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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Coronavirus, basso e costante il trend in Sicilia con 42 casi in più: a Messina sette contagi

L'alto numero di guariti, e tre morti, portano il dato a crescere solo di otto unità. Altri due pazienti escono dalla terapia intensiva. In città e provincia situazione stazionaria mentre prosegue a tappeto l'attività di screening dell'Asp nelle Rsa

Boom di guariti (+31), due persone in meno in terapia intensiva e un solo +8 nell'aumento degli attuali positivi. E' quanto emerge dal quadro giornaliero del 20 aprile fornito dalla Protezione civile regionale in merito all'emergenza Coronavirus. Sui 1601 tamponi validati dai laboratori invece emergono altri 42 casi (2,6%): un trend che continua dunque a mantenersi costante. Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 51.373  e quelli positivi arrivano a a 2.759

Sul fronte degli attuali positivi invece l'alto numero di guariti, e - purtroppo - i tre morti, portano il dato a crescere solo di otto unità. Sull'Isola quindi restano contagiate 2.210 persone, perchè nel frattempo 346 sono guarite e 203 decedute. Invece 565 pazienti (+2) sono ricoverati - di cui 39 in terapia intensiva (-2) - mentre 1.645 (+6) sono in isolamento domiciliare. 

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 129 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 113 (16, 15, 10); Catania, 626 (100, 111, 71); Enna, 323 (175, 29, 25); Messina, 404 (128, 52, 41); Palermo, 348 (71, 45, 27); Ragusa, 57 (4, 6, 6); Siracusa, 98 (64, 68, 17); Trapani, 112 (7, 18, 5). 

A Messina screening dell'Asp in tutte le Rsa

A Messina il dato resta invariato rispetto a ieri per decessi e numero di ricoveri ma con sette contagi in più. Intanto continua a pieno regime l'attività di screening, posta in essere dall'Asp di Messina su indicazione dell'assessore alla Salute Ruggero Razza,  per identificare i soggetti Covid 19 positivi nelle case di cura, Rsa e negli Istituti di reclusione. Oggi sono stati completati i prelievi dei tamponi presso la Rsa di S. Marco d'Alunzio, con le annesse case di ripose collegate, e presso la Rsa Acquasalus di Venetico; sempre oggi sono stati effettuati i tamponi sul 60% di personale e ospiti della Rsa Villa Angela di Messina. Domani la task force aziendale effettuerà i prelievi presso le strutture di S. Piero Patti, S. Angelo di Brolo e Patti che saranno completate nei prossimi giorni; sempre domani si inizieranno le attività di prelievo tamponi presso la Casa di riposo Collereale a Messina. Oggi sono stati effettuati i prelievi a tutto il personale e agli ospiti della casa di Reclusione di Barcellona Pozzo di Gotto, che hanno in termini di salute le stesse priorità di altri soggetti risiedenti in comunità.

Contagi zero, le ipotesi regione per regione

La fine dell’emergenza Covid-19 in Italia potrebbe avere tempistiche diverse nelle regioni a seconda dei territori più o meno esposti all’epidemia: in Lombardia e Marche l’assenza di nuovi casi si potrà verificare non prima della fine di giugno, in Sicilia già a fine mese. Sono le proiezioni fatte dagli esperti dell'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni Italiane, coordinato da Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio e docente ordinario di Igiene all’Università Cattolica, e da Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio. 

Il nuovo Coronavirus ha finora provocato oltre 22 mila e 700 decessi in Italia e attualmente si contano circa 172 mila e 400 contagiati. "In questo momento è quanto mai necessario fornire una valutazione sulla gradualità e l’evoluzione dei contagi, al fine di dare ilsupporto necessario alle importanti scelte politiche dei prossimi giorni”, dice Solipaca.

“L’Osservatorio ha effettuato un'analisi con l’obiettivo di individuare, non la data esatta, ma la data prima della quale è poco verosimile attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi - spiega Solipaca – e si basa sui dati messi a disposizione quotidianamente dalla Protezione Civile dal 24 febbraio al 17 aprile”.

Secondo le proiezioni dell’Osservatorio a uscire per prima dal contagio da Covid-19 sarebbero la Basilicata e l’Umbria, le quali il 17 aprile contavano rispettivamente solo 1 e 8 nuovi casi; le ultime sarebbero le Regioni del Centro-Nord nella quali il contagio è iniziato prima. In Lombardia, in cui si è verificato il primo contagio, non è lecito attendersi l’azzeramento dei nuovi casi prima del 28 giugno, nelle Marche non prima del 27 giugno. Infatti, per entrambe le regioni il trend in diminuzione è particolarmente lento. Bolzano dovrebbe avvicinarsi all’azzeramento dei contagi a partire dal 28 maggio, nonostante il numero di contagi osservati complessivamente è basso in valore assoluto (29 casi il 18 aprile), tuttavia il trend dei nuovi casi sta scendendo con particolare lentezza. Nella Regione Lazio dovremmo aspettare almeno il 12 maggio. Nel Sud Italia, Sicilia in testa, l’azzeramento dei nuovi contagi dovrebbe iniziare ad avvenire tra la fine del mese di aprile e l’inizio di maggio.

Come leggere i numeri

I numeri vanno letti e interpretati, se si vuole davvero capire come evolve, in positivo o in negativo, un'epidemia. E si rischia di incorrere in particolare in un equivoco, che va spiegato. Quali sono i numeri che vanno analizzati per capire "come sta andando"? Sono prevalentemente due: i decessi, che sono il dato purtroppo più attuale e più correlabile quindi all'andamento della curva epidemica giorno dopo giorno. E poi il numero di casi totali, perché come detto è solo quello che dà conto di aumenti o diminuzioni nei contagi.

Ovviamente è molto importante per tutti anche il numero dei guariti, ma è un dato clinico, non epidemiologico: se ad esempio domani ci fossero 300 nuovi casi e guarissero tutti all'istante, facendo un'ipotesi estrema, pur essendo una splendida notizia non cambierebbe nulla sul piano della curva epidemiologica, che risulterebbe in salita di 300 casi.

Ecco perché il dato che più trae in inganno è quello degli "attualmente positivi". Molti fraintendendo lo considerano il numero dei nuovi contagiati del giorno, ma è evidente che non è così. Si tratta solo del "paniere" dei malati totali di Coronavirus a cui via via vengono sottratti i morti e i guariti. Dipende quindi non dal numero di persone che fisicamente il giorno prima sono state sottoposte a tampone e dichiarate positive, ma dagli altri due fattori, morti e guariti. Ed ecco perché si crea l'equivoco: se aumentano guariti e deceduti è inevitabile che calino gli "attualmente positivi", il che non vuol dire affatto che ci siano meno contagi oggi rispetto a ieri.

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