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Cronaca

Dietrofront degli ispettori, nessuna visita negli ospedali a Messina

L'ennesimo cortocircuito della comunicazione istituzionale in cui emerge che dirigenti e assessorato regionale alla sanità non solo non dialogano ma non hanno nemmeno un rapporto di confronto con il governo centrale

Non solo il tira e molla sul numero di posti letto e terapie intensive a Messina e Provincia. Dopo il caso dell'ospedale di Barcellona, ma pure di altri presidi ospedalieri, diventa un giallo anche la presenza degli ispettori a Messina. Oggi è stato, infatti, un susseguirsi di smentite e conferme sulla presenza al "Cutroni Zodda" e poi al "Papardo" e al "Policlinico" dei supervisori ministeriali. Lo stesso Ferdinando Croce, capo della segreteria tecnica dell'assessorato regionale alla Salute, aveva assicurato la presenza nel messinese degli ispettori che, insieme ai Nas, sono stati ieri mattina al Cervello e al Civico, poi all’ospedale di Partinico e infine hanno fatto tappa a Termini Imerese. Il giorno prima avevano iniziato il giro da Catania al San Marco e al Garibaldi Nesima a Enna e a Caltanissetta.

A Messina, fa sapere invece il direttore generale del Papardo, Mario Paino, degli ispettori neppure l’ombra. Così come a Barcellona dove nell'attesa avevano comunque effettuato una serie di interventi dalle porte del presidio all'installazione di telecamere di videosorveglianza.

Tutto questo menre in Parlamento, durante il question time, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia assicura che "il ministero della Salute, in collaborazione con i Nas, ha avviato un’ispezione iniziata il 23 novembre e che dovrebbe concludersi tra oggi e domani (26 novembre, ndr). Aspettiamo quelle valutazioni ma ribadiamo che i cittadini devono avere fiducia totale nelle istituzioni. I dati devono essere rigorosi e trasparenti”, ha detto oggi, in realtà nessuna ispezione, è stata eseguita in tutto il territorio messinese. Per il deputato regionale all'ars del movimento 5 stelle Antonio De Luca una cosa è certa, gli ispettori se ne sono già tornati a Roma ieri sera.

Un corto circuito continuo della comunicazione istituzionale che sembra di stare su “Scherzi a parte”.  "La nostra impressione a questo punto è che non verranno più - spiega Paino a MessinaToday - anche perchè avrebbero dovuto avvisare in quanto l'accesso alle terapie intensive è regolato da un codice rigroso da seguire che riguarda anche l'abbigliamento. Non può entrare chiunque". Analogo il commento di Bernardo Alagna, direttore sanitario dell'Asp e dal Policlinico di Messina. “Se fossero venuti, lo avremmo saputo”.

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