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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Vaccino Astrazeneca ritirato e morti sospette, in Sicilia gli ispettori del ministero

Lo ha annunciato il direttore della Prevenzione del dicastero, Gianni Rezza: "Non è mai facile andare a stabilire se ci sia un nesso di causalità, però è necessario farlo perché dobbiamo dare ai cittadini sicurezza". Tre i casi nell'Isola che hanno fatto scattare l'allarme

"Il ministero della Salute invierà degli ispettori subito per verificare le procedure". Lo ha annunciato il direttore della prevenzione del ministero, Gianni Rezza, al Tg1, parlando delle morti sospette in Sicilia in seguito alle quali è stata decisa la sospensione del lotto ABV2856 del vaccino di Astrazeneca. 

Secondo Rezza "non è mai facile andare a stabilire se ci sia un nesso di causalità, però è necessario farlo perché dobbiamo dare ai cittadini la sicurezza che i vaccini utilizzati oltre che efficaci siano anche sicuri. L'Iss farà le sue verifiche del caso immediatamente, con le analisi che serviranno a stabilire quale sia la qualità delle fiale appartenenti a quel lotto. Ci vorranno diversi giorni, diciamo una settimana".

Lotto vaccino Astrazeneca sospeso, Razza: "In Sicilia usate oltre 18 mila dosi”

I casi che hanno fatto scattare l'allarme sono tre: due nel Catanese e uno a Trapani. Un militare in servizio ad Augusta (Sr), Stefano Paternò, 43 anni, originario di Corleone, ma residente a Misterbianco (Ct) è morto per un arresto cardiaco nella sua abitazione, il giorno precedente si era sottoposto alla prima dose di vaccino dello stesso lotto a cui fa riferimento l'Aifa. Sul caso la Procura di Siracusa ha aperto un'inchiesta e disposto l'autopsia. Il procuratore capo Sabrina Gambino ha iscritto nel registro tutta la catena di distribuzione del vaccino dalla società Astrazeneca che lo produce, fino al personale sanitario dell'ospedale militare che si è occupato dell'inoculazione. L'accusa per tutti è di omicidio colposo. 

I casi sospetti

Militare morto per arresto cardiaco a 12 ore dal vaccino: 10 indagati per omicidio

Altro caso sospetto è quello di Davide Villa, 50 anni, agente della squadra mobile di Catania, deceduto 12 giorni fa dopo l'inoculazione del vaccino. Al poliziotto è stata somministrata una dose proveniente dallo stesso lotto "incriminato". In ospedale i medici hanno diagnosticato una trombosi venosa profonda, poi sfociata in emorragia celebrale. La trombosi sarebbe tra le reazioni avverse specificate nel bugiardino dei vaccino. La Procura di Catania ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati e ipotizzando l'omicidio colposo.

Razza: "Autopsia su carabiniere esclude legame con vaccino"

C'è poi il caso del vicecomandante della sezione di Pg dei carabinieri di Trapani, Giuseppe Maniscalco, morto nei giorni scorsi. Anche il militare dell'Arma ha assunto il vaccino Astrazeneca proveniente dal lotto ABV2856. Su quest'ultimo caso però, la correlazione sembra già essere esclusa dopo l'autopsia. Lo ha confermato durante una conferenza stampa convocata a Palazzo d'Orleans per fare il punto della situazione, l'assessore alla Salute della Regione, Ruggero Razza: "La sospetta correlazione sembra essere non dimostrata".

Nell'Isola è in corso la vaccinazione con Astrazeneca per personale scolastico e forze dell'ordine e proprio oggi si è aperta la campagna vaccinale per le persone tra 70 e 79 anni con lo stesso farmaco (una circolare ministeriale sconsiglia la vaccinazione con Astrazeneca per i soggetti "a rischio"). Lo stesso Razza ha confermato che del lotto sospeso sono state somministrate "1.257 dosi in provincia di Agrigento, 932 in provincia di Caltanissetta, 3.533 in provincia di Catania, 1.038 in provincia di Enna, 2.849 in provincia di Messina, 3.497 in provincia di Palermo, 1.457 in provincia di Ragusa, 1.097 in provincia di Siracusa, 2.516 in provincia di Trapani". 

Vaccini a Messina, nessuna reazione avversa con Astrazeneca da inizio campagna

Nessun caso avverso grave è stato segnalato all’ASP su 3mila vaccini somministrati dall’inizio della campagna a Messina e provincia e relativi al lotto ABV2856, ritirato da Astrazeneca per precauzione in tutta Italia. Rimanevano solo 73 dosi in città, a Palazzo Satellite, e sono state tempestivamente bloccate, in attesa di nuove disposizioni. Chi ha ricevuto il vaccino può facilmente verificare il lotto che gli è stato somministrato nel certificato consegnato, leggendo il codice sotto il QR code. Fino ad oggi nessun altro lotto di vaccini delle varie aziende farmaceutiche ha creato problemi.

Oggi in Fiera 600 persone

Intanto l’Hub vaccini nell’ex Fiera inaugurato ieri procede senza sosta: nel primo giorno di “rodaggio” del padiglione 7a oltre 600 somministrazioni Astrazeneca tra insegnanti, avvocati e persone, senza patologie gravi, tra i 70 e 79 anni prenotate ieri e subito chiamate per ricevere la prima dose. Nessuna reazione avversa durante l’osservazione che dura circa 15 minuti subito dopo la vaccinazione e non sono stati finora segnalati effetti collaterali particolari (oltre febbre e sintomi influenzali che rientrano nella norma e tendono a sparire nell’arco di 48/72 ore). Gli utenti sono stati supportati costantemente fin dal loro arrivo anche dal team di psicologi dell’Ufficio per l’Emergenza, diretto dal commissario Alberto Firenze. Nei prossimi giorni sará attivato anche il padiglione 7B per accelerare ulteriormente la vaccinazione di massa.

Le precisazioni di Astrazeneca: “Nessuna prova di aumento del rischio embolia o trombosi”

Intanto, a seguito della recente segnalazione di alcuni eventi avversi gravi segnalati in concomitanza temporale con la somministrazione del vaccino AstraZeneca contro Covid-19, l’Azienda sta collaborando con le Autorità sanitarie e regolatorie che stanno procedendo agli accertamenti necessari. Per l'azienda, da un'analisi dei dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca contro COVID-19. “Il numero di questi eventi è significativamente inferiore nei soggetti vaccinati rispetto al numero osservato nella popolazione generale. AstraZeneca intende inoltre precisare che dagli accertamenti di qualità internamente effettuati, non si sono evidenziati aspetti che possano avere avuto un impatto sulla qualità, sicurezza, efficacia del lotto in questione e di questo sono state prontamente informate le Autorità competenti”.

Astrazeneca, cosa occorre sapere

In relazione ai dubbi e alle false notizie emerse e condivise sul vaccino Astrazeneca, che da metà febbraio è in somministrazione da parte della Regione Siciliana agli aventi diritto, è necessario precisare alcuni punti fondamentali, per evitare il diffondersi di ingiustificati allarmi e fake news. 

- Il vaccino Astrazeneca è stato regolarmente approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), e ne è stata raccomandata la somministrazione nella fascia dai 18 fino ai 65 anni in assenza di patologie. 

L'AIFA "raccomanda che la seconda dose del vaccino AstraZeneca dovrebbe essere somministrata idealmente nel corso della 12/a settimana (da 78 a 84 giorni) e comunque ad una distanza di almeno 10 settimane (63 giorni) dalla prima dose”.(1) 

- L’efficacia del vaccino anti Covid AstraZeneca nel prevenire la malattia sintomatica risulta pari al 73% dal 35° giorno dalla somministrazione della prima dose. 

Altresí, nonostante in Italia non si vaccinino ad oggi gli over 65 con AstraZeneca, ad avvalorare la sicurezza e l'efficacia del vaccino, i dati resi noti oggi (03.03.2021) dalla stessa multinazionale, suggeriscono che, negli over 80, una singola dose di vaccino abbia un’efficacia di almeno l'80% nel prevenire le ospedalizzazioni, circa 3-4 settimane dopo la vaccinazione. I dati sono stati presentatI dal Public Health England (2). 

- Risultati preliminari di uno studio del servizio sanitario scozzese (Public Health Scotland) mostrano una riduzione del 94% del tasso di ospedalizzazione per COVID-19 nella popolazione che ha ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca. (3)

- I vaccini attualmente in somministrazione, Pzifer-Biontech e Moderna, hanno presentato un’efficacia superiore al 95%. 

Il vaccino Astrazeneca, benché con efficacia inferiore, è stato approvato perché mostra un rapporto beneficio/rischio favorevole nelle persone al di sopra dei 18 anni di età. 

Nei partecipanti ai test clinici che avevano ricevuto la seconda dose dopo 12 settimane, l’efficacia aveva raggiunto l’82,4 per cento a 14 giorni dalla nuova somministrazione. In tutti i partecipanti che avevano ricevuto almeno una dose di vaccino, a partire da 22 giorni dopo la prima dose, non si erano osservati casi di ricovero. (4)

Inoltre, l’arrivo di un terzo vaccino caratterizzato da una maggiore maneggevolezza d’uso rappresenta un importante contributo alla campagna vaccinale in corso, perchè il flaconcino multidose (dieci da un singolo flacone per il vaccino distribuito in Italia) non aperto deve essere conservato in frigorifero (2°C-8°C) e non deve essere congelato (come invece i vaccini Pfizer-Biontech e Moderna). 

- Contrariamente ai vaccini Pfizer-Biontech e Moderna, che sono vaccini a “RNA messaggero”, quello Astrazeneca è basato su vettore adenovirale non-replicativo, per cui anche con questo vaccino La vaccinazione non può provocare l’infezione da SARS-CoV-2 o la malattia COVID-19 perché il vaccino COVID-19 Vaccine AstraZeneca non contiene virus attivi, ma solo una componente genetica che porta nell’organismo di chi si vaccina l’informazione per produrre anticorpi specifici.

Quindi risulta evidente che Sia i vaccini a RNA messaggero che i vaccini virali inducono una buona protezione verso la COVID-19. (4)

- Reazioni avverse, che sono comunemente previste con la somministrazione di un vaccino, sono state generalmente meno frequenti e più lievi nei partecipanti con più di 65 anni. (4)

- Sebbene sia plausibile che la vaccinazione protegga dall’infezione, i vaccinati e le persone che sono in contatto con loro devono continuare ad adottare le misure di protezione anti COVID-19.

- La priorità di somministrazione prevede per il personale scolastico e universitario docente e non docente, per le forze armate e dell’ordine, per luoghi a rischio quali penitenziari e luoghi di comunità, e per il personale di altri servizi essenziali. 

A seguire, il vaccino sarà disponibile per il resto della popolazione. (5)

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