggiornare in tempo reale la piattaforma dei soggetti affetti da contagio, così che anche gli enti preposti alla vigilanza sanitaria non possono garantire tale importante attività.
Di quanto sopra esposto, che è stato documentato dalla Polizia Municipale di Messina sezione di Polizia Giudiziaria che ha eseguito specifici accessi e controlli presso i soggetti che hanno segnalato la propria condizione e di cui allegano le relative relazioni,  si è ricevuta palese ammissione da parte della neo commissaria Covid dott.ssa Furnari nel corso dell’incontro del 21 dicembre u.s. al termine del quale la stessa Commissaria si è impegnata a risolvere nel minor tempo possibile tali gravissime criticità". 

Mancata tempestiva formazione e trasmissione dell’elenco Utenze A1 per il ritiro da parte del Gestore del servizio integrato di raccolta dei rifiuti dei rifiuti domestici prodotti dalle utenze in isolamento domiciliare

"Una ulteriore gravissima criticità nella gestione dell’emergenza sanitaria Covid da parte dell’Asp di Messina è rappresentata dalla gestione inefficiente (se non del tutto assente) del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti dalle utenze domestiche dove si trovano i soggetti contagiati da Covid. Al riguardo si premette che con Ordinanza 2/Rif del 25/9/2020 il Presidente della Regione Siciliana ha disciplinato il “Ricorso ad una speciale forma di gestione dei rifiuti urbani a seguito dell’emergenza epidemiologica da virus Covid-19. Reitera con modifiche dell’Ordinanza n. 1/Rif del 27 marzo 2020”, classificando i rifiuti in tre categorie:
Tipologia A): rifiuti urbani prodotti nelle abitazioni dove soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria;
Tipologia A1): rifiuti urbani prodotti nelle abitazioni dove soggiornano soggetti in permanenza domiciliare fiduciaria quarantena con sorveglianza attiva;
Tipologia B): rifiuti urbani prodotti dalla popolazione generale in abitazioni dove non soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria;
Con la medesima Ordinanza ha stabilito che il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento della prima tipologia dei rifiuti (A) è demandato all’ASP territorialmente competente mentre il servizio di raccolta, trasporto  e smaltimento della seconda tipologia di rifiuti (A1) continua ad essere curato dal Comune tramite il gestore affidatario del servizio di raccolta dei rifiuti nel territorio comunale avvalendosi di personale appositamente addestrato. Secondo la citata Ordinanza, spetta sempre all’Asp territorialmente competente formare l’elenco delle utenze A e A1 e trasmetterlo alla ditta affidataria per i rifiuti della prima categoria (A), ed al Comune per il servizio di raccolta dei rifiuti della seconda categoria (A1)". 

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