rotate-mobile
Cronaca

Covid, la Sicilia resta a rischio basso: Rt di 0.71, meglio fa solo la Sardegna

Questo quanto emerge dai dati della bozza del monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute sulla settimana 15-21 febbraio. Scende a 44 anni l'età media dei contagiati

La Sicilia è a rischio basso, con un Rt di 0.71. Questo emerge dai dati della bozza del monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute sulla settimana 15-21 febbraio. Sull'Isola si vedono confermare numeri da zona gialla sia come Rt, l'indice di trasmissione, che per la fascia di rischio. L'Isola rientra così fra le cinque regioni compatibili con lo scenario di tipo 1 che prefigura appunto il mantenimento della zona gialla. Nonostante negli ultimi due giorni i nuovi contagi siano andati lievemente verso l'alto (ieri 613 con un tasso di positività del 2,4%). Meglio della Sicilia c'è solo la Sardegna con un Rt di 0.68.

Lombardia, Piemonte e Marche: sono almeno tre le regioni che rischiano il passaggio alla zona arancione, mentre potrebbe diventare zona rossa la Basilicata. Diverso il discorso per il Molise, che invece diventerà "rosso" su sua richiesta, mentre la Liguria potrebbe diventare zona gialla. In base al monitoraggio della cabina di regia, potrebbero cambiare così i colori delle regioni italiane. Si tratta ancora di indicazioni preliminari: la parola finale come sempre spetta al ministro Roberto Speranza che in giornata emetterà le relative ordinanze. Intanto, secondo il report settimanale dell'Istituto superiore di sanità (Iss), sono 10 le regioni con l'indice di contagio Rt superiore a 1: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Molise, Piemonte, provincia autonoma di Trento, Toscana, Umbria. Invece, per quanto riguarda la media nazionale, l'indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici rimane pari a 0.99 (range 0.93-1.03), come la scorsa settimana, con un limite superiore oltre 1.

Coronavirus, report Iss: le regioni ad alto rischio

Secondo la bozza del monitoraggio settimanale di Istituto superiore di sanità (Iss) e ministero della Salute sull'andamento di Covid-19 in Italia, ci sono alcune regioni ad alto rischio: "Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte e Umbria rispetto alla settimana precedente, hanno un livello di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020. Si conferma per la quarta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio - riferiscono gli autori del report - Sono 15 le Regioni/Province autonome con un rischio alto o moderato". Accanto alle 5 a rischio alto, "sono 10 (vs 12 la settimana precedente) le Regioni/Pa con una classificazione di rischio moderato (di cui 5 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 6 (vs 8 la settimana precedente) con rischio basso".

Ecco i datiSicilia 0,71 (0,67-0,75) e rischio basso, Abruzzo 1,13 (1,07 - 1,17) e rischio alto, Basilicata 1,51 (1,26-1,79) e rischio moderato, Calabria 1,01 (0,9-1,12) e rischio moderato, Campania 1,04 (0,96-1,13) e rischio moderato con alta probabilità di progressione, Emilia-Romagna 1,1 (1,07-1,13) e rischio moderato con alta probabilità di progressione, Friuli Venezia Giulia 0,83 (0,79-0,88) e rischio moderato, Lazio 0,94 (0,91-0,97) e rischio basso, Liguria 0,94 (0,88-0,99) e rischio basso, Lombardia 0,82 (0,79-0,84) e rischio alto, Marche 0,98 (0,88-1,09) e rischio alto, Molise 1,11 (0,8-1,45) e rischio moderato con alta probabilità di progressione, Piemonte 1,02 (0,98-1,05) e rischio alto, Provincia di Bolzano 0,92 (0,89-0,96) e rischio moderato, Provincia di Trento 1,07 (1-1,14) e rischio moderato con alta probabilità di progressione, Puglia 0,95 (0,92-0,98) e richio basso, Sardegna 0,68 (0,61-0,74) e rischio basso, , Toscana 1,19 (1,15-1,25) e rischio moderato con alta probabilità di progressione, Umbria 1,07 (1,02-1,12) e rischio alto, Val d'Aosta 0,94 (0,67-1,26) e rischio basso, Veneto 0,97 (0,94-1,01) e rischio moderato.

Coronavirus in Italia, diminuisce l'età media

In base ai dati del monitoraggio settimanale relativo alla settimana 15-21 febbraio, scende l'età media dei contagiati: "L'età media dei casi diagnosticati è diminuita a 44 anni". "L'epidemia dopo un iniziale lento peggioramento - prosegue il report - entra questa settimana nuovamente in una fase in cui si osserva una chiara accelerazione nell'aumento dell'incidenza nazionale. Sono necessarie urgenti misure di mitigazione nazionali e puntuali interventi di mitigazione e contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari".

Ricoveri, 8 regioni sopra la soglia critica

"Nell'ultima settimana di monitoraggio dell'andamento di Covid-19 in Italia - spiega il report Iss  -si osserva un peggioramento anche nel numero di Regioni/Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (8 Regioni/Pa vs 5 la settimana precedente)".

"Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto, ma sotto la soglia critica (24%)", si legge. Però "complessivamente - precisano gli autori - il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in aumento da 2.074 (16 febbraio 2021) a 2.146 (23 febbraio)". Nello stesso periodo, invece, "il numero di persone ricoverate in aree mediche è sostanzialmente stabile (da 18.463 a 18.295)". "Tale tendenza a livello nazionale - sottolineano gli esperti - sottende forti variazioni inter-regionali con alcune Regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all'incidenza, impongono comunque misure restrittive". Le 8 Regioni/Pa sono Marche, Molise, Bolzano e Umbria, che presentano un sovraccarico sia nelle terapie intensive sia in area medica, e Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Trento dove il sovraccarico riguarda solo le intensive.

L'Iss: "Chiaro aumento dell'incidenza"

"Si osserva una chiara accelerazione nell'aumento dell'incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente (145,16 per 100.000 abitanti dal 15 al 21 febbraio 2021 vs 135,46 per 100.000 abitanti dall'8 al 14 febbraio, dati flusso Iss). L'incidenza nazionale nella settimana di monitoraggio, quindi - sottolineano gli autori - si allontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti". In particolare "l'incidenza settimanale supera la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti in due Province autonome: Pa di Bolzano (539,01 per 100.000 abitanti) e Pa di Trento (309,12 per 100.000 abitanti). Quattro Regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Molise e Umbria) hanno una incidenza maggiore di 200 casi per 100.000 abitanti.

"Necessario ridurre le interazioni fisiche e la mobilità"

"Alla luce dell'aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell'incidenza" di Covid-19 "su tutto il territorio italiano, si ribadisce di innalzare le misure di mitigazione per raggiungere una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità. E' fondamentale - si ribadisce - che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Covid, la Sicilia resta a rischio basso: Rt di 0.71, meglio fa solo la Sardegna

MessinaToday è in caricamento