Cuntami un cuntu, dal Parco dei Nebrodi la campagna per “adottare” al telefono anziani soli

Custodi delle tradizioni locali e fonte inesauribile di saggezza, gli anziani rappresentano un prezioso patrimonio per la società. Dal Parco dei Nebrodi in un momento di difficoltà il via alla campagna Cuntami un cuntu per “adottare” per telefono  gli anziani soli e farsi raccontare una storia. Un buon modo per tenergli compagnia e per tenere in esercizio la memoria.L’obiettivo è creare una banca dati della tradizione dei Nebrodi con proverbi, poesie, filastrocche e ricette.

A lanciare l’iniziativa Sara La Rosa, responsabile della Comunicazione del Parco dei Nebrodi, che invita la popolazione locale ad “adottare” una persona anziana, che sia un parente, un vicino di casa, un familiare che vive da solo e che ha bisogno del nostro sostegno: il racconto della nostra storia, delle nostre tradizioni può rivelarsi uno strumento utilissimo per riempire e dare un senso a queste giornate.  Un’occasione questa anche per raccogliere storie che rischiano di andare perdute. 

“Si può creare un cordone con i nostri affetti più cari- scrive Sara La Rosa -per trasformare questo momento in una opportunità, per trascrivere antichi detti, fiabe, ricette  che possono sembrare banali  ma che invece rischiano di essere azzerati- Annotate i vostri ricordi, citando la zona di provenienza e la fonte: sarà possibile, ad emergenza cessata, raccogliere il materiale e pubblicarlo… ma stiamo a casa in questo momento e cerchiamo di fare tesoro di questo tempo a disposizione per i nostri affetti. Dai “cunti” ai telefonini il passo è breve: regaliamoci reciprocamente compagnia, non costa nulla e ne usciremo arricchiti sotto ogni aspetto”.