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Cronaca

Razza a giudizio per i dati covid falsificati, De Luca: “Mi costituirò parte civile”

L'ex sindaco di Messina tuona contro l'assessore dopo l'annuncio del processo per le presunte irregolarità. "In attesa di vederci in Tribunale, ti invito alle immediate dimissioni"

Cateno De Luca va all’attacco di Ruggero Razza dopo il rinvio a giudizio dell’assessore regionale per la presunta falsificazione dei dati covid.  "Tra la fine del 2020 e i primi tre mesi del 2021 – scrive l’ex sindaco - il territorio del Comune di Messina venne investito da un’ondata di contagi da Covid 19 che lasciarono il segno sulla cittadinanza, registrando un numero elevato di vittime ed esponendo i cittadini messinesi a tutti i disservizi che vennero causati dall’assoluta incapacità della Regione Siciliana di fronteggiare e gestire la crisi pandemica. Ricordo bene quando, nell’ottobre 2020, avviai come Sindaco di Messina e Prima autorità sanitaria locale, una serie di tavoli di confronto con i rappresentati delle strutture sanitarie pubbliche cittadine per comprendere quali e quanti posti in terapia intensiva Covid fossero disponibili, avendo ricevuto più di una informazione che, al di là della propaganda dell’assessore Razza, a Messina posti di terapia intensiva covid non ce n’erano. I fatti mi diedero ragione: scoprimmo che nell’ottobre 2020 a Messina e provincia c’erano solo 11 posti di T.I. covid disponibili, mentre i famosi posti letto di Barcellona Poozzo di Gotto, quelli per i quali anche il TG1 aveva fatto un servizio denunciando sprechi e inefficienze, esistevano solo sulla carta: erano stati allestiti 4 posti ma mancava il personale sanitario e medico per farli funzionare”.

"Falsificarono i dati sul Covid per evitare chiusure", l'assessore Razza e altri due a processo

De Luca ricorda la sua battaglia nel periodo del lockdown e lo scontro con Razza. «Minacciò di querelarmi, ma la cosa ovviamente non mi scalfì, anzi lo invitai più volte a farlo ma non lo fece mai. I fatti, quelli che abbiamo poi appreso dalle carte dell'inchiesta giudiziaria, hanno anche spiegato perché Razza non mi denunciò: se l’avesse fatto avrebbe dovuto fornire la prova che quello che dicevo non era vero, avrebbe dovuto dimostrare che c’erano posti letto in terapia intensiva sufficienti a gestire la crisi e che l’ondata dei contagi era sotto controllo. Ovviamente non avrebbe mai potuto fornire una simile prova, per l’evidente ragione che era vero esattamente il contrario… e quindi lasciò perdere».

Adesso è De Luca che passa al contrattacco. “Quando ho appreso che l’assessore Razza ha ricevuto la notifica del decreto di rinvio a giudizio e che lo stesso Assessore ha già dichiarato che farà istanza per accedere al rito abbreviato alla udienza dibattimentale che è già stata fissata per il prossimo 10 novembre, ho deciso che a quella udienza ci sarò pure io, e chiederò al Tribunale di ammettere la mia costituzione di parte civile. Anche io sono parte lesa in questo processo: come ex Sindaco di  Messina che ha denunciato le inefficienze del sistema sanitario regionale presentando ben 4 esposti all’Autorità Giudiziaria, ma ancor di più come siciliano che ha dovuto subire lo scempio di un sistema sanitario che invece di preoccuparsi di fornire le cure e l’assistenza al suo popolo, giocava con i dati, “spalmava i morti”, minacciava querele e ordiva complotti contro De Luca, reo di difendere i siciliani e di volere porre fine alla mala gestio della politica dei gattopardi siciliani che pensano solo a se stessi ed alla loro poltrona, anche a discapito dei morti di Covid”.

Quindi l’invito alle dimissioni: “In attesa di vederci in Tribunale, assessore Razza, Ti invito alle immediate dimissioni: è evidente la tua inadeguatezza al ruolo che dovresti ricoprire! La stessa Regione Siciliana ha reso noto che si costituirà parte civile nel processo… segnale inequivocabile che nei tuoi uffici non può esserci più spazio per i tuoi cavilli argomentativi”. 

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