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Voli per il rimpatrio, denuncia choc dell'imprenditore di Naso bloccato in Argentina: “Italiani truffati con la complicità dello Stato”

Per Carlo Collovà era partita una petizione on line. Il suo ultimo appello: “La gente si è indebitata per comprare il biglietto Alitalia ma non li hanno imbarcati”

“Quaranta persone che avevano comprato il volo non li hanno fatti imbarcare con la scusa dell'over booking. Persone che si sono indebitare per comprare il biglietto. Quello che sta accadendo in Argentina è assurdo e  l'Ambasciata italiana non si sta occupando di noi”.

E' la denuncia di Carlo Collovà, per tutti Jesus, imprenditore di Naso, bloccato in Argentina insieme a tanti altri italiani per i quali nei giorni scorsi è stato lanciata anche una petizione inviata ai ministri per gli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Luigi Di Maio e alle Infrastrutture Paola De Micheli, con l'obiettivo di farlo rientrare. 

Una denuncia in piena regola, quella dell'imprenditore dei Nebrodi. Per la sua storia era già stato messo in evidenza il disimpegno delle istituzioni. “Alitalia si sta approfittando di noi con la complicità dello Stato - tuona nel video postato  nel pomeriggio di oggi su facebook - Noi siamo qui che aspettiamo il rimpatrio da un mese. E' una cosa vergognosa”

Collovà, bloccato in Argentina a causa dell'emergenza sanitaria per Covid-19 “rimbalzato” - come si legge anche nella petizione - tra varie ambasciate e illuso più volte dell'esistenza di un volo sul quale potersi imbarcare, chiede aiuto per l'ennesima volta. 

“In questo momento tanti italiani non sanno neanche quando potranno rientrare - spiega a MessinaToday -  Molti di noi non si possono permettere di pagare duemila euro per il biglietto. In più, c'è il problema della quarantena che non consente di andare neanche da una provincia all'altra. Io sono vicino a Buenos Aires, mentre altri italiani che sono fuori, a duemila chilometri non possono venire. L'ambasciata non gli dà il permesso se non comprano prima il biglietto ma il volo viene annunciato solo due giorni prima e ce ne vogliono invece tre per arrivare a destinazione. Quindi rimangono bloccati. Stanno in camper, in un parcheggio, a Rionegro, nel totale disinteresse di tutti. L'ambasciata italiana - conclude Collovà - è l'unica che non ha fatto voli di rimpatrio ufficiali e sta consentendo queste vendite con Alitalia, vendite commerciali a cifre scandalose. Io per fortuna sono a casa di alcuni parenti, ma tanti italiani sono soli e senza risorse economiche”.

Collovà racconta che rispetto al video messaggio, stanno facendo imbarcare qualcuno rimasto fuori, ma senza rispettare il distanziamento a bordo.

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