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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

L'epifania anche La Paglia porta via? Il tira e molla fra Asp e Regione dall'esito incerto

Secondo alcune indiscrezioni il presidente della regione Nello Musumeci e l'assessore alla salute Ruggero Razza avrebbero chiesto le dimissioni al direttore generale dell'azienda, intenzionato a non mollare la presa e a ricorrere al Tar

Sembrerebbe intenzionato a rimanere a tutti i costi in carica il direttore generale dell'Asp Paolo La Paglia, contro cui la politica e i sindacati, a più titolo e in modo trasversale, si sono scagliati chiedendo in diverse occasioni sia al presidente della regione Nello Musumeci sia all'assessore Ruggero Razza, già da diversi mesi, le dimissioni. Lunedì pomeriggio durante un incontro a porte chiuse fra i vertici di Palazzo d'Orleans e La Paglia a Catania gli stessi esponenti palermitani avrebbero chiesto, infatti, al direttore generale di lasciare tramite dimissioni il suo incarico.

Allo scadere dei "sette giorni" concessi dalla commissione d'inchiesta al direttore generale dell'Asp per consentirgli di rispondere delle azioni messe in atto per gesitre l'emergenza pandemica, sarebbe pronto il biglietto di "via" anche da chi lo aveva scelto per condurre l'Asp. E non bastano le inchieste aperte dalla procura per la vicenda della casa di cura "Come d'Incanto", né la questione del "reparto fantasma" del presidio "Cutroni Zodda". Paolo La Paglia sarebbe determinato, infatti, a mantenere fino alla fine la sua posizione, ricorrendo anche al Tar, in caso di rimozione "forzata" da parte della regione. 

E a queste due inchieste potrebbe aggiungerse una terza, nata dall'esposto presentato dal sindaco Cateno De Luca, relativo alla gestione dei rifiuti da parte dell'Asp nelle abitazioni dei soggetti positivi al coronavirus. Intanto il "team Furnari" procede spedito verso la riorganizzazione dell'ufficio straordinario per l'emergenza covid-19. Ieri sono stati immesi in servizio, nei locali di Ingegneria dove attualmente risiede la sede dell'ufficio, i primi 80 psicologi adibiti al servizio di ascolto telefonico a favore dei soggetti positivi in isolamento domiciliare. 

Una cosa resta certa: dopo l'Epifania qualcosa dovrà pur muoversi. "Se lo tengono vuol dire che abbiamo scherzato e che ci stanno prendendo in giro", si commenta fra i corridoi del presidio di Barcellona. 

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