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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Danneggiamenti rete idrica in via Gelone, “Nessun cantiere Open Fider in quella zona”

L'azienda che sta cablando in fibra ottica arbitraria, è “non verificata e gravemente lesiva l’attribuzione a Open Fiber di criticità e disservizi ascrivibili ad altri soggetti”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MessinaToday

Open Fiber è costretta a smentire con forza le accuse, rilanciate attraverso alcuni organi d’informazione locale, relative a danneggiamenti della rete idrica coi conseguenti disagi subiti dalla cittadinanza nell’area di via Gelone. In quella zona della città di Messina non sono infatti presenti cantieri riferibili a ditte incaricate da Open Fiber. È quindi del tutto arbitraria, non verificata e gravemente lesiva dell’immagine aziendale l’attribuzione a Open Fiber di criticità e disservizi ascrivibili ad altri soggetti.

Ricordiamo inoltre che Open Fiber agisce a Messina, così come in altre 270 città italiane, grazie a finanziamenti propri stanziati per la digitalizzazione del Paese. Non si tratta quindi di appalti affidati a Open Fiber (contrariamente ad alcune erronee ricostruzioni sul tema) ma di una iniziativa prettamente privata, che nel capoluogo peloritano ammonta a ben 23 milioni di euro per il cablaggio interamente in fibra ottica di oltre 95mila unità immobiliari.

Un investimento che si traduce nell’attivazione di numerose imprese prevalentemente locali, impegnate in una grande opera d’innovazione che proprio in Sicilia sta ottenendo alcuni dei suoi migliori risultati. Non sono quindi più tollerabili superficialità e strumentalizzazioni, a maggior ragione davanti a un’azienda come Open Fiber che si è sempre assunta le proprie responsabilità e continuerà a farlo, a Messina come nel resto d’Italia. L’obiettivo di Open Fiber è infatti ridurre il digital divide garantendo così a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni parità d’accesso al web e alle opportunità di sviluppo che solo un’infrastruttura moderna e performante può assicurare. Un’operazione che impatta complessivamente per 6,5 miliardi di euro con la creazione di un indotto stimato in 15mila posti di lavoro in tutta Italia.

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