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Cronaca

Covid. Gimbe: in Sicilia calo dei nuovi casi del 25,1%, a Messina arriva al -31,6%

Il monitoraggio della Fondazione attesta il calo dei contagi anche se l’isola fa registrare una media superiore a quella nazionale per i ricoveri in area medica e terapia intensiva

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 4-10 maggio 2022, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (286.350 vs 394.945, pari a -27,5%) e dei decessi (842 vs 962, pari a -12,5%, di cui 60 riferiti a periodi precedenti). In calo anche i casi attualmente positivi (1.082.972 vs 1.199.960, -116.988, pari a -9,7%), le persone in isolamento domiciliare (1.074.035 vs 1.189.899, -115.864, pari a -9,7%), i ricoveri con sintomi (8.579 vs 9.695, -1.116, pari a -11,5%) e le terapie intensive (358 vs 366, -8, pari a -2,2%). Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sottolinea che “prosegue la discesa del numero di nuovi casi settimanali, -27,5%, che si attestano a quota 286mila con una media mobile a 7 giorni che sfiora i 41mila casi giornalieri, a fronte tuttavia di un calo del 23,6% dei tamponi totali”. 

In Sicilia "nella settimana 4-10 maggio si registra una performance in miglioramento per i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti (2126) e si evidenzia una diminuzione dei nuovi casi (-25,1%) rispetto alla settimana precedente. Sopra media nazionale i posti letto in area medica (19,2%) e in terapia intensiva (4,2%) occupati da pazienti covid-19". Questi i dati contenuti nell'ultimo report della Fondazione Gimbe che analizza l'andamento della pandemia da covid-19. I nuovi casi per 100mila abitanti sono così suddividi per provincia: Siracusa 553 (-23,8% rispetto alla settimana precedente); Ragusa 523 (-13,4% rispetto alla settimana precedente); Messina 511 (-31,6% rispetto alla settimana precedente); Caltanissetta 507 (-18,9% rispetto alla settimana precedente); Agrigento 485 (-27,6% rispetto alla settimana precedente); Trapani 484 (-26,2% rispetto alla settimana precedente); Palermo 419 (-23,6% rispetto alla settimana precedente); Catania 403 (-25,7% rispetto alla settimana precedente); Enna 323 (-29,4% rispetto alla settimana precedente).

“Le inaccettabili disuguaglianze regionali sulle coperture con le quarte dosi- afferma Cartabellotta - dimostrano che le strategie di chiamata attiva sono molto più efficaci della prenotazione volontaria. Tuttavia, la lentezza con cui procedono le somministrazioni è spia di una serpeggiante esitazione vaccinale, spesso alimentata da discutibili consigli sanitari, che invitano ad aspettare l'autunno per effettuare l'ulteriore richiamo con vaccini aggiornati”. 

“In realtà- prosegue- questa strategia attendista può essere molto rischiosa per tre ragioni. Innanzitutto, non vi è alcuna certezza su quando saranno disponibili questi vaccini 'aggiornati'; in secondo luogo, i dati dimostrano sia il calo progressivo dell'efficacia vaccinale sulla malattia grave, sia una elevata mortalità negli over 80 già coperti con la terza dose; infine, si consolidano sempre più le prove di efficacia della quarta dose nel ridurre ospedalizzazioni e decessi'. 'Senza mezzi termini: tenendo conto sia della particolare fragilità della platea a rischio, sia della elevata circolazione virale, la quarta dose deve essere fatta subito”, conclude il presidente della Fondazione Gimbe.

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