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Cronaca

Da maschera per lo sport acquatico a maschera ospedaliera: la scommessa vincente dell’Ateneo messinese

Dopo la produzione del gel disinfettante e l’apertura di uno sportello di ascolto psicologico arriva il prototipo frutto del lavoro delle eccellenze dell'Università

“La trasformazione di una maschera da snorkeling, commercializzata da una nota azienda di articoli sportivi, in una maschera C-PAP ospedaliera per terapia subintensiva sarà testata oggi stesso dall’Aou  'G. Martino'- ad affermarlo ieri il rettore, professor  Salvatore Cuzzocrea. Si tratta del terzo segno tangibile, dopo la produzione del gel disinfettante e l’apertura di uno sportello di ascolto psicologico,  frutto del lavoro delle eccellenze del nostro Ateneo. Ringrazio il Dipartimento di Ingegneria per quanto è riuscito a produrre in pochissime ore,  a dimostrazione del fatto che siamo vigili e che il nostro impegno è costante”. 

A trasformare la maschera da snorkeling commercializzata da Decathlon in una maschera C-PAP ospedaliera per terapia subintensiva una rete formata dalle competenze nella stampa 3D, presenti al Dipartimento di Ingegneria  e presso l’azienda Irritec di Capo d’ Orlando (con la collaborazione dell’ing. Sveva Arcovito di Sicindustria). Prendendo spunto dall’idea sviluppata dall’ingegnere Cristian Fracassi di Isinnova – che ha messo a disposizione i disegni gratuitamente – il professor Giacomo Risitano, ricercatore di “Costruzioni di macchine”, l’ingegnere Filippo Cucinotta, docente a contratto di Disegno Tecnico Industriale e il dottorando Fabio Salmeri del Dipartimento di Ingegneria di UniMe, coordinati dal direttore del Dipartimento professoressa Candida Milone, hanno messo a punto la stampa del componente, prototipo per il raccordo della maschera al respiratore e realizzato il dispositivo.
 

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