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Venerdì, 8 Dicembre 2023
Cronaca

Debiti commerciali, anche Messina tra i Comuni ritardatari

E' quanto emerge da una ricerca del Centro Studi Enti Locali (Csel) elaborata per l'Adnkronos

Il 35% delle città capoluogo di provincia italiane ha sforato nel 2022 il limite temporale entro cui dovrebbero essere saldati i debiti commerciali. E fra i Comuni ritardatari c'è anche Messina. E' quanto emerge da una ricerca del Centro Studi Enti Locali (Csel) elaborata per l'Adnkronos.  

Ancora molte quindi le amministrazioni pubbliche che sono lontane dall’adeguarsi a quanto disposto dalla norma di riferimento, il decreto legislativo 231 dell’ormai lontano 2002, che prevede che i debiti commerciali debbano essere saldati entro 30 giorni dalla data di ricezione della fattura o richiesta di pagamento. In casi particolari possono essere siglati specifici accordi che estendono questo limite fino a 60 giorni.

Tra i soggetti che stanno da tempo facendo forti pressioni affinché i tempi dei pagamenti delle amministrazioni pubbliche vengano contratti, c’è anche la Commissione europea che su questo ha avviato una procedura di infrazione inviando lettere di costituzione in mora alla Grecia e all’Italia per la non corretta attuazione della direttiva sui ritardi di pagamento. La Commissione ha evidenziato come le lungaggini abbiano “effetti negativi sulle imprese in quanto ne riducono la liquidità, ne impediscono la crescita, ostacolano la loro resilienza e potenzialmente vanificano i loro sforzi per diventare più ecologiche e più digitali”. Tuttavia, i dati raccolti da Centro Studi Enti Locali, nell’ambito di una ricognizione che ha avuto per oggetto gli indici di tempestività dei pagamenti (Itp) 2021 e 2022 pubblicati sui siti istituzionali delle città capoluogo di provincia, suggeriscono che l’obiettivo – soprattutto in certe aree del Paese – è ancora lontano dall’essere centrato

Sul fronte siciliano, si segnalano 5 capoluoghi di provincia ritardatari: Caltanissetta (Itp +13,66), Catania (Itp +40,55), Messina (Itp +7,34), Palermo (Itp +27,32) e Trapani (Itp +10,75). Non sono stati ancora pubblicati i dati di Siracusa. Sono invece rientrati perfettamente nei termini i comuni di Enna (Itp -4,93) e Ragusa (Itp -9).

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