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Cronaca Lipari

Isole Eolie, falsa partenza della differenziata. Vento Eoliano: "Danni economici e di immagine per la comunità"

Il porta a porta nell'arcipelago è al di sotto dello standard richiesto dalla Regione e non è ancora partito al massimo delle potenzialità. La denuncia del movimento politico al sindaco e al consiglio comunale: "Incentivare il compostaggio per diminuire la Tari e migliorare la normativa per il conferimento", scrivono

L'arcipelago eoliano non ha raggiunto la soglia del 65% della raccolta differenziata dei rifiuti e adesso rischia sanzioni da parte della Regione. Un problema a cui si aggiunge, ancora, l'irregolare conferimento e i disagi a cui vanno incontro gli stessi residenti. A lanciare nuove proposte è il movimento politico Vento Eoliano, che si è rivolto al sindaco Marco Giorgianni e ai consiglieri comunali.   

"Il 2021 dovrebbe essere l’anno del riscatto, l’anno in cui dobbiamo dimostrare di essere capaci di fare una raccolta differenziata come si deve raggiungendo la soglia prevista ma sembrerebbe che il servizio, con tutta la buona volontà, stenti a partire per una serie, a nostro avviso, di errori commessi. Assistiamo a dei veri e propri disastri in tutte le zone dove è partita la differenziata", scrivono. 

"Le nostre isole, patrimonio dell’Unesco, meritano questa attenzione che oltre a migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti darebbe l’immagine giusta, che ci meritiamo all’occhio delle migliaia e migliaia di turisti che ci visitano ogni anno. A tal proposito ci permettiamo di esporre alcune criticità e di formulare alcune proposte che, a nostro avviso, andrebbero seriamente prese in considerazione, almeno come spunto di partenza, per migliorare la raccolta differenziata nel nostro comune", aggiungono. 

"La mancanza di una raccolta differenziata ben fatta e organizzata ha arrecato e continua ad arrecare danni economici e d’immagine alla comunità eoliana.  Una differenziata ben studiata consentirebbe al nostro Comune di risparmiare un bel po’ di soldi e agli utenti finali di pagare meno tasse. Carta, plastica, alluminio e vetro potrebbero, se ben differenziati, essere rivenduti mentre l’organico, grazie al compostaggio, potrebbe essere trattenuto sulle varie isole diventando una preziosa risorsa", sottolineano. 

"Il porta a porta dovrebbe, al di fuori della zona Lipari-Centro, essere affiancato, specie nelle zone più periferiche, a nostro avviso, anche  da una formula di differenziata spinta con postazioni fisse, cosidette “Presidiate”, dove l’utente possa conferire i vari rifiuti in certi orari(sul modello del progetto “Carretta Caretta” che funziona molto bene e che fu sperimentato con successo , per un brevissimo periodo, nel passato, anche a Stromboli). Pensiamo a quei posti con stradine irregolari, strette, senza pedonali, interrotte da gradini, dove le moto api rasano i muri o a posti come Ginostra ed Alicudi dove la raccolta si può fare solo con muli e le case sono tutte sparse e difficilmente raggiungibili dagli operatori ecologici", spiegano. 

"Un altro suggerimento è quello dell’utilizzo, per qualsiasi categoria di differenziati riciclabili, di sacchetti TRASPARENTI, senza colori. Inutile imporre alla gente, che ha ben altro da pensare dalla mattina alla sera, di ricordare in quale sacco di quale colore deve mettere questo e quest’altro. In un sacco trasparente tutti vedono tutto. L’indifferenziato potrebbe, invece, facilmente essere consegnato in sacchetti neri. Questo è un tipo di raccolta porta a porta che si potrebbe definire “condominiale rurale di prossimità”, come nei condomini di città dove parecchi inquilini mettono la raccolta differenziata del giorno in un unico contenitore condominiale", ribadiscono. 

"Tornando al compostaggio domestico, il Comune di Lipari potrebbe incentivare chi fa il compostaggio domestico e collettivo con una riduzione della T.A.R.I. che potrebbe arrivare fino al 20 - 30%, come fanno diversi comuni, anche nella nostra Sicilia. Attraverso il compostaggio si potrebbero ridurre i quantitativi di rifiuti urbani prodotti e si potrebbero ridurre i costi di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti organici. Si potrebbe, inoltre, promuovere la produzione e l’utilizzo diretto da parte dei privati cittadini del compost e supplire alla carenza di piattaforme idonee", aggiungono. 

"Nel Caso specifico delle isole minori basterebbe distribuire le compostiere domestiche ai privati cittadini e prevedere l’installazione di una piccola compostiera di comunità gestita dagli operatori ecologici in un terreno comunale ( il costo di tale apparecchiatura è veramente minimo rispetto al beneficio che ne conseguirebbe)così da poter smaltire in loco l’umido (organico) senza dover accumulare, specie nel periodo estivo, centinaia di sacchi dell’immondizia con le conseguenze di rischio per la salute pubblica ed illegalità che tutti sappiamo ed inoltre si potrebbe limitare l’uso della nave dedicata che ha costi sostenuti", continuano. 

"La Regione ha varato degli schemi di regolamento comunali per il compostaggio domestico, locale e di comunità destinati agli Enti locali dell'Isola. I modelli sono stati pubblicati sul sito del dipartimento Rifiuti e stanno lì, belli e pronti per quei Comuni che vorranno adottarli. Sono schemi realizzati dall'Ufficio speciale della differenziata con la collaborazione di tecnici comunali e associazioni. E puntano a diffondere capillarmente i mini-impianti di compostaggio, domestici o condominiali, dove conferire l'organico. Una buona pratica che può incrementare la differenziata e sopperire anche al deficit di impianti di compostaggio che affligge alcune zone della Sicilia. Il compostaggio costituisce un pilastro fondamentale nella gestione virtuosa e naturale dei rifiuti basata sulla riduzione degli stessi e sulla gestione in loco degli scarti organici prodotti dai singoli cittadini e dalle comunità. In questo modo si potrà ridurre notevolmente il rifiuto indifferenziato, che purtroppo sta saturando tutte le discariche presenti in Sicilia, si evita che il rifiuto viaggi nell'isola e si contribuirà inoltre, a risolvere il problema della mancanza di impianti di compostaggio nell'Isola. Ci sono anche dei fondi europei a disposizione dei Comuni per questa finalità", aggiungono. 

"Il modello è quello delle compostiere domestiche o condominiali. Una famiglia di quattro persone produce al giorno oltre due chilogrammi di rifiuto organico, che potrà essere conferito nella propria compostiera domestica (se si ha un giardino) o in un luogo individuato dal comune, ricavato nel proprio quartiere o condominio, per produrre concime naturale. Ci permettiamo inoltre sig. sindaco di chiederle di provvedere alla bonifica della discarica comunale sita vicino al cimitero di Ginostra (il comune paga ancora l’affitto per quei terreni) che da anni è sequestrata e fa bella vista con i rifiuti che a suo tempo vennero depositati temporaneamente dal Comune ma che da allora sono diventati un monumento che ci ricorda come si può fare scempio della bellezza di una comunità come quella di Ginostra", concludono.

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