Covid, attenzione alle due nuove varianti Omicron: l'infettivologo Mondello stila un nuovo protocollo
Gli studiosi mantengono alta l'attenzione sulle mutuazioni del virus BA.4 e BA.5. Ma al momento non è noto se possano provocare forme più gravi di malattia. Intanto il medico messinese propone una terapia per le cure domiciliari
Da un lato l'allentamento delle restrizioni, dall'altro Omicron e le sue due nuove sottovarianti che impongono massima cautela nella gestione della pandemia Covid. Il virus sta circolando anche con le mutazioni BA.4 e BA.5, che secondo le prime informazioni, riportate da Today, avrebbero significative differenze nei sintomi e nell'impatto sull'organismo rispetto alle precedenti versioni conosciute. Le informazioni sui nuovi ceppi sono ancora preliminari: quello che gli scienziati hanno appurato è una contagiosità superiore, ma si teme (benché al momento se ne sappia poco) che Omicron 4 e 5 abbiano anche una maggiore capacità di eludere le difese immunitarie. I virologi monitorano la situazione. Che cosa sappiamo adesso? Ovviamente molto poco, motivo per cui se è giusto stare all'erta è altrettanto sbagliato farsi prendere dall'ansia.
In Italia le nuove varianti sono ancora poco diffuse. Anna Teresa Palamara, direttore Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, ha spiegato ieri che tra le sottovarianti Omicron "guadagna terreno BA.2, che è evidentemente nettamente prevalente", ma "in qualche regione cominciano ad osservare la variante BA.4. Vedremo come andrà nelle prossime settimane. Sulla piattaforma IcoGen osserviamo anche 38 possibili ricombinanti Omicron-Omicron che sono Xe, Xj, Xl: noi le monitoriamo costantemente, ma fortunatamente la comparsa di questi ricombinanti non si associa ad una diversità nella quota di trasmissione e di severità della malattia". Per fortuna però, nuove varianti o no, in Italia i casi di coronavirus "sono in lenta, ma costante diminuzione nonostante un andamento un po' altalenante".
I sintomi delle nuove varianti di Omicron
In aggiunta alla tosse e alla febbre, le nuove varianti potrebbero procurare in particolare naso che cola e stanchezza. Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco dell'Università Statale di Milano, nei casi di BA.4 e BA.5 le infezioni restano localizzate soprattutto nella vie respiratorie superiori, nella trachea, provocando sintomi come il naso che cola (rinorrea), ma anche vertigini e mal d'orecchio. Inoltre causano meno perdita del gusto (ageusia) e dell'olfatto (anosmia), due dei sintomi più diffusi e già provocati dalle precedenti varianti insieme alla febbre alta, la tosse e i dolori. Al momento ciò che non sappiamo è se rispetto alla versione che conosciamo di Omicron BA.4 e BA.5 provochino forme più gravi di malattia. La speranza è ovviamente che non sia così.
Il nuovo protocollo dell'infettivologo Mondello
Intanto, l'infettivologo Lorenzo Mondello, fresco di nomina nella Commissione regionale AIDS della Sicilia, ha modificato il protocollo per le cure precoci domiciliari dei positivi al virus che accusano sintomi. Una terapia che, come sottolinea lo stesso professionista messinese, va bene anche per le nuove varianti e si basa sull'assunzione di farmaci antinfiammatori. "In atto in Italia - sostiene Mondello - non esiste un protocollo per le cure domiciliari dei pazienti affetti da Covid 19".