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Cronaca

Coronavirus, solo venti nuovi casi in Sicilia: anche a Messina meno ricoveri, più guariti e zero decessi

Su 2.352 tamponi validati quelli positivi sono solo lo 0,8%. Sempre in discesa i ricoverati (-13), gli attuali malati aumentano di due unità

Solo venti casi in più su oltre duemila tamponi validati, in percentuale lo 0,8%. Tende decisamente ad abbassarsi la curva dei contagi in Sicilia dove si registrano meno ricoveri, più guariti e zero decessi. Per trovare un numero di contagi giornalieri inferiore bisogna tornare indietro al 13 marzo. Per la prima volta da settimane poi non si registra alcun decesso e i guariti sono sempre un buon numero 18. Ciò porta all'aumento di sole due unità sul fronte degli attuali malati.

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (mercoledì 29 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale. Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 75.360 (+2.352 rispetto a ieri), su 71.301 persone: di queste sono risultate positive 3.140 (+20), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.145 (+2), 763 sono guarite (+18) e 232 decedute (0). Degli attuali 2.145 positivi, 449 pazienti (-13) sono ricoverati - di cui 34 in terapia intensiva (0) - mentre 1.696 (+15) sono in isolamento domiciliare. Il prossimo aggiornamento regionale avverrà domani.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 69 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 126 (16, 22, 11); Catania, 665 (99, 225, 81); Enna, 296 (121, 86, 28); Messina, 368 (85, 117, 48); Palermo, 362 (69, 90, 28); Ragusa, 54 (7, 29, 6); Siracusa, 111 (47, 89, 24); Trapani, 94 (5, 40, 5).

A Messina cinque guariti

Rispetto a ieri anche Messina ha cinque ricoverati in meno, cinque guariti in più e nessun decesso rispetto al bollettino delle 11. Il coordinamento per l'emergenza coronavirus nell'area metropolitana di Messina informa che sono state registrate 5 nuove guarigioni, e conseguenti dimissioni, di pazienti ricoverati e risultati affetti da Covid 19: al Policlinico "G. Martino" di Messina tre donne rispettivamente di 92, 76 e 70 anni; all'ospedale "Cutroni Zodda" di Barcellona una donna di 21 e un uomo di 62 anni. In città e provincia le guarigioni dal Covid-19 sono ora complessivamente 117, 26 delle quali di pazienti che erano posti in isolamento domiciliare. Si precisa che i dati forniti sono stati registrati alle ore 11 di oggi.

Musumeci ad Alitalia: “Controlli le misure sul distanziamento sociale”

Dati sempre più confortanti che portano acqua al mulino delle istanze che arrivano da più parti per una apertura anticipata al Sud, rispetto le decisioni del governo Conte. Il presidente Musumeci, che ha contestato il decreto sulla fase2, ha segnalato in vista di possibili arrivi “gravi inadempienze da parte di Alitalia riguardo alle misure di distanziamento sociale sugli aerei dalla Sicilia verso la Capitale. In particolare, sul volo Catania-Roma di stamane sarebbero stati imbarcati ben 96 passeggeri, senza la possibilità, dunque, di potere usufruire degli spazi adeguati che l'emergenza sanitaria impone. Mi auguro che si sia trattato di un episodio isolato, sia pure deplorevole e ingiustificabile. Anche perchè, invece, sul successivo volo di collegamento da Fiumicino per Milano è stato utilizzato un aereo più grande che ha consentito ai passeggeri di viaggiare più distanziati”. Musumeci chiede un rapido chiarimento da parte di Alitalia e la garanzia assoluta che le disposizioni di sicurezza anti Covid vengano categoricamente rispettate.

Cantieri, misure speciali di sorveglianza

Misure speciali di sorveglianza sanitaria sono state chieste anche per i lavoratori impegnati nei cantieri in Sicilia, ma provenienti da altre regioni: lo prevede un decreto dell'assessore alla Salute, Ruggero Razza, nell'ambito delle azioni di alleggerimento dopo la fase di lockdown per il Coronavirus. Il documento – che di fatto recepisce quanto disposto dal presidente della Regione Nello Musumeci attraverso l'ordinanza del 18 aprile - regolamenta l'accesso nel territorio siciliano per il personale indicato nel Dpcm del 10 aprile che include, tra gli altri, gli operai impegnati nei cantieri edili o nelle manutenzione delle reti. In pratica, i lavoratori in questione sono esonerati dal regime di quarantena obbligatoria previsto in Sicilia per quanti arrivano da altri territori, ma sono assoggettati al differente regime della sorveglianza sanitaria. Inoltre, il datore di lavoro dovrà trasmettere al dipartimento di Prevenzione dell'Asp territorialmente competente, l’elenco dei dipendenti e 48 ore prima dell’arrivo nell’Isola del personale dovrà essere data comunicazione al dipartimento regionale della Protezione civile.

Come leggere i numeri

I numeri vanno letti e interpretati, se si vuole davvero capire come evolve, in positivo o in negativo, un'epidemia. E si rischia di incorrere in particolare in un equivoco, che va spiegato. Quali sono i numeri che vanno analizzati per capire "come sta andando"? Sono prevalentemente due: i decessi, che sono il dato purtroppo più attuale e più correlabile quindi all'andamento della curva epidemica giorno dopo giorno. E poi il numero di casi totali, perché come detto è solo quello che dà conto di aumenti o diminuzioni nei contagi.

Ovviamente è molto importante per tutti anche il numero dei guariti, ma è un dato clinico, non epidemiologico: se ad esempio domani ci fossero 300 nuovi casi e guarissero tutti all'istante, facendo un'ipotesi estrema, pur essendo una splendida notizia non cambierebbe nulla sul piano della curva epidemiologica, che risulterebbe in salita di 300 casi.

Ecco perché il dato che più trae in inganno è quello degli "attualmente positivi". Molti fraintendendo lo considerano il numero dei nuovi contagiati del giorno, ma è evidente che non è così. Si tratta solo del "paniere" dei malati totali di Coronavirus a cui via via vengono sottratti i morti e i guariti. Dipende quindi non dal numero di persone che fisicamente il giorno prima sono state sottoposte a tampone e dichiarate positive, ma dagli altri due fattori, morti e guariti. Ed ecco perché si crea l'equivoco: se aumentano guariti e deceduti è inevitabile che calino gli "attualmente positivi", il che non vuol dire affatto che ci siano meno contagi oggi rispetto a ieri.

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