rotate-mobile
Cronaca

Infortunio professionale da Covid, boom di richieste all'Inail: ecco chi ha diritto e come funziona

Oltre cinquecento già presentate a Messina e 300 alla sede di Milazzo. L'esperto in medicina legale Giuseppe Ruggeri: “Sul dipendente non grava l'onere di prova ma per il riconoscimento di danni permanenti è ancora presto perchè non si conoscono le complicanze a lungo termine del Covid 19”

Fioccano le richieste per il riconoscimento dell'infortunio professionale o lavorativo da parte di soggetti che hanno contratto il coronavirus. Solo a Messina oltre cinquecento le domande inviate all'Inail, delle quali oltre la metà sono state già valutate. Trecento, invece, quelle presentate alla sede Inail di Milazzo.

Tutti i casi accertati di infezione sul lavoro da Covid-19 faranno scattare infatti la piena tutela dell'Inail, come per gli altri infortuni o malattie, già a partire dal periodo di quarantena. In alcuni casi è stato anche riconosciuto un danno permanente.

“Uno speciale impianto normativo disciplina il riconoscimento di infortunio professionale correlato al Coronavirus - spiega il dottore Giuseppe Ruggeri, esperto in medicina legale - in caso di riscontro di positività del Covid 19, infatti, sul dipendente non grava l'onere di prova e spetta invece all'istituto, all'Inail, provare eventualmente l'insussistenza del nesso causale al contrario di come accade invece per le altre patologie nelle quali è invece il dipendente a dover dimostrare la relazione fra patologia e l'ambiente lavorativo. La normativa, peraltro, include nel riconoscimento di infortunio lavorativo anche la tipologia dell'infortunio in itinere. Ciò significa che il rischio di contrarre il Covid 19 può essere anche ricondotto al trasporto di mezzi pubblici che conducano al posto di lavoro (tram, autobus...). Tutto questo - conclude Ruggeri - amplia notevolmente il ventaglio di circostanze che possono aver contribuito in modo determinante al verificarsi di una infezione da coronavirus nei lavoratori”.

Facile dunque immaginare la montagna di richieste che rischiano di mandare in tilt il servizio medico-legale dell'Inail che attualmente conta di poche unità di porsonale medico e infermieristico.

Sulle pratiche esistate la maggior parte sono già state accolte, trattandosi perlopiù di personale che lavora in strutture ospedaliere e socio-sanitarie come Rsa, case di cura e case di riposo.

Ma quali sono gli indennizzi previsti? “E' previsto un indennizzo una tantum per soggetti con danno biologico variabile dal 6 al 15 per cento - spiega il dottore Ruggeri - mentre dal 16 per cento in poi scatta la corresponsione di una rendita vitalizia mensile che sarà sottoposta a periodiche verifiche. Il nodo adesso sarà il riconoscimento dei grandi postumi permanenti al Coronavirus di cui ancora non si conoscono gli effetti a lungo termine”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Infortunio professionale da Covid, boom di richieste all'Inail: ecco chi ha diritto e come funziona

MessinaToday è in caricamento