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Cronaca

Ringraziamenti dalla famiglia del boss al sindaco, la risposta di De Luca: “La mafia mi fa schifo”

Infuria la polemica dopo il corteo funebre non autorizzato. Un nuovo post del primo cittadino chiarisce la sua posizione e attacca “gli ipocriti professionisti della finta antimafia”

“Nessuna speculazione politica. I messinesi devono sapere”. E’ la dichiarazione della senatrice messinese Grazia D’Angelo sulla vicenda del corteo funebre al fratello del boss Luigi Sparacio nonostante i divieti anticontagio.

Il sindaco Cateno De Luca, chiamato a dare spiegazioni da cittadini e politici indignati, ieri è passato al contrattacco parlando di sciacallaggio nei suoi confronti ed ha ricostruito per grandi linee la vicenda che si è consumata sabato scorso, quando si è creato assembramento di auto e motorini dall’abitazione in via del Santo fino al Camposanto in via Catania, dove la salma è in attesa della tumulazione.

E’ sembrato che De Luca minimizzasse l’accaduto definito “un mero trasporto della salma per poche centinaia di metri, al quale si sono uniti, in modo estemporaneo, alcuni familiari del defunto, in numero non superiore alla trentina”.

Ma non ha convinto né la senatrice del M5Stelle né altri esponenti politici, che hanno continuato a chiedere chiarezza. “La politica – ha detto D’Angelo - non sta facendo alcuna speculazione ai danni di Messina e del primo cittadino, ma vogliamo, anzi, che la comunità messinese venga tutelata e messa a conoscenza di questi fatti che, se confermati, rappresenterebbero una pagina bruttissima per la nostra città”.

Nella notte, un nuovo intervento del sindaco dopo che un parente del defunto Rosario Sparacio, lo ha ringraziato condividendo su facebook le spiegazioni del sindaco:  “Grazie Cateno De Luca - si legge - hai le palle, non perché hai dato ragione ma perché sei coerente e onesto in tutto e per tutto!”.

"Non voglio nessun ringraziamento - è stata la risposta del sindaco - La mafia mi ha sempre fatto schifo, come ogni qualsiasi altra forma di sopruso”.

“Ieri ho approfondito per la prima volta con l'ufficio di gabinetto del Questore – scrive De Luca - una vicenda appresa dalla stampa. I particolari non li posso svelare, posso soltanto ribadire che sono sempre stato lontano dagli ambienti mafiosi ed ho sempre combattuto ogni forma di mafia. Se avessi avuto contezza di questa vicenda avrei agito prontamente come sono solito fare. Non ho altro da aggiungere anche perché non intendo alimentare gli ipocriti professionisti della finta antimafia, la quale si combatte con la buona e sana Amministrazione e non con certi blasonati convegni o comunicati stampa, utili solo a lavarsi la coscienza per non aver mai fatto nulla di concreto nella lotta al malaffare. La città di Messina - conclude - non merita di subire queste umiliazioni, soprattutto oggi che ha dimostrato di essere stata compatta nel rispetto delle regole".

Sul caso, era intervenuto anche il presidente della Commissione antimafia regionale Claudio Fava: “Mentre in Italia non si celebrano funerali nei matrimoni, com'è possibile che a Messina in cento abbiano accompagnato al cimitero il fratello di un capomafia? Dietro il feretro di Rosario Sparacio, fratello del boss Luigi, sabato pomeriggio c'erano auto, moto, amici...  Dal sindaco Cateno De Luca – ha detto Fava - sempre pronto a rumoreggiare con la fascia tricolore al petto, stavolta solo silenzio”.

“Che fine ha fatto il sindaco sceriffo di Messina? Niente diretta Facebook con i parenti dei boss? Niente postura mussoliana e spettacolo acchiappalike? ”, ha chiesto invece l’europarlamentare e responsabile per gli Enti Locali del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao.

Anche per l’onorevole del Pd Franco De Domenico la vicenda merita, proprio per le persone coinvolte, adeguate e approfondite verifiche da parte delle forze dell'ordine e della magistratura.

Che sul corteo funebre si è già mossa affidando gli accertamenti alla Mobile. Sotto la lente testimonianze e filmati.

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