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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, in Sicilia solo quattro nuovi contagi e crescono i guariti: ma c'è anche un decesso

Scende sotto quota cento il numero dei ricoverati. Dei 2.012 tamponi analizzati nelle ultime 24 ore solo lo 0,19% è stato trovato positivo. A Messina nessuna variazione rispetto a ieri

Quattro nuovi contagi, cresce il numero dei guariti ma c'è anche un nuovo decesso. Restano contenuti i dati sul coronavirus secondo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 15 di oggi. L'Unità di crisi nazionale comunica che dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 135.261 (+2.012 rispetto a ieri), su 118.208 persone: di queste sono risultate positive 3.427 (+4), mentre attualmente sono ancora contagiate 1.433 (-20), 1.724 sono guarite (+23) e 270 decedute (+1). Degli attuali 1.433 positivi, 98 pazienti (-2) sono ricoverati - di cui 9 in terapia intensiva (0) - mentre 1.335 (-18) sono in isolamento domiciliare. Il prossimo aggiornamento regionale avverrà domani.

Dalla Regione Siciliana si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.

L’aggiornamento nelle nove province della Sicilia

A Messina la situazione rimane invariata, con gli stessi dati di ieri: Messina, 286 (30 ricoverati, 221 guariti, 56 deceduti). Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 38 (0 ricoverati, 102 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 19 (4, 142, 11); Catania, 610 (30, 362, 98); Enna, 67 (5, 325, 29); Palermo, 341 (26, 201, 34); Ragusa, 28 (0, 62, 7); Siracusa, 30 (3, 189, 29); Trapani, 14 (0, 120, 5).

In Sicilia distribuiti oltre 18 milioni di dispositivi

Prosegue, di giorno in giorno, la distribuzione - da parte della Regione Siciliana - di dispositivi di protezione individuale e apparecchi sanitari. Dal primo marzo a ieri (24 maggio),  sono stati consegnati - a strutture sanitarie, case di riposo per anziani, residenze sanitarie assistite, Comuni, prefetture, Forze dell'ordine, esercito, ex Province, carceri, dipartimenti regionali, Confcommercio e Confesercenti – oltre 18 milioni e 350 mila pezzi.

In particolare, attraverso la Protezione civile della presidenza della Regione sono, stati distribuiti: oltre undici milioni e 600 mila mascherine (chirurgiche, ffp2, Ffp3 e M95); 4 milioni e mezzo di guanti; un milione e trecentomila dispositivi tra camici, calzari, tute e cuffie. Tra gli altri materiali distribuiti anche 153mila tra occhiali e visiere, oltre 588 mila tamponi e kit diagnostici e 60 mila apparecchi sanitari. I dpi e il materiale consegnato proviene da acquisti diretti della Regione e della Protezione civile nazionale, oltre che da donazioni di privati.

Come leggere i numeri

I numeri vanno letti e interpretati, se si vuole davvero capire come evolve, in positivo o in negativo, un'epidemia. E si rischia di incorrere in particolare in un equivoco, che va spiegato. Quali sono i numeri che vanno analizzati per capire "come sta andando"? Sono prevalentemente due: i decessi, che sono il dato purtroppo più attuale e più correlabile quindi all'andamento della curva epidemica giorno dopo giorno. E poi il numero di casi totali, perché come detto è solo quello che dà conto di aumenti o diminuzioni nei contagi.

Ovviamente è molto importante per tutti anche il numero dei guariti, ma è un dato clinico, non epidemiologico: se ad esempio domani ci fossero 300 nuovi casi e guarissero tutti all'istante, facendo un'ipotesi estrema, pur essendo una splendida notizia non cambierebbe nulla sul piano della curva epidemiologica, che risulterebbe in salita di 300 casi.

Ecco perché il dato che più trae in inganno è quello degli "attualmente positivi". Molti fraintendendo lo considerano il numero dei nuovi contagiati del giorno, ma è evidente che non è così. Si tratta solo del "paniere" dei malati totali di Coronavirus a cui via via vengono sottratti i morti e i guariti. Dipende quindi non dal numero di persone che fisicamente il giorno prima sono state sottoposte a tampone e dichiarate positive, ma dagli altri due fattori, morti e guariti. Ed ecco perché si crea l'equivoco: se aumentano guariti e deceduti è inevitabile che calino gli "attualmente positivi", il che non vuol dire affatto che ci siano meno contagi oggi rispetto a ieri.

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