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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Una estate al mare, Musumeci insiste: “Ho già dato l'ok per le cabine” ma De Luca chiede chiarimenti

Diventa terreno di scontro l'apertura della stagione per gli stabilimenti balneari con il sindaco di Messina. Che contesta tutto il documento sulla legge di stabilità: “Ci sono coperture false”

“Il Governo nazionale dà le linee generali oltre le quali non si può andare e i presidenti lavorano all'interno di quella cornice per restringere. Io, ad esempio, sabato ho autorizzato gli stabilimenti a fare manutenzione, a organizzare le cabine. Il 3 maggio adotteremo le misure necessarie per passare alla fase 2". Sono le parole del governatore siciliano Nello Musumeci, che ieri è intervenuto a Live su Canale 5 rispondendo indirettamente anche al sindaco di Messina Cateno De Luca, che nell tarda serata di ieri ha parlato di confusione rispetto l’apertura della stagione balneare.

"Guardiamo al dopo 3 maggio con prudenza ma con fiducia - ha aggiunto Musumeci -. La Sicilia ha adottato un comitato tecnico scientifico che ci dice quali devono essere in un contesto lavorativo specifico le misure di sicurezza da adottare in funzione di quegli suggerimenti riteniamo che alcune attività, a cominciare dal turismo, possano essere avviate. Il che non significa che faremo turismo da domani".

Mi auguro che in Sicilia, nelle campagne o nelle aziende agricole, possa lavorare chi prende il reddito di cittadinanza. In Sicilia abbiamo bisogno di mano d'opera nelle campagne", ha continuato il presidente, che dice no all'uso del plexiglas sulle spiagge siciliane. "La Sicilia ha 1.650 chilometri di costa - ha spiegato - abbiamo un paesaggio straordinario e credo che il plexiglas si possa usare in altri ambienti ma non per fare turismo. Bastano i dispositivi". E aggiunge: "Proprio oggi ne sono arrivate 56 tonnellate acquistati da noi".

leri il sindaco di Messina era intervenuto sia sulla vicenda degli stabilimenti che sulla carenza di dispositivi di protezione: “Musumeci ha stabilito che la stagione parte l’1 maggio e finisce il 31 ottobre – ha dichiarato De Luca -  ma il 4 aprile ha fatto un comunicato stampa dicendo che l’attività balneare è sospesa. Dopodichè, l’assessore Cordaro  sempre il 4 aprile comunica di sospendere i canoni concessori del 2020. Ieri invece l’invito a sistemare i lidi. Un elemento di confusione che dobbiamo chiarire. Prima di far fare investimenti ai titolari, possiamo dire quanta gente potranno ospitare questi lidi? Così uno si fa due conti, capisce se gli conviene aprire per quest’anno oppure no? Io pretendo che venga fatta una legge di stabilità vera non falsa”, ha dichiarato poi approfondendo i temi della legge di stabilità che già a caldo aveva definito “la manovra delle minchiate”.

De Luca, dopo una valutazione conclusiva, non si distacca dalla prima impressione e fa appello ai deputati a non votarla col ricatto di andare tutti a casa: “La mancata approvazione entro il 30 aprile comporterebbe la decadenza e ci ritroveremmo ad avere dei disoccupati illustri”, ha detto.

Due le pre-condizioni alla manovra, che sono diventate ormai il suo cavallo di battaglia: blindatura della Sicilia (“manca una norma a carattere regionale che stabilisca che in Sicilia si entri almeno con un preavviso di 48 ore che specifichi destinazione e motivazioni”) e dispositivi di protezione per tutti. “Per almeno un anno, almeno fino a quando non ci sarà il vaccino, ci confronteremo con questa situazione”.

Ma De Luca è entrato anche nel dettaglio contestando il mancato sostegno nel documento ad attività come artigianato, florovivaismo, trasporto su gomma e turismo per il quale ha suggerito di comprare tutti i posti letto di alberghi e B&B rilanciando una nuova ospitalità.

Di che tipo - si sono chiesti in tanti – non è dato sapere, dal momento che per De Luca è ormai chiaro che niente quest’anno potrà garantire neppure l’estate al mare. Almeno non come l’abbiamo conosciuta fino ad ora. “Occorre salvaguardare il sacrificio fatto dai siciliani. Nel resto d’Italia, a cui va tutta la mia solidarietà, la situazione è ancora drammatica e la comunità scientifica è ancora indecisa su cosa fare. Posto che si decida per una riapertura a macchia di leopardo, la Sicilia si trova in una situazione privilegiata mentre il resto del Nord si trova in assoluta pandemia acuta. Vogliamo che questo coinvolga le regioni del meridione e la Sicilia in particolare?”.

Il sindaco è stato ancora più duro con Musumeci: “In questa manovra ci sono coperture false – ha dichiarato -  Si sta chiedendo al Parlamento di votare una norma in bianco, non sapendo ancora cosa autorizzerà il governo nazionale per la destinazione di queste risorse. I fondi previsti per le infrastrutture ad esempio verrebbero destinate a problematiche sociali. Ma per fare questo, c’è bisogno di una modifica di destinazione che passa dalla preintesa con Roma”. Altro problema? “La prevista deroga delle pluriannualità, cioè risorse delle Regioni che lo Stato dovrebbe liquidare in anticipo ma che non sarà possibile perché manca la liquidità”.

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