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Cronaca

Covid in Sicilia, numeri reali su ricoveri e terapie intensive cercansi

I dati comunicati sono il saldo tra ingressi e dimissioni, ma non danno contezza delle persone che finiscono in ospedale ogni giorno. La Regione: non sono disponibili

Nuovi contagi, guariti, morti, ricoveri, terapie intensive, tamponi: da quasi nove mesi ormai ogni giorno il bollettino del ministero della Salute dà conto della situazione in Sicilia relativa all'andamento della pandemia da Coronavirus. Numeri con i quali abbiamo in qualche modo imparato convivere. Eppure all'appello mancano due fondamentali - a nostro avviso - dati che potrebbero ben rappresentare la situazione ospedaliera sull'Isola: quello dei nuovi ingressi per Covid e il tasso di saturazione complessivo (Covid e non Covid) dei reparti. 

Proviamo a spiegare. Nel report quotidiano delle 17 viene fornito il numero dei posti letto occupati per Sars-Cov2 negli ospedali siciliani, con il saldo positivo o negativo rispetto al giorno precedente. Esempio: ieri risultavano 1.604 ricoverati, +7 rispetto al giorno prima. Mentre altri 243 pazienti sono in terapia intensiva, +2 rispetto a 24 ore prima. Fin qui tutto chiaro: per capire quante persone col Covid si trovano in ospedale basta sommare le due cifre ottenendo un totale di 1.847.

Ma nel frattempo il bollettino riporta che ci sono stati 457 guariti e purtroppo altri 41 morti. Quindi ci si chiede: quanti sono stati in realtà i nuovi ingressi in ospedale per Covid? Perché è chiaro che in 24 ore tra i dimessi/guariti ci sono persone che potrebbero essere uscite dall'ospedale, quindi non è assolutamente detto che siano state solo sette le persone entrate in ospedale, ma potrebbero essere molte di più.

E poi ancora: quanti sono i nuovi pazienti che si sono aggravati e per i quali si sono rese necessarie le cure in rianimazione? Perché se in un giorno ci sono 41 morti è probabile che la maggior parte di questi si trovasse proprio in quel reparto. E quindi un saldo negativo o di poco positivo delle terapie intensive da un giorno all'altro non sia necessariamente una "buona notizia": perchè a lasciare i posti liberi potrebbero essere stati i pazienti deceduti (o quelli le cui condizioni nel frattempo sono migliorate) e quindi non è assolutamente detto che siano state solo due le persone in più in condizioni critiche rispetto al giorno precedente.

In un momento in cui gli ospedali siciliani sono finiti nel mirino, dopo la pubblicazione dell'audio del super burocrate Mario La Rocca, la redazione di PalermoToday provato a chiedere alla Regione questi dati. Ottendendo come risposta un laconico “No, non sono disponibili”. Eppure non sembra un numero così impossibile da ricavare, basterebbe che ogni ospedale facesse due tabelle e comunicasse alla Regione: nuovi ingressi Covid/dimissioni Covid. Stessa cosa da replicare con le terapie intensive. Perché se il saldo dà contezza sulla situazione all'interno degli ospedali, il report sui nuovi ingressi darebbe il grado di aggressività del virus sui nuovi contagiati e un quadro sulla pressione dei pronto soccorso. 

Infine appare chiaro che il dato della saturazione dei reparti è parziale perché comprende solo i pazienti Covid. Si è anche provato a chiedere i dati relativi al tasso di saturazione complessivo (pazienti Covid più non-Covid) dei reparti. Perché dubitiamo che da 9 mesi si vada in ospedale solo a causa del virus. La risposta? "No, non sono disponibili”. Ma sono veramente dati non disponibili oppure restano riservati per un motivo a noi sconosciuto?

Nel frattempo a Catania, città del governatore Musumeci e dell'assessore alla Salute Razza, ieri sono arrivati gli 007 inviati dal ministro della Salute Roberto Speranza per dar via all'ispezione sui posti letto di terapia intensiva in Sicilia, passati dai 588 del 4 novembre agli 832 di ieri. I tre ispettori dovranno chiarire cosa è successo in questi 19 giorni. I 243 posti in più comunicati alla piattaforma ministeriale sono reali o solo sulla carta? La risposta arriverà da una commissione guidata dal medico Maria Grazia Laganà, ex parlamentare. Oggi arriveranno anche a Palermo e poi a Messina.

Fonte: PalermoToday

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