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Cronaca

Coronavirus, due morti e ancora 1395 nuovi positivi: i dati dell'Ufficio per l'emergenza

Sul fronte dei posti letto occupati la situazione resta stabile per i ricoveri ordinari ma crescono i numeri nelle terapie intensive. La Sicilia si colloca sopra la soglia di allerta del 15% per l'occupazione dei reparti di area medica da parte di pazienti covid

Due decessi  e ancora 1395 positivi a Messina e provincia nelle utlime 24 ore. Sono i dati dell'Ufficio per l'emergenza Covid che documenta ancora contagi alti in città: 538 i nuovi casi a Messina (ieri erano 591) per portano complessivamente il unumero degli attuali positivi a 14.373.

Sul fronte dei posti letto occupati la situazione resta stabile con aumento nelle terapie intensive (ieri 14 oggi 18). Questo il quadro complessivo: 24 ricoveri al Papardo (di cui 7 in terapia intensiva), 14 al Cutroni Zodda di Barcellona Pozzo di Gotto, 76 al Policlinico (11 in terapia intensiva), 5 al Piemonte, 4 all'Irccs Neurolesi. 
 

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Messina è seconda fra le 38 province dove i casi di coronavirus aumentano di più ma anche la Sicilia si colloca sopra la soglia di allerta del 15% per l'occupazione dei reparti di area medica da parte di pazienti covid. 

È ancora in aumento infatti in tutta Italia l'indice Rt, così come l'incidenza nazionale dei contagi, secondo le rilevazioni del nuovo report della cabina di regia del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità (Iss), con i dati del monitoraggio settimanale. "Nel periodo 2-15 marzo - si legge -, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,12 in aumento rispetto alla settimana precedente e con un valore superiore sopra la soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt 1,08 al 15 marzo contro Rt 0,90 al 8 marzo".

Covid: i dati aggiornati 

Aumenta anche l’incidenza settimanale a livello nazionale: "848 casi ogni 100.000 abitanti (18-24 marzo) contro 725 ogni 100.000 abitanti (11-17 marzo), dati flusso ministero Salute", sottolinea il report. Leggerissimo calo, invece, per i ricoveri covid in rianimazione. "Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 24 marzo), contro il 4,8% (rilevazione giornaliera al 17 marzo)". In aumento, invece, i ricoveri ospedalieri dei pazienti covid. "Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 13,9% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 24 marzo) contro il 12,9% (rilevazione al 17 marzo)", emerge dal report.

Questa settimana 11 regioni si collocano sopra la soglia di allerta del 15% per l'occupazione dei reparti di area medica da parte di pazienti covid. Sono: Abruzzo (20%), Basilicata (25,7%), Calabria (33,8%), Lazio (17,4%), Marche (22,1%), Molise (15,9%), Puglia (20,8%), Sardegna (19,9%), Sicilia (24,3%), Toscana (15,4%), Umbria (30,1%). Nessuna regione o provincia autonoma supera invece la soglia di allerta del 10% per l'occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti covid.

"Quattro regioni e province autonome sono classificate a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Le restanti regioni sono classificate a rischio moderato, di cui tre ad alta probabilità di progressione a rischio alto-secondo", sottolinea il report. "La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento (15% contro 14% la scorsa settimana). È stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37% contro 37%), mentre è in lieve diminuzione quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (48% contro 49%)", si legge.

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