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Cronaca

Rischio lockdown se il numero di vaccinati non continuerà a salire, Razza: "In Sicilia più dosi ma ancora non basta”

L’analisi e il monito del presidente della Fondazione Gimbe, mentre l'assessore regionale lancia ancora un appello per aderire alla campagna vaccinale: “Occorre prenotarsi e proteggersi, non possiamo pagare il prezzo altissimo di ospedali pieni e attività economiche a rischio”

“Ieri in Sicilia sono cresciute le prime vaccinazioni (oltre diecimila), ma ancora non basta. Il mio invito è, e resta, lo stesso: prenotarsi e proteggersi, perché non possiamo pagare il prezzo altissimo di ospedali pieni e attività economiche a rischio. Nei prossimi giorni avvieremo una nuova campagna di informazione: sono convinto che esistano persone che hanno bisogno di maggiori risposte ai loro quesiti, gente ben diversa da chi pensa di sovvertire il buon senso e le istituzioni come i troppi sedicenti no-vax/no-pass».

Lo ha dichiarato l’assessore regionale della Salute, Ruggero Razza, a margine di un evento in corso a Gangi, nel Palermitano.

“Voglio esprimere - prosegue l’esponente del governo Musumeci - la mia più viva solidarietà ai troppi che stanno ricevendo in queste ore attacchi e minacce da parte di sedicenti no-vax che, forse, pensano di intimorire chi sta in prima linea, diffondendo informazioni del tutto infondate. Vorrei che parlassero con chi vive le corsie delle intensive o con quanti oggi sono pentiti di aver ritardato la propria vaccinazione. In nessun caso la violenza, anche solo verbale, può essere tollerata”.

Di certo l’Italia rischia un altro lockdown se il numero di vaccinati non continuerà a salire, e in modo radicale. L’avvertimento è di Nino Cartabellotta, palermitano, presidente della Fondazione Gimbe, che teme un calo delle prenotazioni al termine della stagione estiva e guarda con preoccupazione ai 3,5 milioni di over 65 italiani che ancora non hanno ricevuto neppure una dose. Nella classifica dei vaccinati la Sicilia è sempre in coda.

“La stagione turistica estiva  l'abbiamo salvata, questo possiamo dirlo tranquillamente, grazie alla campagna vaccinale - ha detto Cartabellotta a Radio Cesano Campus -. Quello che preoccupa di più ora è l'emergere di  nuove varianti e anche il potenziale calo della copertura vaccinale.  Altra preoccupazione è quella legata ai 3 milioni e mezzo di over 50  non ancora vaccinati. Questo si può tradurre in un numero più alto di  ospedalizzazioni che può determinare nuove chiusure. Questo è un  elemento che deve passare nella comunicazione pubblica, il ragionamento sull'obbligo vaccinale va in questa direzione”.

Proprio ieri Gimbe ha diffuso un nuovo aggiornamento sulla popolazione italiana vaccinata: quasi 37,5 milioni di italiani hanno completato il ciclo, pari al 63,2% della popolazione, mentre 4,8 milioni di italiani hanno ricevuto solo una dose. Le regioni che registrano una più ampia fetta di popolazione vaccinata sono il Lazio (68,3% di cittadini con ciclo completo), la Lombardia (67,2%), il Molise (67%) e la Puglia (66%). Le Regioni in coda sono invece la Sicilia (da ieri tornata in zona gialla, le persone con doppia vaccinazione sono il 56,2%), la provincia autonoma di Bolzano (56,4%), la Calabria (58,8%) e la Valle d’Aosta (59,7%). La media italiana è del 63,2%.

“La copertura dovuta alla campagna vaccinale consente alla politica di rischiare di più con le riaperture - ha detto Cartabellotta -. E' chiaro che però tutta una serie di falle, come quella degli over 50 non vaccinati, devono essere coperte. Bisogna affrontare l'arrivo della stagione autunnale, il verosimile declino della copertura  vaccinale col tempo, l'ipotesi di nuove varianti più resistenti al  vaccino, ma è verosimile che non ci siano più chiusure come quelle che abbiamo visto in passato''.

Covid, Razza: «Crescono le vaccinazioni in Sicilia, ma ancora non basta»

 

Fonte: Today

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