rotate-mobile
Cronaca

Arriva il "licenziamento" anticipato per i lavoratori Covid: "Scelta inaccettabile"

Un provvedimento temuto ormai da tempo e oggetto già di contestazione da parte di lavoratori e sindacati che hanno messi in evidenza la "discriminazione" a Messina effettuata in controtendenza alle indicazioni dell'assessore alla Salute

Arriva il foglio di via per i lavoratori assunti nell'ambito dell'emergenza Covid a Messina. Ieri in tanti hanno già ricevuto comunicazione di cessazione anticipata del proprio contratto di lavoro rispetto alla naturale scadenza del 28 febbraio. Un provvedimento temuto ormai da tempo e oggetto già di contestazione da parte di lavoratori e sindacati che hanno messi in evidenza la "discriminazione" a Messina effettuata in controtendenza alle indicazioni dell'assessore alla Salute, Giovanna Volo ma anche con il fabbisogno stesso dell'Azienda ospedaliera.

Si tratterebbe di circa trecento lavoratori, perlopiù tecnici, informatici, ammistrativi mentre il personale sanitario è rimasto in servizio. 

Ma gli esclusi, riuniti in coordinamento, non ci stanno e puntano il dito contro la decisione dell'Asp che con nota prot. 6905/23 del 16 gennaio ha sottolineato il necessario mantenimento dei lavoratori in quanto il supporto apprestato dai professionisti con incarico libero professionale risulta essenziale per la prosecuzione delle attività di contrasto alla pandemia e per le attività residuali.

Con la sessa nota - fa sapere il coordinamento -  viene affermato che “Si è considerato, invece, di prevedere la scadenza al 28/02/2023 per: 1. Assistenti tecnici informatici (74 unità) in quanto ritenuti necessari per la gestione delle piattaforme informatiche e per la attività informatiche previste per i servizi vaccinali, per il Dipartimento di Prevenzione e per altre strutture Aziendali attualmente carenti di questo profilo; 2. Collaboratori Amministrativi Professionali (19 unità residue) necessari per le procedure connesse alla pandemia relative ad acquisizione di beni e servizi, reclutamento/proroghe, trattamento giuridico ed economico del personale a vario titolo reclutato nell’ambito dell’emergenza, della registrazione, verifica e contabilizzazione delle fatture, delle partiche relative al personale in regime di convenzione per le UCA, delle attività in capo ai Distretti Sanitari e al Dipartimento di prevenzione, della liquidazione dei rimborsi spesa dovuti alle associazione di volontariato etc.., (tutte attività per le quali, avuto riguardo agli specifici e complessi adempimenti da compiere, risulta necessaria la specifica figura del Collaboratore Amministrativo Professionale); 3. Personale Amministrativo generico - Avviso Protezione Civile (15 unità) per le attività amministrative residuali di base e non professionalizzanti connesse alla campagna vaccinale; 4. Giornalista (1 unità) per le necessarie attività di comunicazione; 5. Ingegnere Elettronico per la gestione delle piattaforme informatiche Covid; 6. Infermieri (17 unità) per garantire le attività di somministrazione connesse alla campagna vaccinale.”

"Non si comprende, pertanto - scrive il coordinamento -  quale evento oggettivamente rilevabile sia intervenuto fra il 16 gennaio ed il 24 gennaio tale da far riconsiderare il fabbisogno di personale necessario fino al 28 febbraio prevedendo, invece, la scadenza di tutti i contratti al 03 febbraio 2023. Tale determinazione non appare essere il frutto di una oggettiva valutazione del reale fabbisogno, bensì, una discutibilissima misura volta a far cessare le polemiche avanzate dagli altri professionisti che, per varie ragioni, hanno visto cessare il proprio contratto in data 16/01/2023. Tale proroga, autorizzata dal competente assessorato di concerto con la Presidenza della Regione, si pone, infatti, il duplice obiettivo di garantire il diritto alla salute e alla cura dei cittadini tramite l’erogazione dei servizi essenziali affrontando così eventuali carenze del personale in organico delle singole Aziende Sanitarie, ma ha anche l’ulteriore obiettivo di dare la possibilità di attenzionare gli sviluppi normativi in merito alla possibile ricollocazione anche in altri enti delle figure professionali in oggetto. La circostanza relativa al ricollocamento del personale in un’ottica di miglioramento dei servizi alla comunità con l’apporto del personale “Covid” veniva persino confermata, con toni trionfalistici, dal Commissario straordinario Bernardo Alagna in diverse occasioni pubbliche e in conferenza stampa. Alla luce di quanto sopra, risultano non solo incomprensibili ma persino illegittime le ultime determinazioni aziendali, che rappresentano peraltro un unicum fra tutte le Aziende Siciliane le quali hanno tutte rispettato il termine del 28/02/2023 per la proroga dei relativi contratti del personale in argomento. Codesto Ente, invece, ha disposto la cessazione anticipata del personale assunto nell’ambito dell’emergenza Covid-19, con determinazioni assunte in totale carenza di motivazioni ovvero con motivazioni illogiche e contraddittorie. Pertanto - concludono -  al fine di ristabilire un clima di legittimità nonché per evitare inutili ed ingenti contenziosi che andrebbero a gravare sulla stessa Azienda e quindi sui contribuenti tutti, i professionisti richiedono il rispetto degli atti deliberativi di proroga fino al 28/02/2023, nonché, un costruttivo confronto con il management dell’ASP di Messina".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Arriva il "licenziamento" anticipato per i lavoratori Covid: "Scelta inaccettabile"

MessinaToday è in caricamento