Blitz antiprostituzione, raccolta firme di donne indignate: “Basta immagini per sollecitare morbosità, si pensi alla loro tutela”
Oltre 107 le adesioni a un documento che contesta le foto che accompagnano i controlli. La replica del sindaco e la risposta di una delle firmatarie: “La lotta alla prostituzione va fatta secondo metodi che tutelino il più possibile le vittime. Tra questi c'è anche la riservatezza”
Professioniste, artiste, semplici casalinghe, studentesse. Sono tutte donne da un profondo senso di indignazione per il tam tam di notizie con tanto di foto legate ai recenti blitz antiprostituizione messe a punto dall’amministrazione comunale di Messina.
Un documento nato per caso, che ha già collezionato un centinaio di firme a sostegno e che però non è andato giù al sindaco Cateno De Luca. In un lungo post nel suo profilo facebook si dice sorpreso da questa indignazione, difende il proprio operato e taccia di moralismo chi in qualche modo “difende” illegalità, prostituzione compresa, rivendicando il suo ruolo di controllore e di eventuale tutela anche di reati come lo sfruttamento della prostituzione.
“Inaccettabile - scrive il sindaco - è l’associazione di idee secondo la quale la pubblicazione delle immagini degli oggetti e del denaro costituirebbe una forma di violenza e tradirebbe una visione bigotta, maschilista e pruriginosa della Donna e della sua sessualità”.
“Non vi è alcuna differenza tra le immagini della “movida” dei locali notturni, in cui compaiono le decine di bottiglie sui tavolini o rovesciate a terra nelle discoteche oggetto del controllo, e quelle delle case di appuntamento - insiste De Luca - Così come non vi è alcuna differenza tra le immagini del pesce e della frutta e verdura oggetto dei provvedimenti dei sequestri nei confronti dei venditori abusivi e quelle delle case di appuntamento: in tutti questi casi, ci siamo limitati a documentare ciò che è stato rinvenuto, documentando in modo oggettivo e realistico ciò che abbiamo visto, espandendo la conoscenza di questi ambienti e delle attività a tutti coloro che vogliano fare un atto di presa di coscienza. Con la pubblicazione delle nostre foto, spesso scattate da me stesso o dagli assessori che mi accompagnano nelle mie attività, abbiamo squarciato quel velo di ipocrita perbenismo, per il quale tutti in città sapevano che nei locali notturni si somministrava alcol ai minorenni, ma nessuno si permetteva di andare in certi locali per contestare il mancato rispetto delle prescrizioni di sicurezza e la violazione delle disposizioni sulla somministrazione di sostanze alcoliche ai minorenni. Allo stesso modo - scrive ancora il sindaco - tutti in città sanno che in molti appartamenti, alcuni dei quali appartengono a persone illustri che li affittano senza curarsi del loro effettivo utilizzo, vi si possono trovare giovani donne che si prostituiscono… del resto esiste una chat su whatapp, il cui numero è facilmente reperibile, dove si mercanteggiano orari, prezzi e appuntamenti”.
La replica integrale del sindaco
Ma da una delle firmatarie del documento stilato da quello che è ormai un comitato di donne a tutti gli effetti, arriva un chiarimento e una presa di posizione.
“Abbiamo già detto a chiare lettere nel nostro documento - spiega Giuliana Sanò - che ben venga la repressione allo sfruttamento. Il problema sono i messaggi veicolati dalle immagini del sindaco. La lotta alla prostituzione va fatta secondo metodi che tutelino il più possibile quelle donne. Non a caso esistono percorsi di denuncia della tratta e dello sfruttamento che puntano tutto sull’assoluta riservatezza. Quello che ci chiediamo e sollecitiamo è che accanto alla repressione, possibilmente non esibita, si affianchino poi politiche sociali in grado di proteggere, tutelare e strappare da possibili aguzzini che è vittima”.
Intanto le firme a sostegno di questa posizione crescono. Alle settanta “commentate” da De Luca, se ne sono aggiunte tante altre a corredo del documento inviato a MessinaToday, al punto la raccolta firme si sta strutturando con un indirizzo email ad hoc. Chi volesse sottoscrivere può spedire a stopmisoginiagmail.com.
Il documento firmato già da 107 donne
Siamo un gruppo di donne messinesi disgustate dall’esposizione di preservativi, peni di gomma, reggiseni, lubrificanti e denaro che il sindaco De Luca ha deciso di offrire alla cittadinanza con scadenza pressoché settimanale.
E si noti che non siamo disgustate dalla visione di quegli oggetti, che fanno parte di una sessualità priva di inibizione e vergogne che non è da criminalizzare ed appartiene anche a tante tra noi. Ma dalla fantasia pruriginosa e bigotta del regista di questa visione: il sindaco Cateno De Luca.
Non si fatica a comprendere come la scelta di esporre quei “corpi del reato” corrisponda a una visione patriarcale, misogina e violenta della donna, delle trans e della sessualità. Vi è un filo che unisce la violenza materiale sul corpo femminile, incluso quello delle trans, compiuta da tanti aggressori e quella “simbolica” perpetrata dal sindaco. Alla base, infatti, vi è l’idea che l’unica sessualità ammissibile sia quella della donna angelicata, custode del focolare domestico, sessualmente addomesticata e dedita alla riproduzione e alla prole.
E se i corpi e i volti di quelle che trasgrediscono non possono essere esposti, allora a essere esibiti devono essere gli strumenti della loro trasgressione: per l’appunto i lubrificanti, i preservativi, i giocattoli e, naturalmente, il denaro che è segno della superbia delle donne che hanno trasgredito e simbolo della loro cupidigia.
Di fronte alla grettezza di questa visione vogliamo dire che, come donne, la lotta alla prostituzione intrapresa con modalità rozze e patriarcali da questo sindaco non ci fa sentire affatto più sicure. Anzi ci fa trepidare per quelle donne meno fortunate di noi che sono al centro di questa crociata maschilista e greve. E ci rende insicure perché ci mostra come un istinto e una cultura morbosi e patriarcali vengano legittimati dalla massima istituzione cittadina. E anche perché la salute pubblica e la nostra sessualità è minata da questa campagna che associa i profilattici – lo strumento più efficace contro le malattie sessualmente trasmesse e, probabilmente, uno dei più sicuri contro le gravidanze indesiderate – alla sporcizia morale.
Se, così come afferma l’unica legge valida in materia, la “Merlin”, vi è da combattere lo sfruttamento della prostituzione – e non il lavoro sessuale in sé e per sé, che è frutto di “scelte” dettate dalle circostanze di vita di chi lo pratica – ben venga. Ma che il corpo delle donne e la loro sessualità, inclusa quella “commerciale”, non diventi il pretesto per una moralizzazione della società che non può essere intrapresa certamente da un sindaco benpensante, le cui rappresentazioni pubbliche si sforzano di apparire sistematicamente morbose e misogine.
Che questo spettacolo indecoroso finisca subito!
Le firme già raccolte
1) Ida Fazio
2) Francesca De Domenico
3) Giulia Zuccotti
4) Vincenza La Rocca
5) Anna Schepis
6) Ketty Scarcella
7) Miriam Grasso
8) Palmira Mancuso
9) Ivana Parisi
10) Dionisia Vinti
11) Franca Ruello
12) Irene Falconieri
13) Giovanna Gioffrè
14) Alessia Caruso
15) Fernanda Inserra
16) Giulia Rella
17) Donatella Sutera
18) Annalisa Vezzosi
19) Lidia Manganaro
20) Laura Luparello
21) Valentina Raffa
22) Michela Bergometti
23) Clelia Marano
24) Veronica Bongiovanni
25) Stefania De Stefano
26) Fanny Marchese
27) Eliana Donato
28) Valentina Roberto
29) Rosetta Barrilà
30) Giada Galletta
31) Mariagrazia Cucinotta
32) Viviana Montalto
33) Aurora Arena
34) Martina Camano
35) Adriana Profeta
36) Carmela Lo Presti
37) Chiara Pistorino
38) Giuliana Sanò
30) Vittoria Cundrò
40) Emanuela Seguenza
41) Valentina Terrani
42) Elisabetta Lo Presti
43) Alessia Alessi
44) Marisa Collorà
45) Tania Poguish
46) Monia Alfieri
47) Cinzia Rodi
48) Gabriella Grillo
49) Antonella Arrigo
50) Venera Leto
51) Desiré Ricca
52) Ketty Bertuccelli
53) Anita Magno
54) Maria Gullotto
55) Francesca Fusco
56) Lucia Intruglio
57) Angela Rizzo
58) Arianna Caruso
59) Monika Nastasi
60) Elisa Morabito
61) Federica Bonomo
62) Barbara Lanza
63) Tindara Giliotta
64) Maria Vera Da Campo
65) Alessandra Lanza
66) Roberta Migneco
67) Barbara Cucinotta
68) Elina Anastasi
69) Sefora Adamovic
70) Lucia Vento
71) Lilli Jeni
72) Donatella Manganaro
73) Mariarosa Laganà
74) Veronica Famoso
75) Maria Despina Cucinotta
76) Assunta Orlando
77) Scolastica Serroni
78) Tiziana Crisafulli
79) Barbara Garigali
80) Valentina Battiato
81) Simona Raffaele
82) Marcella Celona
83) Lucia Risicato
84) Anna Paola Ruggeri
85) Olga Cancellieri
86) Mariapia Rizzo
87) Rita Scripilliti
88) Anna Balletta
89) Cettina Chitè
90) Angela Cacciola
91) Selene Romeo
92) Giulia Colavecchio
93) Lucia Florio
94) Mariangela Pizzo
95) Marilisa Crisafulli
96) Rosario Duca
97) Maria Elena Quero
98) Martina Barbagallo
99) Vincenzo Marchello
100) Pietro Saitta
101) Roberto Marino
102) Centro Antiviolenza “Frida Onlus”
103) Francesca Pantè
104) Giulia Carmen Fasolo
105) Veronica Siracusano Raffa
106) Giulia Merlino
107) Valeria Alfieri