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Cronaca

Coronavirus, il grido d'allarme dei sindacati: "Così Messina rischia il tracollo, aiuto a imprese, famiglie e lavoratori"

Cgil, Cisl e Uil Messina chiedono al governo misure economiche per evitare il tracollo. L'attacco all'ordinanza del sindaco. Filcams-Cgil e Uiltucs: "Sicurezza per chi è costretto a lavorare"

Cresce la  paura  coronavirus in Sicilia,  soprattutto dopo i primi due decessi. Il primo un ottantenne cardiopatico di Sortino, in provincia di Siracusa,  risultato positivo al virus  ma con una situazione clinica molto complicata. Il secondo un 58enne morto ieri pomeriggio a Caltanissetta per insufficienza cardiorespiratoria.

Ansia che non manca in città dove al terrore di essere contagiati e alle restrizioni vigenti si aggiunge la diatriba in corso tra il  decreto emanato dal governo Conte e l’ultima ordinanza del sindaco De Luca che dovrebbe scattare dalle 21 del 13 marzo, situazione che sta generando non poca confusione.

A rendere tutto ancor più difficoltoso un’economia sempre più  in  ginocchio, perché se i servizi si fermano il sistema è destinato a collassare.

A tal proposito non tardano ad intervenire i sindacati. “Il momento è grave - sottolineano in una nota unitaria Cgil, Cisl e Uil - e dopo le ultime decisioni del governo che non hanno eguali nella storia della nostra Repubblica, il Paese, nei fatti, si è fermato. Accanto alle giuste e necessarie disposizioni finalizzate a difendere la salute dei cittadini e a bloccare l’espandersi del contagio del Covid-19, riteniamo indispensabile che le misure economiche approvate dal Consiglio dei ministri siano finalizzate al pieno sostegno dei lavoratori, delle famiglie, dei pensionati e delle imprese per evitare il tracollo dell’economia. Questo assunto è ancor più necessario nel nostro fragile territorio che rischia di morire definitivamente”.  

L'attacco al sindaco De Luca

I sindacati, tramite le parole dei segratari Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi, chiedono inoltre chiarezza e l’intervento delle autorità competenti in merito all’ordinanza cittadina che pare andrebbe in contrasto con l’ultimo decreto Conte:  “In queste ore drammatiche, reputiamo necessario il pieno rispetto del Dpcm dell’11 marzo 2020 poiché qualsiasi ulteriore atto amministrativo locale, oltre che inefficace dal punto di vista giuridico, rischia di creare confusione tra i cittadini e nel mondo del lavoro. In tal senso, reputiamo ineccepibile l’intervento del Viminale finalizzato a ristabilire i termini della questione. Il Sindacato confederale, anche in queste ore, è, come sempre, in prima linea in un’azione unitaria a fianco ai lavoratori e al servizio della collettività” .

L'appello di Filcams Cgil e Uiltucs Messina

Quando si parla di Coronavirus però non si può non parlare di sicurezza. Sicurezza per la salute e l’incolumità di tutti ma soprattutto per i lavoratori  più esposti, quelli costretti a dover uscire da casa perché occupati  nei servizi di prima necessità, come sottolineano  Filcams-Cgil e Uiltucs Messina: "Parliamo degli addetti della grande distribuzione alimentare così come quelli impiegati nel settore della vigilanza e del pulimento che devono continuare a svolgere le attività ma lo devono fare in condizioni di massima sicurezza e per questo abbiamo sollecitato tutte le aziende e le ditte interessate a garantire ai lavoratori tutti i dispositivi di protezione e di prevenzione necessari oltre che di mettere in campo una responsabile organizzazione che rispetti tutte le misure in atto e garantisca lavoratore e utenza".

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