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Cronaca

Sicilia pronta a passare in zona gialla da lunedì ma slitta la decisione su coprifuoco e riaperture

Centrodestra in pressing sul governo durante la riunione sul Decreto Sostegni Bis irrita Draghi che rimanda tutto alla prossima settimana. Mentre da venerdì quasi tutta l'Italia potrebbe finire in zona gialla

La Cabina di Regia del governo su coprifuoco e riaperture slitta a lunedì 17 maggio. E quindi il nuovo decreto verrà varato dal governo Draghi con almeno una settimana di ritardo. Anche se è possibile che arrivi un provvedimento venerdì per cambiare le regole della zona rossa, arancione e gialla. Per evitare il pericolo che qualche regione si trovi nelle aree a maggiori restrizioni per "colpa" dell'indice di contagio Rt

La decisione di rimandare alla prossima settimana le scelte sulle riaperture è arrivata ieri in serata. Probabilmente anche a causa di una certa irritazione di Mario Draghi. Nel pomeriggio infatti si era svolta una riunione a Palazzo Chigi con i capidelegazione della maggioranza sul decreto sostegni bis. Quando il presidente del Consiglio ha lasciato l'incontro (a causa di un altro impegno) Forza Italia, Lega, Italia Viva e il MoVimento 5 Stelle hanno chiesto al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli di convocare una nuova cabina di regia venerdì, ma stavolta sul coprifuoco e sulle eventuali misure di allentamento sulla stretta, che passino da nuove aperture. La notizia movimenta da subito la giornata politica e molti esponenti politici del centrodestra si accodano alle richieste dei capigruppo. 

Finché in serata non arriva la doccia fredda. Proprio perché bisogna aspettare almeno tre settimane per avere una valutazione congrua delle riaperture dal 26 aprile fissate con l'ultimo decreto, come aveva spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza al premier nei giorni scorsi, la Cabina di Regia non potrà essere convocata prima di lunedì. La road map di Palazzo Chigi è quindi questa: in settimana via libera al dl sostegni bis - in Cdm tra giovedì e venerdì - con quaranta miliardi per rimettere in carreggiata i settori più falcidiati dalla crisi innescata dal Covid; poi la settimana prossima - in base a dati consolidati - una cabina di regia su possibili nuove aperture, che verranno dettate dai numeri. 

La rotta resta infatti quella ribadita da Draghi a Porto, a margine del summit europeo, ovvero riaperture nel segno della "ragionevolezza e della prudenza", hanno spiegato all'AdnKronos fonti vicine al presidente del Consiglio. Confermando che, nella riunione di ieri sul dl sostegni bis, la richiesta di un tagliando su eventuali allentamenti delle misure anti-Covid già venerdì è stata sollevata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, quando Draghi aveva già lasciato la riunione. Una mossa che non poteva che irritare il premier. Di qui la decisione del rinvio della discussione sul coprifuoco. 

Le regioni e la zona arancione e gialla da lunedì 17 maggio

Poi c'è la questione della modifica dei parametri che definiscono i colori delle Regioni. Secondo alcuni esperti, se si continua a tenere in considerazione l'Rt già dalla settimana prossima diverse regioni potrebbero finire in arancione. Anche se in realtà, come sappiamo, quello dell'indice di contagio non è l'unico parametro in base al quale si decidono le zone e già la settimana scorsa, in presenza di un aumento dell'Rt, nessuna regione si è ritrovata nelle aree a maggiori restrizioni. In ogni caso la proposta su cui si confronteranno nelle prossime ore governo e regioni è di tenere in considerazione l'Rt ospedaliero, cioè la situazione dei malati covid nelle terapie intensive e nei reparti ordinari. In zona ad alto rischio si andrebbe se le prime superano il 20% del totale dei posti disponibili e le seconde il 30% (oggi la soglia critica è rispettivamente del 30 e del 40%). Verrebbero inoltre definite 3 fasce d'incidenza, con la più alta fissata a partire da 150 casi ogni 100mila abitanti.  

E venerdì 14, secondo i pronostici, tutta l'Italia potrebbe finire in zona gialla tranne la Valle d'Aosta. Repubblica spiega oggi che siamo in una fase di riduzione della curva dei contagi e dei ricoveri, cosa che ha portato 15 regioni alla definizione di rischio basso. E questo parametro fa restare in giallo anche con Rt superiore a 1. Per questo Sicilia e Sardegna da lunedì dovrebbero lasciare la zona arancione: 

La prima durante il monitoraggio di dopodomani dovrebbe avere per la seconda settimana consecutiva dati da giallo, e quindi il passaggio sarà automatico. La seconda scontava la zona rossa dovuta all’incidenza di due settimane fa. Tra l’altro adesso è una delle Regioni che hanno l’incidenza settimanale più bassa. Deve ancora trascorrere sette giorni in arancione la Val d’Aosta, sempre perché è stata in zona rossa a causa dell’incidenza.

Ma intanto il centrodestra presenta una mozione al Senato per cambiare il coprifuoco e anticipare le riaperture previste per giugno e luglio. Ovvero quelle di ristoranti al chiuso, palestre, parchi tematici, fiere, convegni e congressi. La mozione chiede anche di consentire l'organizzazione di eventi e cerimonie dando il via libera al settore del wedding, aprire gli stadi al pubblico e i centri commerciali nel fine settimana. La ricerca di un compromesso potrebbe portare al posticipo del coprifuoco alle 23 e alla definizione di una data certa (il 15 giugno) per i settori ancora chiusi. I centri commerciali potrebbero tornare ad aprire nel week end a partire dal 23 maggio. Non dovrebbero esserci invece novità per i ristoranti al chiuso, le palestre (il decreto prevede il 1 giugno) e i parchi tematici (1 luglio).

Fonte: Today.it

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