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Coronavirus, Musumeci: "Se i contagi non calano, lockdown come lo scorso marzo"

Il presidente della Regione ha risposto alle domande dei giornalisti sulla situazione Covid nell'Isola: "Siamo molto allarmati perché i siciliani non hanno capito la gravità del momento. Basta guardare i filmati per capire indisciplina di una minoranza che non ha capito di dover rispettare le regole"

Il diritto alla vita è prioritario. Se il contagio non dovesse abbassarsi alla fine del mese adotteremo nuove misure restrittive, naturalmente d'intesa con il governo nazionale, e non escludo si possa arrivare a un lockdown come quello della scorsa primavera". Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Orleans, ha risposto alle domande dei giornalisti sui contagi nell'isola.

"La zona rossa di oggi non è più quella della scorsa primavera ma questo lo ha deciso il governo nazionale e noi abbiamo recepito in pieno il Dpcm apportando solo qualche restrizione - ha aggiunto - Alla fine del mese rivedremo i parametri. Siamo molto allarmati perché i siciliani non hanno capito la gravità del momento. Basta guardare i filmati per capire indisciplina di una minoranza che non ha capito di dover rispettare le regole".

Musumeci ha risposto alle domande sulla crisi di governo: "Nel mio ruolo di presidente della Regione - ha detto - ho l'esigenza di interloquire con un governo stabile che abbia un programma a media scadenza. Mi auguro di poter continuare a dialogare con il governo nazionale ma se dovesse restare in crisi, quindi nella provvisorietà della giornata, sono convinto che la strada delle elezioni sia l'unica da imboccare".

Così invece sull'assenza di donne in giunta dopo il cambio di due assessori. "La mia posizione è chiara - ha spiegato -. La donna in giunta c'è sempre stata e io credo che la donna in politica offra un valore aggiunto. Tutto però è legato all'offerta del personale dirigente da parte delle forze politiche e in questo senso ho lanciato un appello. Condivido la necessità di impegnare le donna in politica, non solo perché donna ma perché al di là del gente devono fornire capacità, competenza e entusiasmo - ha aggiunto - I miei primi collaboratori sono tutte donne proprio perché ritengo che abbiano una marcia in più". Da qui una stoccata anche al Pd. "In Sicilia siamo ancora molto indietro - ha detto il presidente - Il Pd per esempio non ha neanche una donna nel gruppo parlamentare" . E sul cambio degli assessori ha poi aggiunto: "Non è stato un rimpasto ma solo la sostituzione di solo due assessori. Finora sono 6, se mi guardo indietro provo rossore per i 46 di Crocetta".

Fonte: PalermoToday

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