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Cronaca

Covid in Sicilia, a Messina il tasso più alto di contagi: che cosa succederà in autunno

Nell'ultima settimana si registra un decremento nell'isola secondo il dipartimento Asoe ma arriviamo a settembre in una situazione non favorevole con rimbalzo di nuovi casi in tutta Italia. Nessun piano per la stagione fredda, nessun intervento per areare scuole e spazi pubblici affollati, mentre arriva la nuova variante indiana "centaurus". L'analisi della Fondazione Gimbe

Nella settimana dal 15 al 21 agosto in Sicilia si registra un decremento dei nuovi casi Covid con un’incidenza pari a 14.809 (-27%) ma resta alta l'attenzione degli esperti.

Secondo il bollettino settimanale a cura del dipartimento Asoe e diffuso dalla Regione, il tasso di nuovi positivi più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Messina (437/100.000 abitanti), Trapani (358/100.000) e Agrigento (336/100.000).

Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra i 70 ed i 79 anni (403/100.000), tra i 60 e i 69 anni (401/100.000) e tra gli 80 e gli 89 anni (357/100.000). Anche le nuove ospedalizzazioni sono in lieve diminuzione. Più di metà dei pazienti in ospedale nella settimana di riferimento risultano al sistema non vaccinati.

I dati relativi alla campagna vaccinale fanno riferimento al periodo dal 17 al 23 agosto. Nella fascia d’età 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 26,45% del target regionale. Hanno completato il ciclo primario vaccinale 70.120 bambini, pari al 22,75%. Gli over 12 anni vaccinati con almeno una dose si attestano al 90,71%, mentre ha completato il ciclo primario l'89,39% del target regionale. I vaccinati con terza dose sono 2.759.712 pari al 72,28% degli aventi diritto. Sono 1.058.498 i cittadini che, maturato il diritto di ricevere la terza dose, non l’hanno ancora effettuata.

Dal primo marzo è iniziata la somministrazione della quarta dose nei soggetti over 12 con marcata compromissione della risposta immunitaria e che hanno già completato il ciclo vaccinale primario con tre dosi da almeno 120 giorni. Dal 13 luglio è stata avviata la vaccinazione della quarta dose a tutti gli over 60 e alle persone ad elevata fragilità over 12 anni, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo (terza dose) o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo). Dal primo marzo sono state effettuate 98.159 somministrazioni di quarta dose di cui 45.979 a soggetti over 80.

Ai dati del dipartimento Asoe fa da contraltare il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE che a livello nazionale rileva nella settimana 17-23 agosto 2022, rispetto alla precedente, un aumento di nuovi casi (177.877 vs 149.885) mentre ancora si registrano tanti decessi di pazienti covid positivi (759 negli ultimi 7 giorni).

"Dopo cinque settimane di calo – spiega Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – un’inversione di tendenza dovuta in parte al “rimbalzo” conseguente al minor numero di contagi rilevati nel lungo weekend di Ferragosto, in parte al verosimile aumento della circolazione virale". "L’attuale numero dei decessi – spiega ancora Cartabellotta – in particolare negli over 80 è fortemente condizionato sia dalla circolazione virale sia dal progressivo declino della protezione vaccinale nei confronti della malattia grave dopo 120 giorni dalla terza dose, indipendentemente da altre variabili quali comorbidità, sotto-utilizzo farmaci antivirali, problematiche organizzative, criteri per definire il decesso COVID".

covid decessi over 60-2

  • Decessi: 759 (+1,7%), di cui 80 riferiti a periodi precedenti Terapia intensiva: -45 (-15,1%)
  • Ricoverati con sintomi: -1.166 (-15,5%)
  • Isolamento domiciliare: -100.721 (-11,9%)
  • Nuovi casi: 177.877 (+18,7%)
  • Casi attualmente positivi: -101.932 (-11,9%)
  • tasso di copertura nazionale per le terze dosi è dell’84%

La media mobile a 7 giorni del tasso di positività sale dall’8,9% al 10,4% per i tamponi molecolari e dal 16,2% al 17,4% per gli antigenici rapidi. Luce verde dagli ospedali dove l'occupazione da parte di pazienti COVID è del 9,9% in area medica (dal 4,9% del Piemonte al 24,3% dell’Umbria) e del 2,8% in area critica (dallo 0% della Provincia Autonoma di Bolzano e della Valle D’Aosta al 5,6% della Calabria). Rimangono stabili gli ingressi in terapia intensiva con una media mobile a 7 giorni di 23 ingressi al giorno.

Cosa succede senza quarta dose

"I dati mostrano che ci affacciamo alla stagione autunno-inverno in una situazione non favorevole" spiega ancora Cartabellotta. "Innanzitutto, la discesa della quinta ondata sembra essersi arrestata e in piena estate la circolazione virale rimane ancora molto elevata rispetto agli anni precedenti: al 23 agosto oltre 750 mila positivi (numero ampiamente sottostimato), un tasso di positività dei tamponi antigenici al 17,4% e una media di oltre 25 mila nuovi casi al giorno. In secondo luogo, la popolazione a rischio di malattia grave è molto numerosa: al 24 agosto, prendendo in considerazione over 60 e fragili, al lordo delle persone guarite temporaneamente protette, si contano 893 mila non vaccinati, 1,91 milioni senza terza dose e 14,3 milioni senza quarta dose la cui campagna di somministrazione sconta un clamoroso ritardo".

vaccini covid terza dose-2

Secondo quanto disposto dalla Circolare del Ministero della Salute dell’11 luglio 2022, la platea di persone candidate a ricevere il secondo richiamo (quarta dose) – da effettuare dopo almeno 120 giorni dalla terza dose (primo richiamo) o dall’infezione post terza dose – è di oltre 17,1 milioni di persone, di cui più di 1,85 milioni non eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni. Al 24 agosto (aggiornamento ore 06.16) sono state somministrate 2.185.380 quarte dosi, con una media mobile di 9.999 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 11.417 della scorsa settimana (-12,4%) e molto lontane dal target di 100 mila somministrazioni fissato dalle linee di indirizzo dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale.

Il rischio - come denunciato da più parti è di farsi trovare clamorosamente in ritardo rispetto all'approssimarsi della ripresa dei contagi che potrebbero essere spinti dalla variante indiana denominata centaurus. "Non è ancora stato reso pubblico alcun piano di preparazione per la stagione autunno-inverno - rimarca ancora Cartabellotta sulla scia delle raccomandazioni dell’OMS Europa - aumentare le coperture vaccinali (con tre dosi) nella popolazione generale; offrire la quarta dose alle persone a rischio dopo 120 dalla somministrazione della terza; promuovere l’utilizzo delle mascherine al chiuso e sui mezzi pubblici; areare gli spazi pubblici affollati, quali scuole, uffici, bar e ristoranti, mezzi di trasporto pubblico; applicare rigorosi protocolli terapeutici per le persone a rischio di malattia grave. In assenza di certezze su quando sarà pienamente operativo il nuovo Esecutivo, il rischio concreto è quello di trovarsi in piena stagione autunnale ad inseguire il virus per l’ennesima volta, compromettendo la salute e la vita delle persone più fragili e ritardando l’assistenza sanitaria per i pazienti con altre patologie" conclude il presidente della Fondazione Gimbe.

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