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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, avanzata costante in Sicilia con 73 nuovi casi: a Messina ventuno morti

Al Papardo deceduta una donna di 87 anni. Il 7,3% delle persone sottoposte al controllo sono risultate positive. Attualmente convivono con la malattia 1.606 persone: 576 sono ricoverate (73 in terapia intensiva), mentre 1.030 si trovano in isolamento domiciliare

Resta costante il numero di nuovi contagiati in Sicilia: sono altre 73 le persone trovate positive al Coronavirus nelle ultime 24 ore, che fanno arrivare il totale dall'inizio dell'emergenza a 1791. Scende invece anche il numero dei tamponi effettuati: 992 (ieri erano stati 1204). Dunque ciò significa che il 7,3% delle persone sottoposte al controllo sono risultate positive. Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 17.833.

Attualmente sono ancora contagiate 1.606 persone (+62 rispetto a ieri). Perchè nel frattempo 92 sono guarite (+6) e 93 decedute (+5). Sono ricoverati 576 pazienti (+8 rispetto a ieri), di cui 73 in terapia intensiva (+1), mentre 1.030 (+54) sono in isolamento domiciliare. Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (giovedì 2 aprile), in merito all’emergenza #Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale. 

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 95 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 71 (20, 4, 5); Catania, 486 (154, 21, 37); Enna, 226 (133, 1, 11); Messina, 289 (121, 14, 20); Palermo, 250 (78, 23, 9); Ragusa, 40 (9, 3, 2); Siracusa, 71 (36, 24, 6); Trapani, 78 (25, 0, 2).

Il dato a Messina, due i morti

Il coordinamento per l'emergenza coronavirus nell'area metropolitana informa che una donna di 87 anni è deceduta presso l'ospedale "Papardo" di Messina per insufficienza cardiorespiratoria. La paziente, già affetta da altre patologie, era risultata positiva al Covid-19. L'Azienda ha provveduto ad avvertire i familiari ed esprime loro le proprie condoglianze. Dall'inizio dell'emergenza sono pertanto 20 in totale i decessi di persone affette da coronavirus in città e provincia. Al contempo, si sono registrate altre due guarigioni con relative dimissioni dei pazienti ricoverati: il primo, un uomo di 49 anni, si trovava al Policlinico "G. Martino" di Messina; il secondo, un uomo di 56 anni, si trovava presso l'ospedale "Papardo" sempre a Messina. Entrambi erano ricoverati da circa due settimane. In città e provincia le guarigioni complessive dal Covid-19 salgono così a 14. Si precisa che i dati forniti sono stati registrati alle ore 11 di oggi.

Nel pomeriggio però è morto il 64enne di Santa Maria Salina contagiato dal coronavirus che dallo scorso 15 marzo era ricoverato al Policlinico di Messina. Si tratta dell'uomo che era stato trasferito in elicottero il 15 marzo scorso, quando le sue condizioni si erano aggravate. Oltre a lui, al momento a Salina si contano oltre 4 persone contagiate dal Covid-19.

Come leggere i numeri

I numeri vanno letti e interpretati, se si vuole davvero capire come evolve, in positivo o in negativo, un'epidemia. E si rischia di incorrere in particolare in un equivoco, che va spiegato. Quali sono i numeri che vanno analizzati per capire "come sta andando"? Sono prevalentemente due: i decessi, che sono il dato purtroppo più attuale e più correlabile quindi all'andamento della curva epidemica giorno dopo giorno. E poi il numero di casi totali, perché come detto è solo quello che dà conto di aumenti o diminuzioni nei contagi.

Ovviamente è molto importante per tutti anche il numero dei guariti, ma è un dato clinico, non epidemiologico: se ad esempio domani ci fossero 300 nuovi casi e guarissero tutti all'istante, facendo un'ipotesi estrema, pur essendo una splendida notizia non cambierebbe nulla sul piano della curva epidemiologica, che risulterebbe in salita di 300 casi.

Ecco perché il dato che più trae in inganno è quello degli "attualmente positivi". Molti fraintendendo lo considerano il numero dei nuovi contagiati del giorno, ma è evidente che non è così. Si tratta solo del "paniere" dei malati totali di Coronavirus a cui via via vengono sottratti i morti e i guariti. Dipende quindi non dal numero di persone che fisicamente il giorno prima sono state sottoposte a tampone e dichiarate positive, ma dagli altri due fattori, morti e guariti. Ed ecco perché si crea l'equivoco: se aumentano guariti e deceduti è inevitabile che calino gli "attualmente positivi", il che non vuol dire affatto che ci siano meno contagi oggi rispetto a ieri.

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