Coronavirus, in Sicilia 440 nuovi casi: a Messina +54 contagi e una vittima
I dati del bollettino ministeriale del 19 febbraio dopo l'analisi di 23.206 tamponi. Indice di positività pari al 1,9%. Sono 22 i decessi registrati nelle ultime 24 ore
Resta stabile il numero dei nuovi casi di coronavirus in Sicilia. Il bollettino del 19 febbraio 2021 ha infatti registrati 440 nuovi positivi nelle ultime 24 ore, dopo l'analisi di 23.206 tamponi rapidi e molecolari (1,8% positivi). In ospedale invece ci sono 41 persone in meno rispetto a ieri: per la precisione i ricoveri ordinari sono 884 (-46) mentre le terapie intensive 150 (+5) con 11 nuovi ingressi.
I guariti continuano ad essere sempre più dei nuovi contagiati: oggi sono 1.853 le persone che possono dire di aver sconfitto il virus. Per cui gli attuali positivi continuano a scendere e diventano 31.569 (-1.435), di questi 30.535 in isolamento domiciliare. Purtroppo si registrano altri 22 decessi, per un totale che ora sfiora le 4 mila vittime.
I contagi per provincia: Palermo (179), Catania (79), Messina (54), Trapani (15), Siracusa (35), Ragusa (16), Caltanissetta (35), Agrigento (17), Enna (10). A Messina si registra anche una vittima.
La situazione nel resto d'Italia
Oggi si registrano 15.479 nuovi casi su 170.794 tamponi molecolari (8.37% positivi) e 126334 test rapidi (0.92% positivi). 348 i decessi registrati oggi portano a oltre 95 mila il computo delle vittime dell'epidemia mentre sale a 2.059 il numero dei pazienti in terapia intensiva, 14 in più di ieri al netto di 151 nuovi ingressi. La nuova ordinanza Covid manda in area arancione le regioni Campania, Emilia Romagna e Molise da domenica 21 febbraio.
Secondo l'ultimo monitoraggio della cabina di regia l'epidemia è in peggioramento: aumenta infatti l'indice Rt ora pari a 0,99 ma con un limite superiore maggiore di uno (range 0,95 – 1,07). Cresce inoltre l'incidenza con 135,46 casi registrati ogni 100.000 abitanti, lontana da livelli che permetterebbero di ripristinare il tracciamento (50x1000). Come spiegato dall'Iss è necessario contenere le varianti diffuse in vaste aree del paese. Se la variante inglese (capace di una maggiore trasmissibilità stimata intorno al 40%) è destinata a diventare dominanate, la variante brasiliana invece è soprattutto nel Perugino e le aree contigue della Toscana, con casi sporadici altrove: "Nei confronti di queste varianti, ancora non molto diffuse, dobbiamo agire tempestivamente e in maniera molto aggressiva. Si deve fare contenimento. In una regione, che sia gialla o arancione, vanno fatte zone rosse".