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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Coronavirus, cinque morti in 24 ore e 23 ricoveri nelle terapie intensive

I dati dell'ufficio per l'emergenza covid. Stabile rispetto a ieri la situazione dei posti letto occupati

Cinque morti per il Covid nelle ultime 24 ore e 23 le persone attualmente ricoverati nelle terapie intensive di Messina. Sono i dati dell'ufficio per l'emergenza covid. Stabile rispetto a ieri la situazione dei posti letto occupati. Secondo il bollettino i ricoveri sono 106 al Policlinico (di cui 17 in terapia intensiva), 38 al Papardo (6 in terapia intensiva), nove all'Irccs Bonino Pulejo e 31 all'ospedale Cutroni Zodda di Barcellona.

Il dato sui decessi in tutta Italia fa interrogare gli esperti soprattutto in questa seconda fase della pandemia con la variante Omicron che vede ridursi l'impatto sugli ospedali rispetto a due anni fa, grazie anche alla copertura vaccinale e l'immunità naturale acquisita da chi ha già superato la malattia.

I numeri italiani sono decisamente migliori di quelli di molti altri Paesi europei in questa fase. C'è un grosso "ma", un punto di domanda finora senza risposte, scrive Today.it. Il numero così alto di morti (stabilizzato da giorni su quota 300-400 ogni 24 ore) lascia perplessi molti esperti, i quali dubitano che siano tutti riconducibili al Covid e continuano a chiedere al governo un conteggio diverso.

No, ogni decesso di persona positiva non è conteggiato come decesso Covid

In realtà già oggi non è affatto vero che qualsiasi decesso di persona positiva a Sars-cov2 viene conteggiato come decesso Covid. Se esiste una causa precisa diversa da Covid (incidenti, traumi, altre malattie) questo non sarà considerata causa di morte. Le autorità sanitarie l'hanno chiarito a più riprese. Ci sono regole precise, ufficiali, pubbliche, note. C'è, da quasi due anni, un rapporto pubblicamente consultabile di Iss-Inail-Istat su definizione, certificazione e classificazione delle cause di morte. Resta da capire se ci sia uniformità nell'applicazione di questi principi.

Per definire un decesso come dovuto a Covid-19, nei conteggi ufficiali italiani, devono essere presenti già adesso tutti i seguenti criteri:

  1. Decesso occorso in un paziente definibile come caso confermato di COVID-19. Questa definizione è in linea con il flusso informativo del sistema di sorveglianza nazionale COVID19 che si basa sulla raccolta dei casi confermati dai laboratori di riferimento regionali con test molecolari di SARS-CoV-2 e tra i quali si segnalano i decessi. 
  2. Presenza di un quadro clinico e strumentale suggestivo di COVID-19 La definizione di quadro clinico compatibile è di pertinenza del medico che certifica le cause di morte (curante o necroscopo). 
  3. Assenza di una chiara causa di morte diversa dal COVID-19 o comunque non riconducibile all’infezione da SARS-CoV-2 (per esempio trauma). Ai fini della valutazione di questo criterio, non sono da considerarsi tra le chiare cause di morte diverse da COVID-19 le patologie pre-esistenti che possono aver favorito o predisposto ad un decorso negativo dell’infezione. Una patologia preesistente è definita come qualsiasi patologia che abbia preceduto l’infezione da SARS-CoV-2 o che abbia contribuito al decesso pur non facendo parte della sequenza di cause che hanno portato al decesso stesso. Per esempio, sono patologie pre-esistenti il cancro, le patologie cardiovascolari, renali ed epatiche, la demenza, le patologie psichiatriche ed il diabete.
  4. Assenza di periodo di recupero clinico completo tra la malattia e il decesso. Per periodo di recupero clinico completo deve intendersi la documentata completa remissione del quadro clinico e strumentale dell’infezione da Sars-CoV-2. 
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