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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

La diffamazione di De Luca a Barbaro, il procuratore: “Archiviata solo una parte, c'è un processo in corso”

Il magistrato replica dopo la notizia del procedimento chiuso dal tribunale di Reggio Calabria contro il sindaco e i suoi avvocati. La querelle

Resta alto lo scontro tra il sindaco di Messina Cateno De Luca e il procuratore Vincenzo Barbaro, dopo che il tribunale di Reggio Calabria ha archiviato una indagine per diffamazione a carico del primo cittadino e dei suoi avvocati Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi avviata su denuncia del procuratore e del magistrato Liliana Todaro.

Mentre il sindaco e i suoi avvocati hanno annunciato l’archiviazione e anticipato a loro volta una denunzia per calunnia contro i due magistrati, il procuratore Barbaro – con una nota - ricorda che De Luca è già stato rinviato a giudizio per il reato di diffamazione continuata nei suoi confronti, anche in concorso con l’editore Armando Siciliano.

“Il processo – precisa Barbaro – è in corso di svolgimento davanti al giudice monocratico del Tribunale di Reggio Calabria. Il Gip ha disposto di archiviare solo una parte delle incolpazioni mosse a De Luca. Affermare che le denunce sarebbero state tutte archiviate, non solo non risponde a una obiettiva ricostruzione dei fatti, ma appare obiettivamente fuorviante e in grado di ingenerare un convincimento erroneo da parte del lettore che potrebbe essere indotto a pensare che tutte le accuse mosse nei confronti di De Luca siano state archiviate”.

“In particolare il gip ha ritenuto – precisa Barbaro – 'l'assenza della piena consapevolezza, in capo al De Luca, della innocenza altrui fondata su una erronea interpretazione di atti a disposizione e su apodittici convincimenti. L’archiviazione per il reato di diffamazione – continua Barbaro – è discesa non per la insussistenza degli elementi obiettivi del reato, avendo il Gip rilevato la natura aspra e gravemente pregiudizievole della repuazione dei destinatari delle espressioni utilizzate, ma in forza della causa di non punibilitù aoi sensi dell’art 598 C.P. che prevede la scriminante per gli scritti difensivi e che, se applicata con sentenza dibattimentale, avrebbe potuto comportare in ogni caso in favore della persona offesa la liquidazione di un risarcimento del danno oltre che la cancellazione delle frasi offensive”.

La storia

De Luca è stato indagato e arrestato dalla procura di Messina ed è attualmente sotto processo per evasione fiscale sui conti della Fenapi, il patronato nato a Fiumedinisi che ora ha sedi in tutta Italia e anche in Europa.

La querelle fra il sindaco e il procuratore è ancora più datata. Il sindaco, infatti, non ha mai fatto mistero di considerare Barbaro all’origine di tanti suoi guai giudiziari a partire dell’inchiesta sulla formazione professionale che ha raccontato in un suo libro autobiografico, “Lupara giudiziaria”, che gli è valsa una denuncia per diffamazione da parte del magistrato Vincenzo Barbaro.

Nel libro il sindaco adombrava anche sospetti “su interessi familiari” del procuratore “da tutelare attraverso il suo ruolo ricoperto da oltre vent’anni nella Procura della Repubblica di Messina” con particolare riferimento al figlio sull’assunzione del figlio impegnato nei corsi della formazione professionale con lo Ial-Cisl.

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