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Cronaca

Caso Covid non diagnosticato, allarme di Fp Cgil: “Management dell’Irccs inadeguato, va commissariato”

Dal pronto soccorso in Ortopedia ma positiva al coronavirus. I sindacalisti scrivono anche a prefetto e Procura: “Comportamenti omissivi anche su tamponi e referti”

Cresce la tensione dopo un caso covid transitato dal pronto soccorso generale dell'Irccs, ricoverato in Ortopedia a cui solo successivamente è stata diagnosticata la positività con relativo trasferimento al Policlinico di Messina.

Dopo la nota della Uil Fpl, anche Fp Cgil Messina chiede di conoscere quali misure sono state adottate per evitare i focolati delle scorse settimane,  “quando per una leggerezza è scoppiato il pandemonio al presidio Ircss Neurolesi di Casazza”.

Il segretario generale Francesco Fucile, quello provinciale Antonino Trino e responsabile provinciale medici Guglielmo Catalioto scrivono a prefetto, assessore regionale alla Sanità, procura e direttore generale dell'Irccs, chiedendo ai destinatari, ciascuno per le proprie specifiche competenze, di intraprendere senza indugi, le azioni che riterranno opportune per la salvaguardia di maestranze e avventori/pazienti.

"Da quanto accaduto - spiegano i sindacalisti - non possiamo che confermare come l’inadeguatezza del management dell’Irccs sia sotto gli occhi di tutti e di come si renda ormai improcrastinabile un commissariamento, onde evitare il perpetrarsi di ulteriori fatali errori. È inaccettabile che non sia stata formalizzata una procedura che garantisca sicurezza per operatori e pazienti e a ciò si aggiunga che a tutt’oggi la direzione non ha consegnato i risultati dei tamponi effettuati anche se ci risulta che, in qualche isolato caso, dopo fortissima presa di posizione da parte dell’interessato, sarebbe stato consegnato, finalmente, il referto del tampone con la data di circa 10gg prima”.

Per la Fp Cgil se tutto questo trovasse conferma  saremmo di fronte ad un illecito omissivo penalmente rilevante. “Non siamo a conoscenza di quali decisioni siano state adottate per affrontare l’emergenza di possibili conseguenziali contagi - scrivono -  sembrerebbe che siano stati fatti i tamponi a tutto il personale coinvolto, ma che se la direzione si ostina ad avere tempi biblici per la sola consegna dei referti sarebbe di un inutilità grottesca e non abbiamo conferma se risultano adottate misure di sanificazione o di chiusura e isolamento del reparto. Come già denunciato con precedente missiva, non esiste alcuna disposizione di servizio da parte datoriale, ma decisioni prese nei corridoi e notificate a voce, ma soprattutto da “attori” il cui ruolo non è quello per il quale sono stati “scritturati”: vige l’anarchia totale e si fanno nomine ad personam dal valore giuridico nullo”.

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