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Cronaca

"Docenti di ruolo ma costretti a lavorare al Nord", assegnazioni provvisorie di cattedre a chi ha pochi titoli

Insegnanti della provincia hanno inviato segnalazioni a Messina Today sul pasticcio del reclutamento dei supplenti per la prossima stagione scolastica

Docenti di ruolo rimasti a lavoro al Nord e che non possono occupare le cattedre provvisorie da assegnare in Sicilia invece a tutti i supplenti, anche a coloro che hanno meno titoli rispetto a chi da anni fatica lontano dalle famiglie. Non c'è solo il caso della carenza di aule a rendere complicato quest'anno il mondo della scuola a parte il Covid-19. Ci sono messinesi che non potranno fare ritorno nella propria regione, ad esempio, avvicinandosi a casa per un pasticcio - a loro dire - del governo nazionale con effetti solo da questa stagione scolastica. Sono insegnanti di ruolo. Il punto è che il decreto legge sulla Scuola del 6 giugno 2020 definiva come data il 20 settembre per le assegnazioni di un anno perché secondo il governo queste dovevano essere concluse entro il 20 settembre dopo le chiamate veloci in modo da utilizzare tutte le cattedre libere. Ma il 95% delle chiamate veloci sono rimaste vuote e l'8 luglio la data per le assegnazioni provvisorie veniva anticipata al 31 agosto quando i posti a disposizione erano soltanto quelli dell'organico di fatto perché i posti di diritto erano disponibili tutti per la chiamata veloce che si è esaurita con pochi posti in Sicilia. Così molti docenti messinesi a lavoro al Nord non hanno potuto strappare la cattedra per un anno e avvicinarsi a casa. La loro idea era di assegnare le cattedre libere con mobilità annuale e procedere dopo alle supplenze aperte a tutti. Invece quest'anno le cattedre di diritto andranno in larga parte alle supplenze. Molti docenti messinesi di ruolo dovranno restare al Nord. 

Docenti, negato il rientro a casa per un anno

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