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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

La Sicilia resta in zona gialla, attesa per il nuovo monitoraggio Iss

L'isola resta al primo posto in Italia per contagi giornalieri, il quadro rimane complesso ma si dovrebbe comunque evitare la zona arancione. La mappa dell'incidenza racconta l'Italia di fine stagione turistica

Quali sono le regioni che resteranno in zona bianca e dove invece ci potrebbe essere (più o meno a breve) il passaggio in zona gialla, dal 6 settembre, lunedì prossimo, o dal 13 settembre, il lunedì seguente? Ecco come stanno le cose. 

La Sicilia  in zona gialla, dove rischiano di arrivare Sardegna e Calabria (ma non subito) mentre in Italia si discute di green pass, obbligo vaccinale e terza dose di vaccino covid. Il monitoraggio Iss odierno apre la strada alle decisioni della cabina e all'eventuale ordinanza del ministro Roberto Speranza. In zona gialla, come è noto, non cambia poi molto nella vita di tutti i giorni: è previsto l'obbligo di mascherina all'aperto. Nei ristoranti al chiuso, dove si accede con green pass, limite di 4 persone al tavolo se non si tratta di conviventi (si attende un aggiornamento definitivo delle Faq, in modo che non ci siano più dubbi su questo dettaglio).

La Sicilia è reduce da una giornata con 1.182 nuovi contagi da coronavirus, secondo i dati dell'ultimo bollettino. Si registrano altri 23 morti. I nuovi casi sono stati individuati su 22.696 tamponi processati. Gli attuali positivi nella Regione sono 28.125. L'isola resta al primo posto in Italia per contagi giornalieri, il quadro rimane complesso ma la Sicilia dovrebbe comunque evitare la zona arancione.

Le regole attuali prevedono il passaggio in zona gialla quando si supera la soglia di 50 nuovi casi positivi a settimana su 100mila abitanti, i posti letto occupati in terapia intensiva sono oltre il 10% e i ricoveri in area medica sono oltre il 15%. Un'indicazione sul panorama delle regioni più a rischio può essere offerto dall'ultimo report della Fondazione Gimbe, relativo alla settimana 25-31 agosto. Per l'area medica si collocano sopra la soglia del 15% Sicilia (23%) e Calabria (17%); per la terapia intensiva sopra la soglia del 10% Sicilia (13%) e Sardegna (13%).

C'è un elemento da sottolineare con forza. A meno di sorprese, la Sicilia è l'unica regione che resterà in zona gialla almeno fino al 12 settembre. Calabria e Sardegna, regioni definite "in bilico", al 31 agosto hanno un valore (di pochissimo) sotto soglia e quindi rimarranno in zona bianca almeno fino a domenica 12 settembre. E sono i dati del martedì quelli che poi vengono elaborati e utilizzati per il monitoraggio dell'Iss ogni venerdì. E' così che in tutti questi mesi si è preoceduto. A meno di sorprese quindi, in giallo ci resta solo la Sicilia. Ma non si possono mai escludere novità dell'ultim'ora.

Sardegna e Calabria "in bilico", dati tranquillizzanti in Piemonte e Lazio

Nelle ultime 24 ore la Sardegna ha messo a referto 268 nuovi casi. Nella regione sono ricoverati 228 pazienti (-2), 23 (-1) in terapia intensiva. Il dato dei ricoveri nelle ultime 72 ore mostra una frenata, la Sardegna potrebbe evitare la zona gialla quindi anche dal 12-13 settembre.

In Calabria altri 324 contagi, con aumento di ricoveri covid 'ordinari': sono 186 (+9). In terapia intensiva 15 persone (-1). La Calabria rischia la zona gialla dal 12-13 settembre.

Alla vigilia dei 'verdetti', arrivano pre-report come quello del Piemonte: buone sensazioni. Nella settimana tra il 22 e il 29 agosto, nella regione il numero dei nuovi casi segnalati risulta in crescita rispetto alla settimana precedente. E’ quanto emerge dal pre report del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità. La percentuale di positività dei tamponi resta al 2%, mentre l’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi si riduce passando da 1.05 a 0.98. Il tasso di occupazione dei letti in terapia intensiva passa da 1% a 2% e quello dei posti letto ordinari da 2% a 3%. Aumentano i focolai attivi e il numero di persone non collegate a catene di trasmissione note. Il valore dell’incidenza e il numero dei ricoveri ancora contenuti, precisa la Regione, concorrono favorevolmente a mantenere la regione in zona bianca.

Ci sono poi regioni che mostrano dati ancor più tranquillizzanti. E' il caso del Lazio, ad esempio. "Dalle ultime rilevazioni si conferma un parametro Rt a 0.83, in calo rispetto al precedente dato, e un’incidenza di 58 casi ogni 100mila abitanti, anche essa in calo. Prosegue la campagna di vaccinazione, nel Lazio raggiunta la quota di 4 milioni di cittadini che hanno completato il percorso di vaccinazione, pari ad oltre il 77% della popolazione con età superiore a 12 anni", sottolinea in una nota l’Unità di Crisi della Regione Lazio.

L'incidenza oggi in Italia

Ecco la mappa dell'incidenza per data di notifica a 7 giorni per 100mila abitanti nelle province italiane, con le informazioni aggiornate alla sera del 2 settembre (il grafico è tratto dall'account Twitter @ASampierdarena). Appare abbastanza evidente come siano le regioni e le zone a maggiore vocazione turistica quelle in cui vi è una maggiore incidenza in questo momento: Sardegna (soprattutto la parte meridionale dell'isola), Calabria, tutta la Sicilia e la riviera adriatica (soprattutto Romagna e Veneto). Il dato dell'incidenza non preoccupa al momento invece in tutto il Nord-Ovest e nemmeno in molte province di Campania e Puglia.

Zone arancioni in Sicilia

E' stata prorogata fino a giovedì 9 settembre la "zona arancione" a Barrafranca, nell'Ennese, e a Niscemi, in provincia di Caltanissetta. Lo prevede una nuova ordinanza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. In questi due Comuni continuerà a essere consentita solo l'attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, pur mantenendo il limite massimo di quattro persone al tavolo (limite che non vale per i conviventi) e l'obbligo di green pass per i locali al chiuso.

Con la stessa ordinanza viene introdotta, da sabato 4 a martedì 14 settembre (compreso), la "zona arancione" in altri nove Comuni siciliani, di cui otto nel Siracusano. Si tratta di Augusta, Avola, Pachino, Noto, Portopalo di Capo Passero, Rosolini, Ferla, Francofonte, in provincia di Siracusa, e Catenanuova in provincia di Enna. Al momento si tratta di provvedimenti di carattere locale per cercare di frenare la corsa del virus. Non è detto che, in caso di ulteriore peggioramento nei prossimi giorni dei dati regionali di ricoveri e incidenza, la Sicilia tutta non rischi di finire in zona arancione a metà settembre.

Fonte: Today

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