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Cronaca

Covid, un anno fa il primo caso in Sicilia: paure, scontri e speranze che hanno cambiato anche Messina

E' il 25 febbraio 2020 quando si scopre che il virus è nell'Isola. Marzo e aprile saranno i mesi di un lungo lockdown. Dalla guerra del sindaco per chiudere lo Stretto alla sospensione del manager La Paglia fino all'apertura dell'Hub in Fiera per i vaccini

Un vertice composto da 150.396 casi di persone contagiate, 4.060 delle quali non ce l'hanno fatta. Sono i numeri del Covid in Sicilia a un anno esatto dal 'paziente zero', la turista bergamasca di 66 anni trovata positiva a Palermo il 25 febbraio del 2020. La provincia con più casi è stata quella di Palermo, con 42.904 positivi registrati, seguita da Catania (41.323), Messina (19.648), Trapani (10.578) e Siracusa (10.427). Nel Ragusano i casi di coronavirus emersi in 365 giorni sono stati 8.284, mentre nel Nisseno 6.860. Le province dell'Isola meno colpite sono state Agrigento ed Enna, rispettivamente con 6.003 e 4.369 casi. Gli attuali positivi in Sicilia sono 27.690.

coprifuoco 26 ottobre 2020

Era il 25 febbraio 2020, quando la Sicilia si sveglia con l’incubo Covid-19. Il virus era sbarcato sull'Isola con una comitiva di turisti bergamaschi, ospiti dell'hotel Mercure a Palermo. Per ironia della sorte il primo caso siciliano, il 'paziente zero', era arrivato dal profondo nord: una donna di 66 anni di Bergamo, città falcidiata dalla prima ondata dell'epidemia. La donna lascerà  il Cervello dopo 46 giorni di ricovero tra gli applausi dei palermitani.

Un ex magazziniere in pensione, Ettore Consonni, per la carenza dei posti letto in Lombardia arriva in Sicilia. Grato per sempre ai medici che lo hanno salvato, al ritorno a casa ha mantenuto la promessa fatta a Palermo: tatuarsi la Sicilia sul petto. Marzo e aprile saranno i mesi di un lungo lockdown che anche in Sicilia porterà strade e piazze vuote, attività chiuse e costo del carburante ai minimi. Saranno i giorni della "guerra" tra il sindaco di Messina Cateno De Luca, deciso a chiudere lo Stretto, e il ministero dell'Interno, della strage nella casa di riposo Come d’incanto. In estate il calo drastico di contagi e il virus che sembra scomparso, ma con l'autunno la curva torna a salire e con essa le paure dei siciliani che questa volta fanno i conti con numeri più pesanti e con gli ospedali in affanno. A Messina lo scontro per le carenze dell’Asp accompagneranno per mesi in un clima di denunce e veleni che porterà all’arrivo di un commissario per l’emergenza Covid ma anche al procedimento per la destituzione, avvenuta la scorsa settimana, del manager Paolo La Paglia.

VIDEO | Tutti gli "show" del sindaco De Luca durante il lockdown 

A fine 2020 l'arrivo del vaccino e la campagna che parte prima di tutto dai camici bianchi, in prima linea nella lotta al virus. L'avvio è incoraggiante ma la carenza del farmaco che investe tutta l'Europa azzoppa anche la rincorsa della Sicilia, che intanto si attrezza con gli hub vaccinali: il primo aperto ieri, alla Fiera del Mediterraneo di Palermo, proprio a distanza di un anno da quel brusco risveglio dell'hotel Mercure. Il prossimo Hub sarà in Fiera a Messina dove sono cominciati i lavori per l'allestimento dei "padiglioni primula" dedicati all'immunizzazione della popolazione.

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